30/09/2020 – E’ arrivata oggi come un fulmine a ciel sereno la tremenda notizia dell’improvvisa scomparsa avvenuta ieri di Marco Rossi (25/11/1957 – 29/09/2020), Coordinatore Nazionale T293 e redattore news T293/RS:X.
Marco seguiva amministrativamente il windsurf almeno dai tempi della classe Merit/CIF (Campionato Italiano Funboard) negli anni ’80 ed era la memoria storica del movimento windsurfisto italiano da quegli anni in poi.
Dietro al suo aspetto un po’ disordinato c’era un uomo colto, intelligente, molto meticoloso e preciso che ha sempre saputo essere un elemento fondamentale nei lavori organizzativi dietro le quinte del mondo del windsurf italiano e non solo, e che in cambio non ha mai chiesto un minimo di spazio sul palco.
I suoi report erano esaustivi e dettagliati e lasciavano sempre trasparire un’ etica e una morale d’altri tempi con la speranza che il bene potesse sempre trionfare sugli interessi che a volte interferiscono nella gestione del mondo dello sport.
Ma al tempo stesso Marco sapeva essere un uomo concreto che sapeva portare a termine i suoi impegni e incarichi in modo affidabile e completo.
A noi di RIWmag, per poter onorare degnamente la sua memoria, piacerebbe saper scrivere uno di quei bellissimi articoli di windsurf come solo lui sapeva comporre, e nella consapevolezza di non saper fare altrettanto bene ci permettiamo di riportare qui le parole che lui stesso aveva espresso per la scomparsa di Ceri Williams, il Segretario Generale dell’IWA (International Windsurfing Association).
Riportiamo le parole di Marco perche’ siamo convinti che proprio le sue parole saranno in grado di mostrare a tutti la sua grandezza d’animo, perche’ siamo convinti che proprio quelle parole gli farebbero piacere come ultimo saluto da questa Vita Terrena, perche’ siamo convinti che mentre salutava per l’ultima volta il suo amico e collega Ceri, abbia saputo parlare, per una volta, indirettamente e senza farsene accorgere, anche di se stesso. A seguire le testimonianze di Marco Corti, Segretario di Classe RS:X, di Paolo Ghione, ex tecnico olimpico FIV e di Fiorella Quazzo, mamma di Guido Carli, campione del mondo U17 T293 nel 2006 scomparso nel 2014.
Marco Rossi in ricordo di Ceri Williams:
“e’ difficile riassumere in un ‘coccodrillo’ (per chi non lo sapesse così si chiamano sui quotidiani gli articoli che ricordano o celebrano una persona scomparsa) chi fosse Ceri, che cosa abbia rappresentato per il mondo del windsurf a tutto tondo, quali siano state le sue opere più meritorie, quale lungimiranza di vedute informava il suo operato, quanto mancherà al windsurf internazionale in un momento di grandi mutamenti tecnici e politici condizionati anche dalla situazione pandemica che in questi mesi sta cambiando il mondo.
Conobbi Ceri in un meeting internazionale, convocato alla Fiera di Londra nel gennaio del 2004 (oltre sedici anni fa), allo scopo di trovare soluzioni per lo sviluppo del windsurf giovanile, che Ceri amava più di ogni altra cosa al mondo, considerandolo la sua seconda famiglia. All’epoca la classe Aloha stava facendo emergere tutti i suoi limiti, mentre all’orizzonte si profilava una nuova tavola olimpica destinata a subentrare a Mistral. Conclusa la parabola di Steven Schrier, che per un ventennio aveva diretto con polso e timone sicuro la popolare classe Funboard, Ceri si insediava in quel remoto 2004 come il suo degnissimo erede. Con un obiettivo primario: dar vita a una classe giovanile che fosse nel contempo tecnicamente valida ed economicamente sostenibile per le famiglie. Grazie ai trial di pochi mesi dopo, estate 2004, a Nesebar in Bulgaria, vide la luce la classe Techno 293, che Ceri prese per mano e ha portato, nel volgere di tre lustri, a essere la più diffusa classe del windsurf internazionale.
Ma l’operato di Ceri, che tutti abbiamo conosciuto come il più infaticabile partner di centinaia di organizzatori in ogni cantone del globo (sempre il primo ad arrivare per controllare che ogni cosa seguisse i parametri pattuiti e sempre l’ultimo a lasciare la sede dopo aver diffuso le notizie essenziali) era anche un lavoro sotterraneo.
Operazioni carsiche, fondamentali in un mondo dove talvolta opzioni politiche tendono a rallentare l’evoluzione necessaria.
Lunghe trattative con i dirigenti e i vari comitati della fu ISAF e ora World Sailing, per fare approvare nuove classi, per sperimentare nuovi format, per modificare i regolamenti, mediazioni condotte con l’abilità del navigato diplomatico e l’aplomb tipico del mondo anglosassone. Capace di insistere, limando i pregiudizi, fino a ottenere un risultato quanto più possibile vicino agli obiettivi sperati.
Ceri incarnava anche l’unità del mondo windsurfistico. Se oggi esiste l’IWA, una struttura al servizio di molte classi, il merito è essenzialmente suo, figlio dell’aver ricoperto cariche all’interno di molte di esse e di conoscerne le problematiche di prima mano. Uomo essenziale nel suo eloquio e nella gestione delle assemblee, faceva della concretezza una bandiera operativa.
Non voglio dilungarmi su tutto il bene che Ceri ha fatto per la classe internazionale Techno, che se oggi è una realtà di vertice, molto merito gli deve essere tributato. Preferisco concludere parlando brevemente di Ceri come amico e partner di lavoro.
E’ difficile trovare una persona così disponibile e così rapida nel formulare soluzioni ai problemi che gli venivano sottoposti. Mi sovviene una profonda tristezza pensare che non potrò più scrivere “Dear Ceri…” e ottenere nel volgere di poche ore una risposta “Hi Marco……” . Qualunque fossero le nostre necessità, Ceri era l’ancoraggio su cui contare. Le ultime corrispondenze riguardavano la nascita della nuova classe internazionale IQFoil, cui stava dedicando tutta la passione che lo contraddistingueva, perché il windsurf avesse sempre un inclusivo posto al sole nel programma olimpico.
Non sarà facile trovare un erede. Anzi: uomini come Ceri non hanno eredi, perché temprati dall’etica del lavoro e del servizio (un vero civil servant nella sua accezione più autentica), dal porre l’interesse collettivo davanti alle quisquiglie di bottega, dal non mai voler essere un protagonista con i lustrini amante di lodi, tribune e passerelle, ma di esserci quando e dove era importante esserci.
Addio Ceri, non ti dimenticheremo. Un pensiero solidale alla consorte e ai figli.
E sarebbe bello che anche in Italia si potesse pensare a una regata, a un trofeo, a una competizione internazionale che ne perpetui la memoria. Perché chi ha combattuto il buon combattimento non ha combattuto invano.“
Marco Corti, Segretario di Classe RS:X :
“impossibile tracciare un breve profilo di Marco. Difficile anche perchè il dolore e la tristezza per la sua perdita non permettono di essere lucidi. Si potrebbe parlare della sua memoria prodigiosa (un mistero per me che ricordo poco anche di quello che è successo ieri). Se avevo qualche dubbio su date, fatti o persone bastava una telefonata per avere la risposta immediata . Meglio di un motore di ricerca il grande Marco. Ma ricordando solo questo gli si farebbe torto . La sua vasta cultura, la passione per i viaggi, la conoscenza dei mezzi trasporto di mezza Europa, la passione per i cani , l’Africa, l’amore per le minoranze. Quanti interessi, che intelligenza pronta e che persona gentile. Il suo stile nello scrivere poi. Inconfondibile , il vocabolario ricco e ricercato e la sua sensibilità capace di cogliere i particolari più nascosti . Per il windsurf è stato un elemento portante . Per il windsurf giovanile, che ha seguito fin dagli inizi , un cardine fondamentale. Quante telefonate, quanti ragionamenti insieme , viaggiando in treno per raggiungere Genova per la riunione delle classi in Federazione o sui campi di regata. Avevo il progetto di fargli raccontare in un video la storia della classe giovanile in Italia. Mi rimane solo questo suo scritto sintetico che si ferma al 2013 . Peccato sarebbe stato un racconto entusiasmante. Ciao Marco ti abbraccio.”
Lo scritto di Marco Rossi lasciato a Marco Corti:
“1996: in un incontro a Marina di Ragusa, Paolo Ghione da Bordighera che seguiva con attenzione gli sviluppi del movimento giovanile della vicina Francia, e Valerio Linares da Marsala che era riuscito a mettere in acqua allo Stagnone un grande numero di ragazzini delle scuole elementari e medie inferiori, convengono sulla assoluta necessità di avviare anche in Italia una classe dedicata alle nuove leve, basata sul monotipo e costi contenuti. A costruire il progetto contribuiscono anche Ezio Ferin da Marina Julia, che da sempre perorava, talvolta con scarso successo, il fondamento dell’attività giovanile per assicurare un futuro allo sport del windsurf, e Marco Corti da Civitavecchia che, organizzando il Trofeo Marrani, stava sperimentando un nuovo tipo di eventi basato su una socialità condivisa, da cui non si poteva prescindere nel proporre spazi per i ragazzini che non avrebbero mai accettato l’individualismo che regnava sovrano a livello di windsurfisti adulti. Ci si orienta per portare anche in Italia la classe Aloha, di grande successo in Francia, e che dal 1995 promuoveva campionati mondiali.
1997: A Bordighera a Pasqua si tiene la prima regata Aloha, il primo evento esclusivamente giovanile del windsurf italiano. Una scommessa vinta, perché una sessantina di ragazzini arriva in Liguria sulla scia di un tam-tam e di molti passaparola. La FIV si accorge dell’evento e promuove, sempre in Liguria, un primo campionato sperimentale in settembre. L’anno successivo in Lazio i partecipanti sono un’ottantina. Marco Rossi è nominato dalla FIV referente della nuova classe.
1999: Andrea Ferin conquista a Martigues la medaglia di bronzo ai Mondiali Aloha. E’ la prima medaglia del windsurf giovanile italiano. La classe Aloha entra a far parte dei format per i cadetti kids della FIV, al Trofeo Topolino e alla Coppa Primavela.
2001: Federico Esposito è argento e Flavia Tartaglini bronzo ai Mondiali a Ostia.
2002: A Largs in Scozia Enrico Collura e Federico Esposito sono oro e argento. Laura Linares è campionessa mondiale Minim.
2003: Flavia Tartaglini vince la medaglia d’argento ai Mondiali Giovsnili ISAF a Madeira nella classe Mistral juniores. Laura Linares a soli 13 anni vince il Mondiale Mistral juniores a Cancun in Messico, dopo essersi aggiudicata l’Europeo Aloha a Puck in Polonia.
2004: Ai mondiali Aloha e Mistral juniores di Nessebar in Bulgaria l’Italia sbaraglia il campo, con quattro medaglie d’oro e altri podi. Federico Esposito, Laura Linares, Flavia Tartaglini e Guido Carli sugli allori. Dopo aver raggiunto picchi superiori in Italia ai cento iscritti, la classe Aloha si dimostra ormai inadeguata ai tempi. A Nessebar il test per una nuova tavola, diretto da Ezio Ferin, dà responso per Techno 293 prodotta da Bic. In un anno di transizione, il 2005, Techno 293 conquista i cuori di tutti gli atleti.
2006: Nasce ufficialmente la classe internazionale Techno 293, che sostituisce l’Aloha come classe di promozione giovanile 9-16 anni. Ai Mondiali di Marsala, i primi della nuova classe, l’Italia vince due titoli con Davide La Vela e Guido Carli. La classe RS:X sostituisce la Mistral come tavola olimpica. Laura Linares vince a Weymouth i Mondiali Giovanili ISAF con tavola Mistral junior. Successo che replicherà nel 2007 e 2008 in RS:X e che, accompagnato dai bronzi del 2004 e 2005, fanno di Laura l’atleta più medaglista della storia dei Mondiali Giovanili ISAF. Grazie al contributo determinante del windsurf (argento anche per Fabian Heidegger) l’Italia vince per la prima volta la Volvo Cup.
2007: Caterina Farchione è campionessa mondiale T293 a Formentera, L’anno successivo a Sopot doppietta italiana con Catherine Fogli e Veronica Fanciulli.
2009: A Weymouth Veronica Fanciulli è oro e Marta Maggetti bronzo T293.
2010: Alla prima edizione dei Giochi Olimpici Giovanili a Singapore, Veronica Fanciulli è medaglia d’argento nel windsurf femminile (classe Techno 293). Marta Maggetti si laurea campionessa del mondo a Martigues. Per la prima volta la classe Techno 293 supera i 200 soci in Italia. Agli Europei a Cadice trionfo di Mattia Camboni e Michele Cittadini, primo e secondo.
2011: A San Francisco è Mattia Onali a guadagnare l’oro ai Mondiali T293. Agli Europei di Cagliari diverse medaglie per l’Italia. A Zara Veronica Fanciulli vince i Mondali Giovanili ISAF.
2012: Ai mondiali Techno 293 di Medemblik in Olanda l’Italia porta a casa sei medaglie su dodici. Un dominio incontrastato. Marta Maggetti è l’unica atleta nella storia Techno ad avere vinto sia Europei che Mondiali nelle categorie under 15 e under 17.
2013: con il successo di Giorgia Speciale, l’Italia rimane l’unica nazione ad avere vinto ogni anno almeno uno dei quattro titoli mondiali messi in palio dalla classe Techno 293. La qualità della nostra flotta trova espressione nei titoli mondiali RS:X Youth di Mattia Camboni e Marta Maggetti vinti a Civitavecchia e nell’argento di Marta ai Mondiali Giovanili ISAF.”
Paolo Ghione, ex tecnico olimpico FIV:
“Marco Rossi, con la prematura scomparsa di Marco Rossi, perdo un prezioso compagno di viaggio. Un uomo poliedrico con il quale ho condiviso diverse tappe del mio viaggio nel mondo dello sport. Una mente eccelsa, a volte cosi’ fine da non essere compresa. Un uomo che credeva fermante nei valori dell’associazionismo sportivo, un uomo che ha fatto molto per tante generazioni di giovani surfisti. Troppo spesso Marco e’ stato gudicato per il suo look anticorformista, cio’ nonostante Marco, grazie alla sua immensa cultura si e’ ritagliato uno ruolo unico ed essenziale nel coordinamento di una disciplina sportiva variegata e dinamica come la nostra. Insieme a Marco nel secolo scorso abbiamo creato uno dei primi eventi dedicati interamente alle nuove generazioni, evento e poi circuito durante il quale si sono gettate le basi che hanno portato le classi del windsurf giovanile all’attenzione dell’allora sorda federazione. Da quell’ evento in poi Marco ha rappresentato per noi un faro, che indicava la strada anche nei momenti piu’ scuri. Sempre cortese, preparato, propositivo e discreto. Ciao Marco, semplicemte grazie di tutto, riposa sereno, fiero della tante soddisfazioni che ti sei meritato. Un abbraccio grande al tuo fratellone che ti e’ stato sempre vicino.”
Fiorella Quazzo, mamma di Guido Carli, campione del mondo U17 T293 nel 2006 scomparso nel 2014:
“Commossa mi unisco al dolore di Paolo Ghione, degli amici e dei familiari di Marco Rossi.
La mamma di Guido Carli. Fiorella.”
Alla famiglia, agli amici e a tutte le classi italiane T293 ed RS:X RIWmag esprime le piu’ sentite Condoglianze.
text: www.RIWmag.com, Marco Corti
source: Marco Rossi
photo: courtesy asdblackdolphin, International Techno 293 Class Association