Giuseppe Ammendola è un windsurfista amatoriale che ispirato anche (ma non solo) dalla sua passione per la tavola a vela ha deciso di sperimentare l’esperienza di scrivere libri. Ormai il suo secondo libro è in uscita mentre lui è già al lavoro per la sua terza opera. Un vero avventuriero della vela che RIWmag non poteva non intervistare.
RIW: Buongiorno Giuseppe. Com’è nata la tua passione per il windsurf e di cosa ti occupi nella vita?
G.A.: Buongiorno a voi di RIWmag. Ero a Rodi in vacanza e un giorno mi capitò di finire sulla spiaggia di Prassonissi. In acqua c’erano decine di windsurf che planavano, mentre furgoni e camper gremivano la spiaggia come ombrelloni. Erano le dimore dei naviganti. Pensai che quello sarebbe stato un modo migliore per trascorrere le mie prossime vacanze. Emozioni, sport e natura ne avrebbero dato un senso di completezza. Ho lavorato più di venti anni nel mondo delle costruzioni, come tecnico o commerciale. Vivo in Francia da sei anni, e ad ottobre scorso ho aperto il cassetto dei miei sogni. Ho preso un “anno sabbatico” per dargli forma. Poi si vedrà.
RIW: Sei cresciuto nel Sud dell’Italia, ti sei poi stabilito al Nord, poi sei emigrato all’estero, poi hai passato l’inverno scorso a Jericocoara, adesso sei ritornato in Europa per promuovere il tuo secondo libro, per continuare a scrivere il tuo terzo libro e per delineare il tuo prossimo futuro. Come definiresti il tuo motore di vita: amore per l’avventura, ricerca di qualcosa o il coraggio di vivere il presente?
G.A.: Credo che la vita sia l’esplorazione in cui cercare e identificare se stessi. Sono anche un curioso e mi piace nutrirmi di scoperte.
RIW: Nel tuo primo libro il windsurf ha avuto un ruolo importante. Come si intitola è com’è nata questa attività nuova per te?
G.A.: In realtà ho sempre amato scrivere, già da piccolo. Anche se fino a qualche anno fa si trattava di un’attività intima in cui racchiudere sensazioni o autobiografica narrativa. Un giorno, come se il vento mi spingesse da dietro, ho sentito il bisogno di scrivere qualcosa che altri occhi avrebbero soppesato. Fu un mio amico a leggermi per primo e in una notte lesse il mio primo romanzo Rivoglio il mio bidè. Mi fece i complimenti e da allora non ho più smesso di scrivere. Basta un solo lettore per sentirsi uno scrittore.
RIW: Adesso stai presentando il tuo secondo libro. Come si intitola e di che cosa parla?
G.A.: Dopo Rivoglio il mio bidè, romanzo d’esordio che mi ha permesso di partecipare al concorso ilmiolibro.it, i lettori mi hanno identificato con il protagonista Pippo Troise, un ingegnere napoletano, windsurfista e romantico. In realtà sono le esperienze raccolte e di fantasia che hanno modellato quel personaggio. Con Il cuore della luna ho voluto dare un’impronta che rivelasse la scrittura di una mano distante dal windsurf, ma che del vecchio libro conservasse lo stile e la sensibilità, soprattutto per i temi a cui tengo di più.
RIW: Il windsurf è mancato come argomento nel tuo secondo libro ma ritorna di prepotenza nella tua nuova opera in corso di sviluppo. Ci puoi dare qualche anticipazione?
G.A.: Ho trascorso quasi quattro mesi a Jeri. E’ stato un momento meraviglioso. Ho conosciuto di un solo colpo numerose persone speciali, tra cui atleti e amatori come me. Jeri è un posto pieno di attività dove è difficile concentrarsi e scrivere, ma è anche un teatro dal quale si esce battendo le mani per poi esprimere la propria recensione. Lì ho raccolto le idee per usare i miei sei sensi – di cui uno è la fantasia – e scrivere la mia personale recensione: il prossimo romanzo.
RIW: Facendo un bilancio del windsurf nei tuoi primi 40 anni, che cosa ti sentiresti di dire?
G.A.: Pratico windsurf da undici anni. Mi dispiace averlo conosciuto così tardi, ma da quando ho iniziato, la mia vita ha preso un colore diverso, anzi si è variopinta. Abitavo in città e mi sono trasferito al mare. Il windsurf è assorbito dal tempo libero, dalle vacanze e dai miei obiettivi. Cosa mi sento dire? Cito André Paskwoski nel quale rispecchio anche il mio pensiero: Don’t be too hard on yourself, be nice to one another and enjoy every moment in life.(Non siate troppo duri con voi stessi, siate gentili con gli altri e approfittate di ogni momento della vita)
Ringraziando la redazione di RIWmag dell’interesse per il mio libro, saluto i lettori e gli appassionati dello sport più bello del mondo.
interview: www.RIWmag.com
photo: courtesy Giuseppe Ammendola