L’ONDA RIPAGA SEMPRE – di Luca Giacopinelli
Sabato 13 Agosto 2016 – Sotto il caldo sole della Liguria di levante mi metto in viaggio verso Bordighera, per scoprire il fascino e il sacrificio di una vita votata all’amore per il mare, le onde e lo sport; più precisamente il windsurf.
Attraverso per intera la mia amata terra d’origine lasciandomi incantare dai blu e dagli azzurri, passando per i nero grigi delle scogliere fino al verde delle colline che le incorniciano. Per infine approdare nell’incantevole Bordighera ed andare dritto verso l’intervista che, tramite uno dei nomi più in vista del panorama nazionale del windsurf, mi farà sbirciare dentro questo mondo di emozionanti talenti sportivi.
Al mio arrivo vengo accolto da Federico Infantino e Andrea Franchini, i quali con estrema cordialità mi accompagnano verso la Scuola di Vela No Stress Team.
Una volta giunti, senza perdere troppo tempo, e spinto dalla forte curiosità, inizio a porre domande.
Andrea, partiamo da te, potresti raccontarci come è nata la Scuola di Vela No Stress Team?
Andrea Franchini: Si, questo centro è nato nel 1997, il fondatore, Paolo Ghione, decise di passarlo in gestione a me per fare in modo di ravvivare l’entusiasmo giovanile nei confronti degli sport acquatici praticati qui in Liguria di ponente.
In seguito abbiamo attivato vari corsi oltre a quello di windsurf, quali canoa, catamarano e surf e fin da allora, con l’aiuto della mia compagna di vita Adele Frola, ci siamo impegnati a costruire questa struttura, rinnovandola e, soprattutto, mettendoci in gioco quotidianamente gestendo personalmente i vari corsi.
Raccontaci della tua carriera professionale e del percorso di vita che hai intrapreso attraverso il windsurf.
A.F.: Iniziai con la Classe Olimpica, facendo gare nel Mistral One Design, per sette anni sono stato in Nazionale, vincendo un paio di italiani ed avendo anche risultati a livello mondiale, classificandomi in quarta posizione.
Dopo aver rilevato la NST (No Stress Team) ho iniziato nella classe Wave, per ragioni pratiche: l’attività olimpia richiede cinque o sei allenamenti a settimana ma l’impegno costante nel portare avanti la scuola non mi permette un allenamento così assiduo.
Il Wave è la disciplina che più unisce il windsurf al surf, si incontrano la spettacolarità del salto con la surfata, permettendo di chiudere trick totalmente fuori dall’acqua o sull’onda stessa.
Comunque, anche nel Wave, è necessario spostarsi verso mete differenti perché richiede condizioni che spesso a Bordighera non si presentano.
Sappiamo della tua amicizia con Federico Infantino, con il quale avremo modo di parlare in seguito, parlaci di questo incontro che ha sancito il legame molto forte tra voi e il windsurf.
A.F.: Federico lo conobbi qui, a Bordighera nel 1998. Eravamo “super pischelli”, era interessato al windsurf ed iniziò il corso e … che dire? Siamo cresciuti insieme! Nella quotidianità del mare, tra scherzi e screzi, stanchezze e soddisfazioni professionali, abbiamo dato il via ad un’amicizia che dura ormai da molti anni.
Quali sono le prospettive della scuola? Ma soprattutto vorremmo sapere se nelle nuove leve troveremo campioni futuri!
A.F.: Bhe, la NST non è solo windsurf, come abbiamo detto precedentemente, nel Team abbiamo Francesco Baracca detto “Tato” (figlio di Franco Baracca, leggenda nel campo del kite surf italiano) il quale è letteralmente cresciuto a pane e short break qui al No Stress Team, credo abbia imparato prima a stare sul surf e poi a camminare ! Lui ha cominciato con il windsurf, per poi orientarsi sul surf da onda.
Ricordo che fino a tre anni fa era in acqua con il timore delle onde più grosse e chiedeva aiuto per riuscire a rientrare ed ora, dopo due anni, lo ritrovo a tubare sullo Shore Break!
Credo veramente che sentiremo parlare di lui in futuro, in più discipline, come Water Man!
Altri ragazzi della scuola tutti molto giovani e promettenti sono Leonardo, Dennis, Alessio e Mattia; praticano tutti il windsurf con il giusto entusiasmo e la necessaria dedizione.
Il mare, le onde, lo sport sono un collante potentissimo per questi giovani talenti, e la scuola di vela No Stress Team è la base su cui fondano tutto questo, è il punto d’incontro, di lavoro, divertimento ed è lo stimolo costante che rende possibile l’incontro tra amicizia e onde.
Federico, veniamo a noi! Raccontati e raccontaci i traguardi professionali ottenuti, l’esperienza australiana e le prospettive future.
Federico Infantino: Sono arrivato al No Stress Team nel 1998, quando ancora era gestito da Paolo Ghione. Allora ero molto piccolo ma mi bastò provare il windsurf per decidere di abbandonare il mondo agonistico del motocross.
Grazie a Paolo Ghione e al livello già all’epoca molto alto del Team, del quale facevano parte Andrea Franchini, Davide Mercenaro e tanti altri, abbiamo iniziato a regatare crescendo come squadra rapidamente. Questa scuola ha vinto qualsiasi titolo che esisteva allora, Italiani, Europei, Mondiali, fino a livelli Olimpici grazie alla Sensini, allenata anche lei da Paolo Ghione.
Come ha detto prima Andrea, abbiamo lasciato quel mondo agonistico del windsurf per passare al Wave. Ci siamo alleati molto, spronandoci a vicenda con la nostra buona dose di competitività: migliori amici a terra, rivali numero uno in acqua. Ed anche se le condizioni di Bordighera non ci consentono uno spot a livello mondiale, abbiamo ottenuto ottimi risultati: nel 2005 Campionati Italiani e nel 2011 a Tenerife ho passato le selezioni per la Coppa del Mondo, partecipando a qualche tappa; dopo aver vinto il primo contest internazionale di Fuerteventura, il Fuerte Wave Classic Contest, ho deciso di trasferirmi in Australia con la mia ragazza Elisa Mariani, in modo da poter seguire il tour australiano ed allenarmi su quelle bellissime onde che non avevo mai provato.
Cosa ci puoi dire riguardo all’Australia e al mondo degli sport acquatici visti da laggiù?
F.I.: In Australia le onde sono tutta un’altra storia! Non avevo mai provato onde così al mondo; abito a Margaret River, tre ore di macchina da Perth, nella costa ovest dove si svolge la tappa di coppa del mondo di surf si onda. Che dire? Uno spot molto duro, senza vie di mezzo! O l’acqua piatta delle baie o tre metri di onda nello spot!
Sicuramente questo sport cambia la vita, radicalmente, soprattutto se inizi da giovane. Eleggere il mare e questi tipi di sport come unica meta nella vita bhe … costa: in sacrificio, a livello monetario ed emotivo … ma quello che so per certo è che alla fine, quando entri in acqua e surfi, un’onda ripaga tutto quello che hai sofferto in precedenza.
Progetti futuri?
F.I.: Sicuramente passerò i prossimi due anni lì, in vista di ottenere passaporto e permanent visa che mi consentiranno di andare e venire con più facilità; in più stiamo girando un film documentario nel Western Australia, grazie a grandi compagnie come GOPRO e case internazionali di cinematografia. Il docu-film parlerà del surf, del windsurf, della cultura “indie” locale e del modo, molto differente, nel quale crescono i ragazzi australiani.
text & photo: Luca Giacopinelli