Il week-end passato è stato un’opera d’arte del lavoro di Eolo e Nettuno in tutta la penisola Italiana. Forti venti di Maestrale hanno soffiato da Venerdì a Lunedì, per cui molti rider, professionisti e non, hanno approfittato della Festa della Liberazione per trascorrere delle giornate indimenticabili con un unico pensiero in testa: il Windsurf.
Uno degli spot più interessanti per i waverider è stato Capo Mannu e tutti gli altri spot limitrofi (Funtana Meiga, Mini Capo), forse anche grazie all’apparizione del noto Kauli Seadi (99 NoveNove, Hot Sails Maui, Mormaii, MFC, clubekauliseadi.com) di poche settimane fa in cui il tre volte campione del mondo ha dato spettacolo come forse solo Thomas Traversa qualche anno fa aveva fatto.
Lo stesso Kauli, ha deciso infatti di tornare in Sardegna, abbandonando momentaneamente il tour europeo fermatosi in Corsica, per poter risurfare le grosse onde sarde, ma questa volta era in compagnia di altri due pro, Nico Akgazciyan (99 NoveNove, Challenger Sails, Sooruz, Leucate, le petit Balthazar, Maui Ultra Fins, Techno Limits), entrato poco in acqua a causa di una tendinite, e Dieter Van der Eyken (Starboard, Severne Sails, Continent Seven, Camaro Wetsuits, Black Project Fins).
Abbiamo approfittato della mareggiata, chiedendo ai presenti quali fossero le loro impressioni dopo questo fine settimana:
Gigi Romano, fortissimo atleta di Marina di Grosseto dichiara: “Questo weekend è stato epico. Siamo arrivati sabato e ci siamo fatti subito un’ uscita a Marina delle Rose discreta. Bello per saltare e surfare anche un pó…
Domenica ci siamo spostati al capo, condizione bella, onda buona. Ci siamo divertiti moltissimo, il capo ha sempre quel che di magico. Peccato per le 50 vele sul picco, anche se è bello vedere che questo sport è sempre vivo!
Lunedì, che dire… EPICO!! Bellissimo, onde incazzate e condizione davvero impegnativa … Credo che le foto parlino da sole… In acqua anche un certo Kauli che praticamente faceva un altro sport. Ora siamo di ritorno con il traghetto, la Sardegna non delude mai!”
Michele Cittadini giovane atleta cagliaritano (clicca per l’intervista) dichiara: “Numerosissimi i windsurf in acqua questa domenica e livello altissimo con Kauli che dava spettacolo. Non avevo mai visto così tante persone fare wave tutte insieme nello stesso spot, in questo caso Capo Mannu che ci ha regalato una bella giornata con set sui 3 metri e vento sui 20 nodi da 4.7. Erano presenti sullo spot windsurfers da ogni parte d’Italia più diversi kiters locali. Domenica è stato il secondo giorno di maestrale qua ad Oristano, le previsioni davano vento molto forte e onda abbastanza grossa con un buon periodo, le tipiche condizioni per una bella uscita al minicapo. Tantissime vele in acqua tra cui Kauli Seadi che ha approfittato delle onde più grosse durante le prime ore di luce della giornata insieme a Matteo Spanu. Condizioni di onda e vento difficili ma molto divertenti, molti kite in acqua e altrettanti surfisti da onda. Nel pomeriggio abbiamo deciso di cambiare spot e di entrare a Funtana Meiga, dove il vento era più forte. Quaranta o più persone in acqua, tuttavia Funtana è uno spot molto grande con molti picchi quindi alla fine il sovraffollamento non si sentiva così tanto come il giorno prima al Capo o la stessa mattina al Minicapo. Verso le 17 le condizioni migliorano decisamente quindi ne approfitto e rientro in acqua per l’ultima session della giornata insieme a Matteo Spanu, Adele Frola e i pochi rimasti in acqua. Bellissimo week-end di windsurf, tanta gente in acqua, caldo e belle onde”.
Francesco Congiu, classe 1998, e già in grado di surfare onde degne di nota: “Sono arrivato sabato all’ora di pranzo al Capo, vento da 4.7 buona, 3 metri le onde più grandi e non molto ordinate, diciamo che non formava abbastanza bene la spalla, piano piano ha incominciato a migliorare, vento sempre bello teso, dopo un po è arrivato Kauli, che ha iniziato subito a fare super manovre, ripreso la mano dello spot ha avuto modo di droppare e prendere qualsiasi onda, riuscendola addirittura a saltara da dietro per entrarci. Piano piano l’onda cresceva sempre di più fino ad arrivare ad un albero, di sera tardi onde perfette e grandi con vento da 5.0/4.7.
Domenica arriviamo a Funtana verso le 10:00, onde che frangevano all orizzonte e vento di tramontana maestrale da 4.2 piena, i parcheggi erano già pieni, l’onda è calata dopo un po’ ma si è ordinata molto perché prima era particolarmente presente la schiuma, a fine giornata vento per me da 4.2, ma quelli pesanti avevano la 5.”
Patrizio Sanfilippo, giovane atleta romano: “Viste le previsioni molto promettenti il 22 facciamo i biglietti e ci imbarchiamo per la terra sarda. Appena arrivati ad Olbia vento forte come da previsioni, ma il mare era piatto! Aspettiamo un po’ e andiamo a vedere dopo pranzo a Cala Pischina e niente da fare, dell’onda neanche un accenno. Così ci dirigiamo verso Marina delle Rose. Dopo qualche temporale il tempo sembra migliorare, così anche le onde, da 4.5 e 79 per me, entro in acqua e inizio a testare lo spot, ottimo per saltare, ma non tanto per surfare le onde che non erano pulite.
Day 2 : ore 9 andiamo a Cala Pischina e boom! Vento fotonico e bei set grandi, peccato per la direzione da mare. A questo punto ci dirigiamo a Oristano. Arrivato al famoso spot Capo Mannu per la prima volta, capisco cosa c’è di così magnifico in questo posto. Scenario mozzafiato, un albero di onda glassy pettinato dal maestrale, onde no stop sempre frequenti.
In acqua anche il famoso campione brasiliano Kauli Seadi, veramente fenomenale, stile inconfondibile e radicale!
Monto 4.5 e 79, il vento era forte fuori ma sotto molto bucato. 4 ore no stop, rientrato alle 8 di sera stanco ma estremamente soddisfatto.
Day 3: ore 10 diretti al mini capo, spot sottovento al capo. Vento da 4.5 molto bucato, ma con onde da sogno, della giusta misura e veramente lunghe. Entrato in acqua sempre con 4.5 e 79, l’accesso in acqua è un po’ scomodo perché non c’è un ingresso che ti permette di entrare comodamente. Dopo due orette intense, ci spostiamo a Funtana Meiga. Arrivati le condizioni erano davvero interessanti, belle onde ma vento molto debole, così decido di armare la 5.3. Entro in acqua e divertimento puro, onde lisce e frequenti.
Francesco Medda, sardo e local di Chia, ci racconta: “Lunedì Funtana Meiga ci ha regalato un’ uscita spettacolare, con vento sui 25 nodi da maestrale e onde di buona misura, resa ancora piu gradevole da un caldo sole primaverile. Lo spot era un po’ affollato, ma è comunque un grande spettacolo vedere così tante persone provenienti da ogni parte d’Italia dare espressione ad un windsurf di alto livello, che è sempre uno stimolo a dare il massimo e a migliorare il proprio stile in surfata“.
Riccardo Calabrò, titolare della veleria 070Sails emigrato da anni in Sardegna: “Le ultime due mareggiate che hanno fatto lavorare Capo Mannu sono state incredibili per la vitalità che si è vista intorno a questo spot che considero il miglior waveriding spot del Mediterraneo. Sono stati giorni incredibili dove il windsurf è tornato a vivere alla grande con moltissime vele in acqua grazie sicuramente all’ “attrazione Kauli” che ha richiamato al Capo anche i windsurfisti più pigri. Il photoshooting Novenove è sicuramente stato d’aiuto per riportare l’attenzione sulla Sardegna come meta per un windsurf di altissima qualità e di questo dobbiamo essere grati a Cesare Cantagalli e Matteo Spanu. Kauli ovviamente ha fatto faville ed è stato un piacere surfarci assieme nel mio spot preferito! Speriamo che altri seguano il suo esempio e vengano a trovarci presto!”
Federico Pisano, altro Young Gun cagliaritano, con aspirazioni da poeta: “Lo stesso vento che ululando mi fece addormentare, mi sveglia la mattina seguente, 25 aprile, con i suoi fendenti sulle tapparelle; il tempo di prepararmi e salgo in macchina direzione Oristano, risalendo il maestrale già furioso alle prime ore del giorno. Il viaggio passa veloce e, subito dopo la svolta per Funtana Meiga, scorgo dalla collina le grandi onde con le immancabili creste sferzate dal vento, arrivato sullo spot ci sono gia’ due dozzine di windsurf, monto, mi metto la muta ed entro in acqua, sono le 11. In mare le onde più grandi sfiorano i tre metri ed Eolo soffia sui 30/35 nodi, la direzione è anche leggermente da terra e le onde si pulisconono; scorgo i soliti volti noti e i fidi compagni di surfata ma non noto la vela di Kauli, solo più tardi scopro che è al mini capo mettendo in riga tutti dapprima in ws e poi in sup. Con il passare del tempo il vento cala e si assesta intorno ai 20 nodi. Dopo tre ore decido di tornare a terra per bere, dinanzi ai miei occhi trovo il piazzale pieno, un groviglio di dialetti e lingue, ci saranno 50 ws in totale. Rivolgo lo sguardo verso il mare e non posso fare a meno di notare che, di pari passo con l’arrivo delle persone a ora di pranzo, è anche calata l’onda insieme al vento assestandosi intorno ai 20 nodi; il tempo di rifocillarmi e rientro in acqua, la condizione è ancora divertente e tra un’onda e un salto il tempo vola, si fanno le 5 e con il vento che è andato ancora più a scemarsi esco dall’acqua lasciando ai pochi che rimangono le onde più ordinate e lisce della giornata per quanto piccole. Torno a terra con il sorriso stampato in faccia, smonto con calma e parlo con gli amici: tutti sono d’accordo, il Sinis ci ha regalato un’altra bellissima giornata!”
Filippo Buratti, anche lui immigrato in Sardegna da anni: “Mentre guardavo l’evolversi delle previsioni nei giorni precedenti, mi rendevo sempre più conto che sta volta sarebbe stata proprio un’ottima perturbazione per la costa occidentale Sarda, finalmente Onde grosse e vento forte!!! Quando ho letto su internet che i traghetti fossero pieni di macchine con tavole sul tetto ho pensato: ”mhhh! Il prossimo Weekend ci sarà da fare a sportellate per prendersi le onde più belle ed infatti c’era il mondo in acqua a Capo Mannu”, ma chi se lo perde vivendo ad un ora e mezza da quel paradiso. Per il Big Monday non potevo proprio mancare anche se, avendo fatto le ore piccole la sera prima, sono arrivato un po’ tardino. Ricordo però che appena parcheggiato al Mini Capo ho visto, tra i surfisti in acqua e quelli fuori, una decina di Campioni Italiani tra Wave e Freestyle ed un certo Campione del Mondo Kauli fare cose indescrivibili. Il Livello in acqua era altissimo, armo in 40 secondi mi butto dentro e mi godo un’ora di puro godimento in un posto incantato. L’unica nota dolente purtroppo sono stati i surfisti da onda che stanno ovviamente nel punto migliore e che mi hanno insultato dalla prima all’ultima onda, ma alla fine tutto passa grazie alla splendida giornata passata insieme ed a questo sport in grado di regalare emozioni indescrivibili”.
Alessandro Asturi e Vittorio Blardi, anch’essi giovani atleti romani, ci forniscono la loro visione del viaggio: “Il sito Web Windguru, durante la settimana precedente il ponte del 25 aprile, si colorava sempre più di viola nelle pagine della Sardegna Nord e Occidentale, man mano che passavano i giorni. Più il ponte si avvicinava, più si delineava un forte ponente nascere il sabato nel Nord per poi orientarsi da Maestrale. Alla mezzanotte di giovedi 21 l’ultimo messaggio Whattsapp del giorno diceva “aspettiamo l’ultimo aggiornamento meteo e carichiamo”. Dopo mille altri messaggi, ci troviamo alla fine il venerdi sera in tre amici, Vittorio, Patrizio e Alessandro, con i windsurf in macchina a condividere la decisione di mollare tutto per un weekend lungo tra le onde, con in mente un piano di sfruttare il ponente nascente del sabato a Cala Pischina, per poi andare alla volta di Oristano, dove ben sappiamo che il Nord Ovest dei giorni successivi potrebbe regalare onde di grande qualità. Affrontato il viaggio in traghetto siamo a Rena Majore al mattino presto, quando ancora il vento spira leggero, ma le nuvole corrono già. Ci riposiamo non più di due ore qui a casa mia in questo villaggio, dove poi pernotteremo. Andiamo poi sulla spiaggia meravigliosa, che non è però la meta di windsurf del giorno, sebbene soffi un vento già sui 20 nodi e vi incontriamo ad armare il mitico Indio, che sappiamo avere un legame ombelicale con Rena. Sarebbe stato un grande piacere uscire con lui a planare su quell’acqua chiara e limpida, ma in realtà abbiamo fretta di trovare onde da surfare side, ragione per cui ci spostiamo di un paio di chilometri sulla ben nota Cala Pischina. Sono ormai le 12 circa, ma le onde sono a zero e decidiamo di andare a Marina delle Rose, alias Lu Litarroni, dove il fondo più morbido determina un innalzamento più precoce delle onde, sebbene meno lisce. Troviamo lo spot pieno, le macchine sono già parcheggiate in tutti gli anfratti del sentiero. La voglia di uscire è tale che decidiamo di non aspettare l’onda già formata e cominciamo a planare con le nostre 4.5–4.7. I salti si sprecano sul chop, ma ancora non si surfa. La giornata trascorre con il vento che aumenta la sua intensità, ma solo nelle ultime ore regalerà onde di circa un metro e mezzo da contendersi in tanti tanti windsurf e kite. Arriviamo a sera stanchi e contenti di questo esordio, pensiamo a cenare e ad andare a letto per sfruttare al massimo il giorno successivo. La domenica 24 mattina le persiane che tremano e i fischi del maestrale ci danno la sveglia presto, abbastanza per caricarci di energie a colazione e fiondarci a valutare per sicurezza gli spot locali, ma la bufera è troppo troppo forte e da mare per poter praticare Cala Pischina, dove un solo coraggioso è in acqua, ma ci ripensa dopo pochissimi bordi. Salutati gli amici del luogo partiamo verso la meta definitiva, Capo Mannu, senza disdegnare un sopralluogo alla Ciaccia, nella speranza di un’ultima uscitina nella a noi consona condizione di mure a sinistra: esito assolutamente negativo. Onde storte e grosse, schiuma più o meno dappertutto, nessuna possibilità concreta di divertirsi. Quindi pranzo veloce a Valledoria e via ancora per il Capo, dove sappiamo di dover invertire i piedi. Giungiamo non senza un paio di piccoli errori stradali. Allo spot si arriva passando prima da Putzu Idu, angolo riparato dove trovare acqua piatta, e poi da sentieri sassosi da affrontare in auto con quella calma che non possediamo più, rimpiazzata da grida di eccitazione spontanee alla vista dei giganteschi schiumoni che esplodono sulle rocce. Piazziamo la macchina su un pezzetto di terra quasi immaginario, vista anche qui la grande presenza di nostri colleghi. Osserviamo lo spettacolo delle onde che si gonfiano e dei windsurf che ormai da ore ci giocano sopra e sotto, chiediamo dritte per l’uscita e per la size della vela e vai con le 4-4.5! Qualche bordo per prendere le misure di una condizione che non conosciamo, ma chi prima chi dopo, ci prendiamo una confidenza sfacciata con queste ondone abbondantemente sui i tre metri. Le tavole non fanno rumore sull’onda liscia, la vela, totalmente scarica dal vento assente sotto il capo, si dimentica tra le mani sono quattro ore di magia. Non sappiamo bene se le condizioni siano esattamente quelle perfette del Capo, ma questo poco importa, perché per noi sono davvero buone. Solo la risalita sulle rocce è un po’ complicata, principalmemte a causa della perdita delle forze. Sono le 20:30 passate quando abbiamo finito di disarmare e rivestirci, ancora non abbiamo trovato con certezza l’alloggio. Pensiamo alla cena e riusciamo poi a coordinarci con il gestore di un camp molto orientato ai surfisti, a pochissimi minuti dallo spot. Si fa lunedi 25 mattina, la stanchezza si accumula e ci svegliamo con relativo comodo, dando spazio ad una colazione domestica preparata dalla ‘Signora’ del camp. Andiamo al Capo e scopriamo che la condizione è cresciuta rispetto alla domenica. Lasciamo stare lo spot dove l’onda è troppo chiusa e l’uscita dalla caletta pressoché impossibile. Adiacente c’è il “Minicapo”, tratto di roccia leggermente più nascosto dove invece le condizioni sono molto più pulite e le onde comunque di grandezza significativa, con set fino a 3 metri. Usciamo in due su tre con size come il giorno prima, io faccio le foto e mi lecco intanto le ferite sulle mani. Non è facilissimo stare nell’onda con il giusto timing anche perché c’è spesso da dare la precedenza, ma anche perché bisogna fare i conti con la stanchezza dei due giorni precedenti, che si fa sentire da chi arriva dal continente con allenamento relativo. Alla fine anche questa è stata un’uscita wave davvero radicale, e le surfate su onde glassy come di solito si vedono in altre parti del pianeta, se si esclude la Sardegna, non sono mancate. Solite pratiche di dismissione, ma con ancora una meta. Vogliamo conoscere Funtana Meiga, dove molti stanno migrando in cerca di qualche raffica di un vento che ormai va davvero scemando. Panino a Putzu Idu e viaggetto di venti minuti verso la nuova meta, dove armiamo di nuovo tutti e tre, sebbene il progressivo calare del vento dà ragione a Patrizio che opta per la 5.3. Quest’ultima tappa non è stata all’altezza delle altre ma non si può bocciare lo spot. Se ha la sua fama vuol dire che troveremo una nuova occasione per cavalcarlo, siamo arrivati evidentemente fuori tempo, lo dimostrano le vele piccole ammassate sull’eretta”.
Matteo Spanu, forte local oristanese dichiara: “In questi due week-end abbiamo surfato condizioni perfette come non capitava da tanto, ad alzare il livello ci hanno pensato anche due ragazzi del team novenove Kauli e Nico. Abbiamo surfato in varie condizioni, dal capo con quattro metri, a Funtana per saltare e provare varie evoluzioni; Nico ha provato anche un bellissimo doppio. In queste ore mi sono arrivate notizie che Mussolini vorrebbe farci un pensierino e attende info sulle condizioni che si presenteranno per domenica/lunedì. Sono felice che i nostri spot vengano apprezzati da vari campioni”.
Alessio Carboni, giovane local oristanese ci racconta: “Questo fine settimana è stato memorabile. Domenica un’intera giornata a Capo Mannu come non si vedeva da tempo, le condizioni non al top ma comunque una bellissima uscita insieme a tanti amici e soprattutto insieme ai pro. In acqua durante le varie session si sono avute delle discussioni riguardo alle precedenze ma tutto si è risolto nel più sereno dei modi. Lunedì ancora reduci dalla giornata al Capo, ci siamo incamminati verso Funtana Meiga. Anche Funtana non si vedeva così da tanto tempo: 2 metri e qualche set da 2 e mezzo e circa 30 nodi side-off. Una giornata passata a provare tante nuove manovre con tutti i crash annessi, anche le onde erano davvero buone per surfare. Insomma, questa perturbazione ci ha placato l’assidua voglia di surfare. Per concludere queste due giornate fantastiche una birra insieme a tutti gli amici, windsurfers e non :)”.
Di seguito riportiamo qualche scatto fornitoci da Andrea Mariotti che permettono di apprezzare anche a noi da casa queste fantastiche onde oristanesi.
Text & Edit: Andrea Puzzoni 4 www.riwmag.com
Photo Courtesy: Vittorio Greggio, Renato Cittadini, Alessandro Asturi, Marcello Cucciari, Stefania Sanna, Stefano Farci