Eravamo gia’ stati all’Indoor di Milano nel 1997 ma solo durante le ore dedicate agli allenamenti per cui possiamo tranquillamente dire che il France All Star Wind Games presso il Palais Omnisport Accor Hotels Arena di Bercy e’ stato davvero il primo evento Indoor a cui abbiamo interamente assistito. Poterlo seguire dall’interno per due giorni di fila grazie alla privilegiata posizione da giornalista e’ qualcosa di ancora piu’ speciale. In realta’ durante gli show serali non siamo riusciti a goderci troppo lo spettacolo impegnati a scrivere, fotografare e pubblicare il piu’ possibile in tempo reale (www.riwmag.com/riwmag-in-diretta-dallindoor-di-bercy/ , www.riwmag.com/sabato-riwmag-in-diretta-dallindoor-di-bercy) ma abbiamo avuto davvero la fortuna e l’onore di stare in mezzo a loro, ai vostri/nostri beniamini, e abbiamo potuto vederli in azione da molto vicino. E cosi’ ci permettiamo di raccontare qualcosa di piu’ di quei riders che nei due giorni di questo evento secondo noi hanno impressionato di piu’ il pubblico!
Nico Akgazciyan (99 NoveNove, Challenger Sails, Sooruz, Leucate, le petit Balthazar, Maui Ultra Fins, Techno Limits): il vincitore morale di questo evento perche’ ha saputo ribaltare il risultato non troppo soddisfacente della prima serata in una doppia vittoria slalom e jump nella seconda serata! Come gia’ scritto durante la nostra intervista (www.riwmag.com/nico-akgazciyan-atleta-e-promotore-del-freestyle/) Nico e’ davvero un’immagine positiva per la promozione del nostro sport ed ha alle spalle un crescendo di risultati che fanno ben sperare i suoi sponsors!
Kauli Seadi (99 NoveNove, Hot Sails Maui, Mormaii, MFC, clubekauliseadi.com): il vincitore slalom delle due serate. Sempre sorridente e disponibile, quando si parla di lavoro e di gare e’ un professionista di altissimo livello. Parla poco, osserva molto, pone poche domande e sempre molto pertinenti. Non e’ solo dotato di un grande talento windsurfistico ma anche del piu’ grande coraggio che una persona possa avere, quello di saper costruire attorno a se’ uno stile di vita che piu’ gli si addice anche se eventualmente fuori dai canoni del business classico.
Thomas Traversa (GA Sails, Tabou Boards, Sooruz, All-in Sport Beach Company): personaggio un po’ schivo e timido, umile ma assolutamente maturo da un punto di vista sportivo. Un vero talento dei salti ha saputo infiammare il pubblico con i suoi air chachoo. Meritatamente vincitore nei jumps delle due serate si e’ saputo mettere in gioco anche nello slalom nonostante in effetti non sia proprio la disciplina in cui si esprime al meglio.
Antoine Albeau (RRD, NeilPryde, Garmin, Quiksilver, PNJ Cam.com, Chris Benz, Ford, Orange, Yamaha WaveRunners): anche se non ha eccelso agonisticamente a questo evento rimane una winning machine! Il suo sguardo sembra sempre in equilibrio tra l’essere rilassato e l’essere concentrato per riuscire a tirare fuori il meglio da ogni situazione. I suoi passaggi interni in piena planata in spazi d’acqua dove la sua tavola passava appena tra la boa e gli altri concorrenti caduti hanno fatto esaltare il pubblico. Davvero peccato che non sia arrivato in finale, rimane comunque osannato come un dio essendo l’atleta francese con piu’ titoli mondiali di sempre.
Robert Teriitehau (RRD, NeilPryde, Perles de Tahiti, TERII, Quiksilver): imprevedibile e selvaggio, una vera e propria “belva dello spettacolo”. Nonostante gli anni che sono passati anche per lui si e’ concesso per l’ennesima volta tutte le pazzie che lo hanno sempre caratterizzato, a partire dai salti con l’attrezzatura fuori dalla piscina. Ma questa volta ha annunciato di ritirarsi e l’indoor di Bercy dovrebbe essere stata la sua ultima gara. Nonostante i suoi eccessi, le sue pazzie mancheranno di sicuro agli spettatori del circuito windsurfistico francese e internazionale.
Erik Thieme (Fanatic, North Sails, ION): il suo spirito allegro ed estroso e’ rimasto intatto dagli anni 90 quando con le sue vele e mute gialle targate 808 conquistava la simpatia del pubblico di tutto il mondo. Nel suo sorriso questa volta c’era della malinconia nell’annunciare insieme a Teriitehau il suo ritiro dalle gare anche se ufficialmente ha dichiarato di essere contento che quella fosse la sua ultima finale slalom. Ma il suo cognome non cadra’ nell’oblio, il figlio Jimmy e’ gia’ una promessa dello slalom giovanile internazionale …
Antoine Martin (JP, NeilPryde, Windy Sails, Renault Trucks, Nossy Be, Tainos, MFC): lo incontrammo di sfuggita per la prima volta nell’agosto 2012, durante la presentazione NeilPryde 2013 presso il Pryde Shop di Hyeres ( www.riwmag.com/riwmag-alla-presentazione-neilpryde-2013/ ) e all’epoca ci fu indicato come una nuova promessa del waveriding internazionale. Residente in Guadalupe, in effetti pochi mesi dopo venne alla ribalta confermando oggi quella previsione confidataci all’epoca sulla sua carriera. E’ ancora giovane (22 anni) e ha ancora molto potenziale da sviluppare: potrebbe presto guadagnarsi la fama di nuovo “francese volante” vista la sua forte propensione per i salti.
Camille Juban (Quatro International, Simmer Style, Long Horn, MFC): anche lui dalla Guadalupe, negli scorsi anni e’ stato campione wave AWT (American Windsurfing Tour). Poi a Capo Verde ha saputo battere anche Kauli Seadi e quest’anno dovrebbe poter seguire tutto il circuito wave PWA. Il suo punto di forza e’ il wave riding ma ha saputo esprimersi bene anche sulla metallica rampa dell’indoor di Parigi.
Kai Lenny (Naish Sails, Naish Boards, MFC, Oxbow, Red Bull): se Robby Naish si puo’ definire come colui che nella storia del windsurf e’ stata la persona giusta nel posto giusto nel momento giusto, per Kai Lenny vale la stessa cosa ma al quadrato visto che sin da piccolo si e’ ritrovato proprio Robby Naish come mentore (per non citare i suoi altri mentori come Michi Schweiger, Laird Hamilton, Gerry Lopez & Co.) E’ venuto a Parigi con l’intenzione di portare a casa almeno un titolo, purtroppo cosi’ non e’ stato. Nello slalom le potenzialita’ c’erano ma si e’ trovato spesso frenato da cadute a cancello di altri riders in boa. Bravo sulla rampa anche se di minor effetto rispetto ad altri top riders (in effetti non scordiamoci che ormai la sua specialita’ e’ il SUP). Comunque nonostante la sua giovane eta’ (gia’ 10 titoli mondiali a 23 anni, 30 anni in meno di Robby Naish) ha tutta l’impostazione di un professionista di altissimo livello, compresa la capacita’ di avere sempre pronta davanti alle telecamere la risposta giusta al momento giusto.
Alice Arutkin (Fanatic, North Sails, Select Fins, Oxbow, Sosh, SeventyOne Percent, Red Bull): non solo bella ma anche brava. E’ stata capace di grandi rimonte in slalom. Sulla rampa nella seconda serata incominciava a concludere dei bei salti con esecuzione e atterragio puliti. Ha dichiarato di essere arrivata a Bercy senza aspettative ma di fatto ha dominato la scena femminile.
Nathalie Cottard (JP-Australia, NeilPryde, Aulona surfshop): in una recente intervista ha dichiarato che per lei la parte piu’ difficile della gara di Bercy e’ stata dover scendere dalla rampa dei blocchi di partenza. A forza di insistere ha chiuso dei forward loop notevoli che gli hanno permesso di vincere la prova dei jumps. Prendendo atto della differenza di livello tecnico tra gli atleti e le atlete presenti a Parigi, vedere dei forward loop alti e chiusi da una ragazza e’ stata davvero una piacevole sorpresa!
Pierre Mortefon (Fanatic, North Sails, ION): secondo nella classifica mondiale slalom 2015, scopre mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo che a causa di un malinteso non si e’ potuto classificare per le batterie slalom della serata finale. Dopo qualche momento di protesta e tensione dietro le quinte si e’ trovata la “soluzione” con un “premio di consolazione”: gli e’ stata affidata la parata di apertura delle gare.
Ed infine, come la ciliegina sulla torta, Robby Naish (Naish Boards, Naish Sails, Red Bull, Quiksilver, Porsche): ha dominato lo slalom nella prima serata, purtroppo nella seconda serata si e’ trovato eliminato a causa di una caduta a cancello in boa che gli ha fatto perdere posizioni importanti che non e’ poi riuscito a recuperare. Sulla rampa (come tra le onde vere) i tabletop come li fa lui non li fa nessuno. Putroppo nella seconda serata, durante l’ingresso a piena velocita’ sulla rampa, ha rotto la poppa della sua tavola e si e’ leggermente infortunato alla caviglia compromettendo cosi’ anche il suo risultato nei jumps. Per questo a fine serata si e’ scusato con il pubblico. Sempre disponibile con tutti, con un sorriso e con una stretta di mano, uno degli aspetti che ci ha piu’ colpito e’ stata la sua umilta’ tecnico sportiva durante gli skippers meeting: sempre presente, sempre attento, sempre concentrato, sempre intenzionato a dare il massimo, come se i suoi oltre 40 anni di carriera mondiale non fossero mai passati.
text: www.RIWmag.com
photo: Eric Bellande Production
video: Ride Production TV