Il Principe Andrea Baldini (Grand Narbonne, R-Techsolution AB, Challenger Sails, Patrik Windsurf International, AL360, UFO Fins, Chinook Leucate, Chris Benz) negli anni e’ sicuramente uno dei personaggi piu’ simbolo dello Speed in windsurf. Il suo slogan “forever Speed” e’ diventato ormai lo slogan di molti pro riders.
Non solo in passato e’ stato protagonista atletico della velocita’ ma negli ultimi anni ha scelto di diventarne un protagonista anche da un punto di vista organizzativo progettando e realizzando un vero e proprio tour internazionale di speed sulla ormai “sua” Plage du Rouet a La Palme, in Francia, dove in passato si e’ trasferito a vivere. Per tutto questo impegno e per tutti questi successi quest’anno ha ricevuto il Tag Heuer Performance Award messo in palio dal Giornale Della Vela (www.riwmag.com/velista-dellanno-award-tag-heuer-perfomance-al-principe/). RIWmag lo ha raggiunto per un’intervista.
RIW: Principe possiamo dire che hai investito quasi tutta la tua vita sportiva a favore dello speed. Ti saresti mai aspettato un simile riconoscimento proprio in Italia?
Principe: Ciao a tutti, no non me lo aspettavo e non mi sono mai azzardato a sognarlo anche se qualcosina di buono l’ho fatta 🙂 La prima serata ho votato il figlio di Matteo, non sapevo di essere nella lista dei 100. Però sono e sono stato sempre convinto di aver fatto e di fare qualcosa di grandissimo per lo speed ma da qui a farselo riconoscere ci passa molta strada. Quindi infiniti ringraziamenti al Giornale della Vela.
RIW: Da anni veniamo travolti dalle emozioni delle tue imprese e dei tuoi articoli, ma ci hai mai raccontato come hai iniziato a fare windsurf?
Principe: Era penso il 1978 ed Amedeo Pacitto che conoscevo di vista perché la famiglia aveva il distributore di benzina sotto casa mia, aveva dei Winglider Oesterman con i quali insegnava Windsurf. Ci andammo mia sorella, mio cugino Federico che fu tra i pionieri del Football americano insieme a tanti nostri amici, la ragazza di Federico, Giovanna (lei aveva un negozio meraviglioso dove facevano i gelati più buoni di Roma: Giolitti), mio Zio Vittorio, grandissimo Radiologo e oggi affermato scrittore ed io, che cercavo ogni giorno di provare cose sempre più estreme, dal salto dal tetto con i sacchi della mondezza fino al bodysurf nelle giornate che gli scogli e i ricci ti lasciavano la loro firma su tutto il corpo. Poi cominciai a formare istruttori di Windsurf quando avevo solo 14 anni (e oggi dopo tutto non sono neanche istruttore windsurf perché sono state perse le vecchie carte fatte con Tom del Monaco e non sono riconosciuto dalla FIV. Peccato, in Francia quelle carte mi avrebbe aiutato per motivi amministrativi per l’associazione).
RIW: Sei nato e cresciuto a Roma. Le coste laziali sono piene di spot e di grandi campioni di varie specialità della tavola a vela. Come mai tu hai scelto quella dello speed?
Principe: A fine 1980 comprai un Menini 3 punte da velocità e mi resi conto che andavo molto veloce. La giovinezza di quei tempi mi avvicinava di più alle onde e con plancette autocostruite mi sono levato belle soddisfazioni. Poi però rallentai fino a smettere preso dalla boxe e da tante altre cose extra sport che non so se rifarei tornando indietro …
Ripresi anni dopo, col wave uscivo sempre a Banzai, alla Centrale, al Paesello. Il Paesello lo scoprimmo con il povero Umberto che fu il primo, il Tellina e pochi altri. Raimondo mi aiutò molto quando ripresi a fare windurf, Grazie Ray! A Banzai sia in surf che in windsurf eravamo un bel gruppo di amici: Piero, Renato, Michele, Zico, Decio e tanti altri e in surf Pietrangeli, Caponera, Enrico, i fratelli Di Spirito, Fabrizio Rogano, Marcianò … Poi con l’arrivo di internet divento’ sempre più affollato.
Un giorno al ritorno dal Sud Africa dove andavo a fare wave nei mesi invernali con gli amici più cari tra cui il Comerla, ricevetti una telefonata proprio da Lui che mi chiese se avessi avuto voglia di partecipare a l’F2 Speed Challenge organizzato da Luis e Hannes. Accettai anche perché in wave, per avere più controllo, dovevo sempre trovare pinne che mi rallentassero 🙂 Risultato: arrivai primo, poi Ale mi passo’ negli ultimi minuti. Un mese più tardi vinsi la seconda tappa a Como e ci premiarono: io vinsi il Missile fatto da Patrik, la prima tavola speed di serie, e Ale vinse un viaggio a Fuerte gratis per la Coppa del Mondo … Ricominciai cosi lo speed e da quel momento fu una ricerca continua che ad oggi non ha ancora trovato pace.
RIW: Negli ultimi anni hai dato anima e corpo per poter realizzare la Prince Of Speed che oggi é ormai diventata una solida realtà. Da dove nasce la visione di questo evento?
Principe: Dalle gare di sci, dal poter partire uno dopo l’altro concentrandosi solo sulla prestazione senza pensare agli altri che da avversari diventano Cavalieri dallo stesso sigillo.
RIW: Come hai reagito quando quest’anno hai scoperto di essere stato selezionato dal Giornale Della Vela tra i 100 candidati per il Velista Dell’Anno?
Principe: E’ stata un’emozione che è cresciuta a poco a poco e che si nutriva del costante aumento dei voti che stavo ricevendo.
RIW: Come sei riuscito ad arrivare tra gli 11 finalisti?
Principe: Qui dalla Francia mi hanno votato in molti e poi diversi miei amici in Italia hanno condiviso il link e mi hanno fatto votare da tantissime persone. Grazie Claudia, Grazie Luigi, Grazie Francesco, Grazie a Tutti!
RIW: Quali sono state le tue emozioni quando hai scoperto di aver vinto il Tag Heuer Performance Award?
Principe: Ero in spiaggia pronto ad entrare in acqua Quando Alessandro del Giornale della Vela mi telefona per chiedermi la disponibilità per un intervista in quanto vincitore di un premio che però non mi ha spoilerato 🙂 In quel momento ho avuto la sensazione che tante cose dure della mia vita dovevano per forza essere compensate da qualche cosa di meraviglioso, come fu a Dungarvan nel 2009. Quando poi mi hanno detto in diretta che avevo vinto il Tag Heuer Performance, la gioia allo stato puro ha pervaso anima e corpo. “Allora non me lo dico da solo come i matti”, mi sono detto!
Una soddisfazione importante e una grandissima occasione quella di ritrovarsi con i Giganti di Luna Rossa Sibello, Bruni e Sirena, il creatore delle barche più belle del mondo Luca Bassani (Wally), personaggi pesantissimi come Patrizio Bertelli e Tronchetti Provera, Velisti estremi come Pedote, il Mitico Cayard etc etc …
RIW: In tutte le tue interviste durante questo concorso hai sempre chiaramente espresso il tuo desiderio che la tua presenza al Velista Dell’Anno possa non solo essere visto come un tuo riconoscimento personale ma anche come un riconoscimento del mondo della Vela allo sport del windsurf.
Principe: Certo, con la vela leggera col funboard, non eravamo mai riusciti ad entrare nei salotti buoni della Vela Mondiale. Questo di certo rappresenta un primo passo importante. Sfortunatamente arriva in un momento dove il Sol Levante, approfittandosi del fatto che dal covid in poi il nostro sport ha riscoperto una seconda giovinezza, ha cominciato a tirare la cinghia e molti brands si sono trovati con tante richieste che non riescono ad evadere.
RIW: A questo punto quali sono le tue prossime tappe e i tuoi prossimi progetti? Cosa vedi all’orizzonte?
Principe: Ho sentito Paul Cayard dire che il Match race con le barche da Speed non funziona benissimo. Io sono certo che Luna Rossa e le altre meraviglie del mare in un format come World Speed Tour – Prince of Speed darebbero uno spettacolo che non si vedeva dal tempo dei Romani con Ben Hur!
Il mio progetto è portare la velocità a Vela ai fasti della Formula 1 e dello sci dei tempi d’oro. E quando dico Vela intendo da Luna Rossa alla wing. Una sorta di Olimpiadi della Velocità, la Ultra Performance, emozione dopo emozione! Il Pubblico vede la velocità massima, l’intertempo, la miglior velocità della heat e il record del mondo in Open Ocean. La bellezza, le prestazioni, l’adrenalina. Hai visto mai che le relazioni che si potranno instaurare a seguito di questa esperienza dei Premi Tag Heuer non porti davvero a delle sinergie che avranno dei figli bellissimi!
RIW: Grazie mille Principe, a presto e Forever Speed!
Principe: Grazie Ezio, grazie amico mio e colgo l‘occasione per ringraziare ancora i tantissimi che si sono impegnati a votarmi e a farmi votare, e ringrazio tutto lo Staff del Giornale della Vela, sono stati Stupendi! Grazie Alessandro Gigli, grazie Eugenio Ruocco, grazie direttore Luca Orsi! Grazie infinite al Grandissimo Mino Taveri e al mitico Bacci del Buono, nemmeno un familiare ti tratta cosi, è stato emozionante e con dei grandissimi professionisti come loro anche molto divertente!
Forever Speed
interview: www.RIWmag.com
photo: Prince Of Speed, Il Giornale Della Vela