Il suo nome e’ ormai molto conosciuto e data la sua statura che lo fa sembrare piu’ grande ci si dimentica spesso della sua giovane eta’. Dalla Sicilia con una passione smisurata per il mare e per il windsurf: Francesco Cappuzzo!
SCHEDA
Nome: Francesco Cappuzzo
Data di nascita: 27/04/97
Nazionalità: Italiana
Dove abiti: Palermo
Qual è la tua disciplina preferita: Freestyle e wave
Quali sono le tue manovre preferite: backloop, culo e shaka
Quali tavole usi nelle varie condizioni: RRD wavecult 83/75 per il wave e twintip 101/91 per il frestyle Come è composto il tuo set di vele: RRD style pro 4,2/4,7/5,2/5,7 per il freestyle e TheFour 3,7/4,0/4,5 e Vogue 5,0 per il wave
RIW: Ciao Francesco, iniziamo con il parlare del tuo primo approccio con una tavola da windsurf, come è stato?
F.C.: Ho iniziato a fare i primi bordi in windsurf a 3 anni, questa passione mi è stata trasmessa da mio papà che è stato uno dei pionieri del windsurf qui in Sicilia. A 5 anni ho fatto la prima planata ed è da allora che non riesco più a scendere dal windsurf.
RIW: Ci puoi raccontare delle tue prime gare?
F.C.: La mia prima gara a cui ho partecipato è stata in Sardegna a Porto Pollo nel2006 a soli 9 anni. Era il campionato europeo juniores organizzato dall’AIWS. Per me è stata un’emozione unica e nuovissima anche perché era la mia prima esperienza in una competizione: è stata molto formativa e mi ha spronato a continuare a gareggiare. Soprattutto perché ho ottenuto un importante risultato, sono arrivato 1° under 13 e 3° under 15!!! La stessa emozione l’ho provata alla mia prima tappa del PWA di Fuerteventura nel 2011. Anche quella per me è stata un’esperienza unica perché mi sono trovato a confrontarmi con atleti più grandi e forte di me. Surfare con loro per 10/15 giorni di seguito a mio parere equivale ad uscire per 1 anno da solo, ho imparato più manovre in quei 15 giorni che in un anno intero. Anche la gara vera e propria è servita ad acquisire tanta esperienza riguardo la tattica di regata, compresa la scelta delle manovre da eseguire durante la heat.
RIW: Qual è stata la tua più grande soddisfazione sportiva?
F.C.: Diciamo che ci sono state diverse occasioni che mi hanno gratificato tanto. Le più importanti sono state: il 2° posto al campionato italiano wave open 2011 e il 2° posto al campionato mondiale under 15 nel 2009 e 2011 e 3° under 17 nel 2011. Quest’anno poi alla tappa di PWA a Fuerteventura ho ottenuto un 1° posto nelle qualificazioni battendo forti atleti come Antoine Albert e Olliver Sthollfacher e guadagnandomi l’ammissione all’evento senza necessità della wildcard.
RIW: Ti abbiamo visto grintoso sia nel freestyle che nel wave, ma se fossi costretto a fare una scelta quale delle due preferiresti e perché?
F.C.: Ehhh… questa è una domanda difficilissima, anche perché a mio parere ormai sono due discipline complementari in quanto molte manovre del freestyle si eseguono anche nelle onde e quindi bisogna saperle fare prima nel piatto. Ad esempio la taka in wave non è altro che una flaka eseguita sul lip dell’onda, quindi saper fare prima bene una flaka sull’acqua piatta in freestyle aiuta a eseguire la taka sulle onde. Altro esempio si può fare con il ponch che si esegue in freestyle su acqua piatta, mentre il corrispettivo in wave sull’onda è il goiter. Parecchi pensano che per la mia conformazione fisica io sia più portato per il wave a scapito del freestyle, ma io non la penso così. Per me ormai è diventata una sfida riuscire a portare la mia potenza e grinta, che è evidente nel wave, anche nel freestyle, riuscendo a smentire chi la pensa in modo diverso. Per il resto vi garantisco non riuscirei a lasciare il freestyle per il wave o viceversa.
RIW: Il tuo nome è indissolubilmente legato a Puzziteddu, dove i tuoi genitori gestiscono una rinomata scuola di sport velici, quali sono le ragioni per cui consiglieresti ai lettori di visitare lo spot?
F.C.: Puzziteddu è uno spot polivalente, cioè con le giuste condizioni è accessibile a tutti. Puzziteddu nelle sue condizioni perfette che a mio parere sono: 25 nodi di vento, 2 metri d’onda e sole (condizioni che si trovano spesso) è un vero e proprio un parco giochi, paragonabile a Jericoacoara, con onde distanti una dall’altra, senza correnti, vento costante, acqua calda e poco traffico in acqua. Ma soprattutto c’è la possibilità di fare sia freestyle che wave dato che il reef dove frangono le onde è a circa 300 metri da riva. Ciò significa che dal reef alla spiaggia ci sono 300 metri di acqua piatta. Nel bordo ad uscire si può prendere una buona velocità per saltare mentre a rientrare si possono fare le manovre di freestyle. Ovviamente queste sono le classiche condizioni di termico di maestrale che si verificano in primavera, estate e nelle prime settimane di autunno. Durante l’inverno invece Puzziteddu lavora soprattutto di perturbazione, con condizioni spesso molto toste, con venti che superano i 40 nodi e onde alte anche 5/6 metri. Per fortuna io e la mia famiglia abbiamo un club proprio davanti al reef (ed appunto da qui il nome dell’associazione sportiva ASD REEF) e quando ci sono condizioni difficili mio papà dà la priorità al surf-rescue, con la moto d’acqua sempre pronta in spiaggia per aiutare chi dovesse trovarsi in difficoltà. Puzzitteddu è sicuramente uno degli spot più belli d’Italia perché si trova tutto ciò che occorre per divertirsi: vento, onda e sole, in condizioni di tutta sicurezza. La Sicilia offre poi un clima favorevole anche durante l’inverno per cui vi consiglio di visitare Puzzitteddu, ne rimarrete entusiasti.
RIW: Hai l’indubbio vantaggio di vivere in un’isola meravigliosa ma il tuo local spot Puzziteddu è piuttosto distante da Palermo, dove invece vivi durante la stagione scolastica. Come ti organizzi gli allenamenti durante l’inverno?
F.C.: Durante l’inverno io cerco di uscire il più è possibile anche cambiando spot perché Puzziteddu dista 100 km da Palermo. Di solito io e mio papà studiamo le cartine del vento per capire se c’è la possibilità di uscire anche in zone limitrofe a Palermo. Vivendo in un’isola comunque non è difficile trovare lo spot giusto e nel raggio di pochi chilometri si trova lo spot adatto per qualsiasi direzione di vento. Certo, durante l’inverno è più problematico perché le giornate si accorciano e l’uscita da scuola è alle 14,00, inoltre mio papà lavora fino a tardi e quindi diventa un po’ difficile. Ogni tanto comunque riusciamo a scappare subito dopo scuola e riusciamo a surfare almeno un paio d’ore in qualche spot palermitano. Durante la settimanta se le previsioni sono sicure comunque mio papà prende il pomeriggio libero e corriamo a tutta velocità verso Puzzitteddu. In ogni caso tutti i fine settimana d’inverno, siamo sempre a Puzziteddu dove anche in assenza di vento si trova sempre qualcosa da fare, surf da onda, wakeboard o altri sport propedeutici al windsurf.
RIW: Che scuola frequenti e come riesci a conciliare lo studio con gli allenamenti?
F.C.: Frequento il quarto anno di liceo scientifico e conciliare lo studio con gli allenamenti è un po’ difficile. Per fortuna in questi anni ho acquisito la capacità di organizzare bene la settimana suddividendo il tempo in base ai compiti, ma soprattutto in funzione delle previsioni windguru (ahahahahah). Quindi durante le giornate no wind cerco di anticipare tutti i compiti in modo da essere libero per le giornate ventose. L’unico problema è il week end perché in teoria la domenica dovrei studiare invece io sono sempre a mare. Durante l’anno scolastico faccio numerose assenza e ogni tanto i professori si lamentano ma fortunatamente il rendimento scolastico non ne risente. Spesso il sabato manco da scuola perché mio papà non lavora e soprattutto per colpa di eolo che soffia sempre di sabato per cui mi “costringe” a marinare la scuola per andare all’avventura alla ricerca del vento!
RIW: I compagni di scuola sono interessati alle tue attività agonistiche? Sei mai riuscito a coinvolgere qualcuno?
F.C.: I miei compagni spesso sono interessati alle mie attività agonistiche, infatti mi fanno numerose domande riguardo le mie gare o a volte, guardano i miei video, si stupiscono ed escono pazzi perché non riescono a capire come faccio ad eseguire determinate “mosse” come le chiamano loro. Certe volte la professoressa di fisica incuriosita invece mi ha fatto studiare delle leggi di fisica applicabili nel windsurf e quindi ogni tanto nascono dei dibattiti sull’argomento. Visto che noi abbiamo una scuola di windsurf una cosa che proporrò ai miei compagni per l’estate prossima sarà proprio un windsurf camp a Puzziteddu dove insegnerò loro ad andare in windsurf, sperando che qualcuno riesca ad appassionarsi così da creare un team di giovani windsurfers come me .
RIW: Ci sono delle figure sportive che più ti hanno ispirato e che rappresentano un punto di riferimento?
F.C.: Il mio punto di riferimento è da sempre mio papà, che è il modello a cui mi ispiro per tante ragioni. Fin da piccolo, quando abbiamo iniziato a fare freestyle insieme, di solito lui chiudeva per primo una manovra e il giorno dopo la chiudevo anche io. È stato così per la geko, la vulkan e lo spock. Dalla flaka in poi invece ho iniziato a chiuderle io per primo, e infatti lui è sempre fermo alla flaka (ahahahah). Nel wave però l’esperienza e lo stile che ha lui sono inimitabili e, anche se nel numero di manovre e nelle medie sono più bravo io, per me lui è sempre il migliore! Gli atleti che mi piacciono di più nel freestyle sono Steven van Broekhoven per l’aggressività e Tonky Frans per la fluidità e la pazzia. Nel wave invece il mio preferito da sempre è Ricardo Campello e nei salti Philip Koster.
RIW: Oltre al windsurf, ci sono altri sport che ti attraggono e come trascorri il tempo durante le giornate invernali di bonaccia?
F.C.: Per fortuna in Sicilia le giornate invernali di bonaccia sono rarissime, nelle poche occasioni vado in montain bike per tenermi allenato, oppure pratico lo snowboard e la boxe. Spesso approfitto dei giorni di bonaccia per riparare i numerosi danni alle mie tavole e a quelle della scuola nel piccolo laboratorio allestito a casa, dove mio papà mi insegna i trucchi e le tecniche di riparazione, approfittando dell’esperienza maturata in tanti anni da pioniere del windsurf in Sicilia e che ha vissuto l’era dei custom anche in qualità di costruttore di tavole.
RIW: Qual è secondo il tuo punto di vista il miglior spot freestyle e quello wave in cui hai avuto l’opportunità di surfare?
F.C.: Come spot italiani uno dei migliori se non il migliore per il freestyle è lo Stagnone, perchè non è molto frequentato, il fondale è basso e quindi anche con il vento fortissimo l’acqua è piattissima. Poi si trova all’interno di una riserva naturale, quindi l’acqua è pulitissima e la probabilità di trovare vento è molto alta, soprattutto d’estate grazie al termico di tramontana. All’estero invece lo spot freestyle in cui ho surfato e che ritengo sia tra i migliori è Jericoacoara, che come ho detto è molto simile a Puzziteddu, perché lì si trova tutto, dal vento al caldo all’onda. Per quanto riguarda il wave invece, non per campanilismo, uno degli spot migliori d’Italia è Puzziteddu per i motivi che ho già spiegato. Per quanto riguarda gli spot wave fuori dall’Italia purtroppo non ho molta esperienza. Gli unici posti wave che ho visitato all’estero sono alle isole Canarie a El Cabezo e Pozo Izquierdo. Onestamente devo dire che in quegli spot si salta veramente tanto ma purtroppo si surfa poco e io, sinceramente, preferisco il waveriding.
RIW: Nei sogni di ogni surfista ci sono i viaggi. Quali Paesi vorresti visitare in futuro?
F.C.: Ovviamente, come tutti i windsurfers, un viaggio che vorrei fare assolutamente è quello nella mecca del windsurf, cioè a Maui. Un’altro paese che mi piacerebbe esplorare è il Cile, che mi incuriosisce molto per queste barre di onde infinite. Un altro mio desiderio sarebbe visitare Cape Town, anche se da un lato mi intimorisce perché ho una paura matta per gli squali!!!
RIW: Come vedi il tuo futuro nel windsurf?
F.C.: Mi piacerebbe molto diventare un PRO windsurfer e riuscire a vivere solo di windsurf, gareggiando per ottenere titoli importanti e viaggiando. Vorrei poi portare avanti la scuola di windsurf di famiglia ASD REEF a Puzziteddu per creare una nuova generazione di windsurfisti in una regione come la Sicilia dove non è avvenuto il ricambio generazionale ed il wave e il freestyle sono agonizzanti. Immaginate che il più giovane surfista con cui posso confrontarmi nelle mie uscita in acqua ha 35 anni!!!!!
RIW: Oltre a farti i complimenti per la simpatia e le indubbie qualità tecniche, ti facciamo moltissimi auguri per il futuro, sperando di vederti presto, con la stessa grinta e determinazione, sui gradini di qualche podio importante.
F.C.: Grazie mille alla redazione di RIW e soprattutto a Michele Tagliafico per l’intervista. Colgo l’occasione per ringraziare gli sponsor che in tutti questi anni hanno creduto in me: RRD per quanto riguarda tavole, vele, mute, trapezi e abbigliamento, AL360 per quanto riguarda i boma e le prolunghe, MAVERX per quanto riguarda gli alberi, ASD REEF (www.puzziteddu.net) e i miei genitori per tutto quello che stanno facendo per me!
Aloha
Francesco Cappuzzo ITA 333
Interview and Photo: Michele Tagliafico – www.RIWmag.com
Photo: Carmelo Sucameli, ©Carter/PWAworldtour.com