A inizio dell’anno RIWmag aveva presentato un riassunto dei “pasticci” occorsi durante i campionati del Mondo RS:X giovanili in Malesia.
Antefatto: l’ottobre scorso (2015) si sono svolti in Oman i campionati del Mondo RS:X. In quell’occasione l’Oman consegno’ con estremo ritardo i visti agli atleti israeliani non permettendo loro di essere accompagnati dalla loro squadra di sicurezza che li segue in tutti gli eventi. Solo una di loro riusci’ a partecipare ai campionati grazie ad un doppio passaporto svizzero e fu obbligata pero’ a gareggiare senza il simbolo della propria nazione sulla vela, simbolo nazionale esposto sempre su tutte le vele di tutti gli atleti a tutti gli eventi. L’incidente segno’ un primo allarme ma in quel momento nessuno grido’ allo scandalo convinti tutti che le autorita’ internazionali velistiche non avrebbero mai piu’ fatto accadere una simile indiscriminazione.
L’incidente malese: a pochi giorni dall’inizio dei campionati mondiali giovanili RS:X a cavallo tra Natale e Capodanno la federvela israeliana ha denunciato di non far partecipare i propri atleti, campioni del mondo in carica, in quanto la Malesia non aveva ancora rilasciato i visti ed in piu’ aveva posto condizioni discriminatorie umilianti e inaccettabili: gareggiare senza simbolo nazionale, in caso di podio non poter far suonare il proprio inno nazionale, nessun media israeliano avrebbe potuto parlare dei propri atleti, pena l’espulsione immediata degli atleti, la squadra israeliana avrebbe dovuto arrivare in Malesia senza voli diretti, sul luogo non avrebbero potuto accedere a nessuna facility se non tramite terzi non israeliani.
L’8 gennaio scorso World Sailing ha comunicato che per i futuri eventi internazionali tutte le federvela ospitanti devono assicurare a tutti gli atleti di tutte le Nazioni di partecipare equamente.
Qualche settimana dopo in un’intervista video alla rivista web di vela Saily il tresidente Carlo Croce (presidente contemporaneamente dei 3 enti Yacht Club Italiano, FIV e World Sailing) per rispondere alla terza domanda dichiaro’ che anche se non fu presa alcuna sanzione immediata, secondo l’analisi condotta da World Sailing entrambi la Malesia e Israele erano stati giudicati corresponsabili dell’accaduto e che quindi avevano ricevuto un formale ammonimento.
Ed e’ di 3 giorni fa il comunicato ufficale di World Sailing riguardo alla rinuncia da parte dell’Oman dei 2016 Youth Sailing World Championships che gli erano stati assegnati per il prossimo dicembre:
“World Sailing è delusa di annunciare che il Comitato di vela dell’Oman si e’ ritirato dall’ospitare i 2016 Youth Sailing World Championships che avrebbero dovuto aver luogo nel dicembre 2016.
Il Comitato di vela dell’Oman è stato in grado di esercitare il diritto di recesso siccome un contratto definitivo per l’hosting della manifestazione non era ancora stato concluso. World Sailing ora iniziera’ immediatamente a lavorare con le autorità nazionali degli Stati partecipanti per individuare rapidamente un luogo alternativo per questi campionati in modo da realizzarli nello stesso periodo dell’anno come l’evento inizialmente previsto per l’Oman.
A seguito della pubblicazione della dichiarazione di World Sailing sulla discriminazione (13 GENNAIO 2016 www.sailing.org/news/39107.php), World Sailing può ora confermare di aver ricevuto conferma scritta da tutte le sedi già selezionate e confermate per i prossimi campionati del mondo a vela in modo da garantire la piena ed equa partecipazione di tutti, conformemente ai regolamenti del mondo della vela.
L’azione di World Sailing segue il chiarimento degli elementi di non discriminazione dalla Carta Olimpica del vertice del Comitato Olimpico Internazionale del 17 ottobre 2015, “il vertice ha convenuto che per tutte le competizioni che si svolgono sotto gli auspici di una Federazione Internazionale o del Comitato Olimpico Nazionale o delle loro associazioni continentali o regionali, deve essere garantito che tutti gli atleti provenienti da tutti i loro membri possano entrare in un Paese per competere ed essere trattati allo stesso modo. E’ stato concordato che nel caso questa regola non sia rispettata, l’evento in questione non possa essere considerato come un evento di qualifica per i Giochi Olimpici o di qualsiasi altro campionato “.
World Sailing conferma che continuerà ad applicare questa linea guida rigorosamente a tutti i suoi futuri campionati del mondo a vela e l’accettazione esplicita di queste condizioni farà parte dei criteri di offerta per gli eventi futuri.”
Quindi, anche se con ritardo e senza piu’ poter cambiare le sorti del campionato malese, l’azione di World Sailing ha finalmente avuto il risultato sperato facendo desistere quei Paesi che non sono in grado di assicurare tutte le condizioni necessarie e richieste, incluse quelle dell’uguaglianza di tutti gli atleti aventi diritto di partecipazione.
A questo punto alcuni osservatori piu’ attenti hanno posto la domanda successiva: ma le Nazioni che non sono in grado di garantire queste condizioni non andrebbero anche escluse da World Sailing e dal Comitato Olimpico?
text: www.RIWmag.com
source: www.sailing.org/news/39418.php#.VtRumfkrKUn , Saily