RIWmag riceve da Andrea Carlucci e pubblica a proposito della Crazy Race 2019.
RIWmag rispetta l’intenzione di dare alla propria partecipazione sportiva un’iniziativa sociale da parte dell’autore ma si dissocia e rimane completamente estranea a qualunque relativa interpretazione e manipolazione politica, non per mancanza di una propria idea ma per rispetto ad una situazione delicata e complicata che esula completamente dal contesto e dall’obiettivo editoriale di RIWmag.
Per quanto riguarda invece l’esito sportivo finale: questo report e’ stato preparato e inviato su auto iniziativa di Andrea Carlucci, ovviamente RIWmag resta a disposizione per ulteriori testimonianze.
“La mia Crazy Race 2019
Ciao Ragazzi, non ci sentiamo da un po’…
l’anno scorso causa il meteo la classica downwind in maschera da Campione al Prà non si è svolta e ci ritroviamo quindi a parlare della Crazy Race di quest’anno. Purtroppo non ci sono stati molti partecipanti causa anche la mancanza della festa dei surfisti che l’accompagna, quest’anno sostituita da una bella grigliata con musica dal vivo presso il Long Island di Campione del Garda, ma ovviamente non di dimensioni epiche come la classica festa. Quindi, il sabato 13 mattina alle 06:15 eravamo già in spiaggia ad armare l’attrezzatura ed a preparare le maschere e la manifestazione è partita con il solito spirito gogliardico ma purtroppo in maschera eravamo solo in tre.
Per quanto mi riguarda, quest’anno “correvo” con i colori del Circolo Vela Campione ed ho deciso di portare qualcosa di speciale. Da un lato dovevo migliorare la mitica ambulanza del 2017 e dall’altro volevo dare un impronta “socialmente utile” alla maschera scelta. Ho deciso quindi di vestirmi da ONG e portare all’attenzione in maniera un po’ meno seria un grave problema di attualità.
La preparazione della maschera è stata lunga sia nella parte ideativa che esecutiva, ma alla fine è riuscita bene.
Questa edizione è stata baciata da un gran bel Peler (almeno 25 nodi). Suonata la tromba si parte: tavolone easy rider L truccato e di data imprecisata, Simmer style Black tip 4.5 2019, caschetto, mitra e gommoncino al traino con i “profughi” (un elefante, un tricheco, una giraffa ed un Cicciobello con il fiaschetto di lambrusco) da portare a destinazione.
Causa le condizioni di onda formata, come da effettiva legge del mare, la ONG ha dovuto lasciare il gommone al traino con i profughi all’imbarcazione di appoggio di Capitan Aggia (GRAZIE!), che lo ha poi assicurato alla banchina più vicina. Detto ciò mi sono fatto una mega poppa tutta a braccia e solo nei bordi finali ho utilizzato il trapezio. Beh, bello e divertente come al solito anche se ho aggiunto almeno 5 cm in senso longitudinale alle braccia :-).
Nel pomeriggio la sempre lodevole iniziativa dei ragazzi del WGL: “windsurf per tutti” con corsi gratuiti di windsurf per aiutarne la divulgazione.
Alla sera tutti soddisfatti alla grigliata con relativa premiazione e la musica dei “Potaporco” ed è qui che sono arrivate le sorprese, con Mario “Banana” che per la prima volta cede il trono della classifica freestyle a Cristian ed il sottoscritto retrocesso in seconda posizione perchè è “giunto al traguardo con la maschera non integra” in quanto per sicurezza ha abbandonato il gommoncino al traino. Mi sono arrabbiato molto per questa decisione, visti anche i precedenti (2016) in cui la non integrità finale della maschera non aveva pregiudicato il riconoscimento della maschera migliore.
Il mio rammarico non era legato al fatto di non vincere, perchè il mio motivo di partecipazione è gogliardico e quest’anno vista la scelta che ho fatto anche sociale, ma perchè se c’è un regolamento va applicato con equità in tutte le occasioni ed anche perchè il giorno seguente da uno dei membri della giuria WGL ho saputo che il criterio di scelta è stato il seguente: non dovevo vincere perchè avevo già vinto la volta precedente e perchè faccio sempre delle maschere troppo belle ed elaborate e questo in caso di vittoria avrebbe scoraggiato gli altri a partecipare in maschera…….Beh, riporto ma non commento!
Aggiungo comunque che il lieto fine c’è:
1) il buon Nicola che con le sue sapienti mani crea dei magnifici Miniwindsurf ne ha donato uno come sponsor alla manifestazione che guarda caso mi è proprio capitato come premio ed è un Simmer Style con la stessa Black Tip 4.5 2019 che ho usato per la competizione. Grazie Nicola @miniwindsurf, sarà un bel ricordo!
2) i “profughi” sono rimasti a Campione del Garda in cui si trovano bene: la giraffa è stata assunta come mascotte da Capitan Roby di Reunion shop & Kite Academy, l’elefante accompagna l’allegra banda dei bambini del paese nelle loro scorribande in spiaggia, il tricheco, visto il caldo è rimasto in letargo in cantina ed il gommoncino è rimasto al Vela Club Campione dove, visti i tempi che corrono, potrebbe tornare utile nel caso avessimo degli sbarchi dalla sponda veronese.
Rassicuro tutti affermando che per la loro permanenza non dobbiamo sborsare un euro!
Alla prossima
Dr. Cunga
Ringrazio sentitamente tutti gli sponsor della manifestazione (in ordine casuale):
Long Island Campione – Miniwindsurf – Detour Surf and snow – Simmer Style Italia – Spread Wings surf house – ABC Chiropratica – ed i “Potaporco” per la musica.”
text & source & photo: Andrea Carlucci