21/11/2017 – Alberto Possati (Starboard, Severne) tira un bilancio della sue esperienza a proposito della Luderitz Speed Challenge 2017:
“c’è poco da fare. Ogni volta che si torni è diverso. Ogni volta che ti avvicini al momento in cui devi partire dall’acqua e buttarti al lasco pieno nel canale, più che raddoppiando la tua velocità in una manciata di metri, il tuo cervello ti consiglia di essere quieto, attento. Fatto il primo run, quello inaugurale, dopo diventa un po’ più semplice, certo. Tuttavia, senti che per quei 40 secondi è meglio non fare errori.
Luderitz Speed Challenge 2017. Essere qui è un privilegio: tutti sappiamo (o almeno immaginiamo) i costi legati ad un trasferimento di almeno una settimana (ma due o tre sono sempre meglio) in un posto così remoto. I costi sono molto alti. Partendo dall’Italia, si arriva a Città del Capo, e da lì si guida per 1150Km sino, appunto, a Luderitz, regione di Karas, Namibia. Posto di passaggio per tutti i turisti che visitano queste zone che però, se frequentato per periodi un po’ più lunghi, nasconde un suo fascino, molto particolare.
Il Canale, artificiale, si trova sulla spiaggia di una delle baie vicine alla città, e si raggiunge in qualche minuto di auto. La sua forma, a boomerang, permette di partire dall’acqua al traverso, per poi aprire l’andatura fino a un lasco che ci garantisce le massime velocità di percorrenza. Il vento, a seconda dei giorni può variare di 15-20 gradi in direzione, fornendo quindi angoli diversi che comportano anche condizioni di percorrenza diverse del canale: a volte, durante il run, ti trovi il vento abbastanza al traverso, altre volte sei al lasco pieno pieno, anche troppo.
Il Luderitz Speed Challenge non è una gara, questo deve essere chiaro: è un tentativo di record. Ognuno di noi è lì per migliorare se stesso, per arrivare a velocità medie sui 500m mai raggiunte prima. E in questo senso il canale, posso dirlo, svolge sempre la sua funzione: chiunque io ricordi di aver visto alle varie edizioni del LSC ha fatto lì il suo PB (personal best). Che peraltro non è misurato col GPS, ma con attrezzature particolari che il WSSRC (World Speed Sailing Record Council, organo internazionale deputato alla certificazione di record di velocità su imbarcazioni a vela) deve avere approvato. Come risultato di ciò, a fine evento si ottiene sempre un certificato ufficiale che attesta la nostra migliore velocità media sui 500m. Quella è tua, l’hai fatta, e nessuno te la può togliere. Bella soddisfazione, no?
Ma c’è qualcosa di più. C’è qualcosa di particolare nel venire qui. I veterani del canale ormai lo sanno. Per quasi tutti noi, indipendentemente dal livello di abilità, ritornare qui ogni anno significa tante cose. Aiuto reciproco, per esempio. Se hai bisogno di qualcosa (una prolunga? O una pinna … oppure un trapezio!), soprattutto se sei simpatico e ragionevolmente educato, avrai svariate persone che ti aiuteranno. Perché questo è lo spirito.
Essere qui significa anche essere spesso insieme, alla sera. E condividere emozioni, idee, consigli. I posti dove cenare sono 3 o 4, quindi non è difficile trovarsi. E in queste occasioni, i “principianti” avranno sempre consigli dai veterani. Gratis. E quando si è nel canale, quelle stesse persone con cui eri la sera prima ti aiuteranno, ti sproneranno, ti consiglieranno, e tu lo farai con loro.
Inoltre, siamo un gruppo di 16~18 persone in mezzo al nulla, o quasi, e lo spirito di gruppo che si può creare in queste condizioni è realmente qualcosa di speciale. Sul serio.
Nelle 5 edizioni del LSC alle quali ho preso parte, ho potuto migliorare la mia prestazione ogni singolo anno, tranne quest’ultimo. Ciò è legato alle condizioni, per me un po’ leggere rispetto agli altri anni. Il mio 47,11kn/500m per quest’anno resiste, ma vorrei portarlo più verso i 50. E ci riuscirò.
Tuttavia, l’edizione 2017 ha visto molte conferme e anche qualche grande sorpresa, tra gli atleti presenti. Nessun veterano, sinora, ha migliorato la sua prestazione degli anni precedenti (ma manca ancora una settimana alla fine dell’evento). Ma qualche nuovo atleta ha fatto faville.
Tra le ragazze, la splendida prestazione di Miriam Rasmussen (Loftsails, CHRIS BENZ Watches, ZULU FINS, Unifiber Windsurfing Equipment, GlideSoul, Surfers.no) che da vera rookie ha tuttavia portato a casa un 43.xx sui 500m che ha impressionato tutti.
Robert Hoffman (Starboard, Loft Sails), in questo caso con i colori Tedeschi, ha snocciolato un impressionante 50.01kn/500m che è veramente molto impressionante sotto vari aspetti. Se non erro, sono a tutt’oggi 13 le persone che nel mondo hanno più di 50nodi sui 500m, e lui ora è uno di questi. E non pesa 110 kg. Grandissima prestazione!
Twan Verseput (Prolimit, Starboard, Severne), giovane talento olandese di 24 anni, dopo il titolo mondiale di Speed al Dunkerbeck Speed Challenge 2016 si porta a casa un 50,03kn/500m, che potrebbe ulteriormente migliorare nell’ultima settimana di gara. Grande Twan.
E poi c’è Mr.Ben Proffitt (Simmer Style, O’Shea, Funsports, Gul), voce e anchorman di Windsurfing.tv e un’esplosione di vitalità e allegria costante … con i suoi 80kg scarsi si è portato a casa 48,xx nodi sui 500m, con punta oltre 50. E, da waver esperto ed entusiasta, ha confessato che mai avrebbe pensato che lo speed fosse così … magnificamente divertente ed eccitante.
Ecco. Lo Speed è divertente, è eccitante. Uno pensa: “quale può essere il gusto di fare 40 secondi di windsurf al lasco pieno, farsi caricare su un carrello, ritornare in cima al canale … con occhiali da sci, casco, 10kg di piombo nel giubbotto?!?”. Il gusto c’è, fidatevi di me. Quando sentite l’acqua piatta “friggere” sulla carena della vostra tavola da speed, 42cm di larghezza e 50 litri di volume, e il canale diventa strettissimo … l’emozione che si prova è roba seria. Provare per credere.”
text: Alberto Possati 4 www.RIWmag.com
photo: Alberto Possati, Robert Hofmann, Ben Proffitt, Zara, Davis, Miriam Rasmussen, Bjor Dunkerbeck