Luderitz 2013 … sogni rimasti nel cassetto …
Si è appena concluso quello che da molti era ritenuto il record Attempt più atteso della storia dello speed. Purtroppo il vento non ha voluto interpretare il ruolo del protagonista … specialmente nelle 4 settimane dei pro …
Il nostro Principe, uno dei 20 pro, qui viene per noi, in esclusiva, intervistato dal suo amico Karim Cirillo.
Karim Cirillo: ciao Principe, bentornato! Domanda a bruciapelo: come mai quest’anno non ha fatto il solito vento forte a Luderitz?
Principe: buongiorno a te a tutti i lettori di RIW!!!
Quest’anno le cose non sono andate come previsto complice l’alta pressione di Sant’Helena che si era piazzata, nelle ultime tre settimane dell’evento, nel punto giusto per bloccare qualsiasi bassa pressione volesse arrivare … così invece di avere il solito vento stabile rinforzato dalla termica, abbiamo avuto solo rafficatissime termiche che soffiavano quasi tutti i giorni sui 20 nodi in mare (e due – tre volte sui 40) … ma 100 metri più vicino alle colline dove è il canale arrivavano sui 5-15 ( e nei giorni buoni 15-35) … con lo slalom, in mare, si sarebbe usciti 15 giorni su 23 con massimo la 7.1.
K.C.: ho sentito che c’era molta gente e c’è stato un po’ di nervosismo.
P.: un po’ si … e anche l’atmosfera che si respirava nei pochi giorni di navigazione non era delle migliori. 25 persone in coda da 30 a 40 minuti prima di entrare in acqua, circa 30 secondi a testa di disponibilità per fare la jump o water start e planare in una zona dove il vento poteva essere da 3 a 30 nodi. Se entro 30 metri non si riusciva a partire si tornava in coda e questo poteva accadere anche 2-3 volte consecutive con la conseguenza di stare anche 2 ora senza poter entrare in acqua … e qui il momento buono nei tre giorni di apertura ufficiale è durato circa 40 minuti.
Troppo nervosismo … e purtroppo anche qualche “piccola” scorrettezza tendente a indebolire mentalmente o tecnicamente quello che erroneamente da qualcuno è stato considerato “l’avversario” … Si sono viste anche cose simpatiche, come sparire la mia pinna nuova appena arrivata o condire con olio da motore le viti delle straps, le straps e la pinna della tavola migliore di Hans … fino alla dipartita del navigatore di Nick …
Questo è anche il risultato del fatto che alcuni hanno cercato di cambiare le carte in tavola cercando di trasformare, a parole, (pensando a torto che portasse maggior successo mediatico) quello che è un puro record attempt in una gara con tanto di classifica giornaliera.
Quanto di più sbagliato … Nei record attempt l’atmosfera è fondamentale … io sarò un romantico … ma quando i cuori sono puri e coraggiosi … anche la Natura è più facile che si volti dalla nostra parte …
Quando l’atmosfera è perfetta … spesso arrivano anche i risultati … perchè ognuno riesce ad esprimere se stesso al meglio … e i grandi numeri si combinano con più facilità …
E alla fine sono loro, i grandi numeri, che danno la popolarità all’evento.
Nei tentativi di record si cerca di affinare la propria attrezzatura in attesa del grande giorno … perché poi alla fine è solo quello … che conta … il giorno del Graal … il giorno della verità … che a volte arriva … e altre no … il nemico è rappresentato dai propri limiti: fisici, mentali e tecnici … ci si carica l’un l’altro … è un’avventura comune con percorsi individuali distinti. Il confronto con gli altri, in caso, se si pone … sarà solo in caso di record … e a giochi fatti.
K.C.: quanti giorni sei entrato in acqua col timing ufficiale aperto?
P.: diciamo 3 ma in pratica 1 e ¾ … Il primo giorno di vento è stato il 1 Novembre.
I primi ad entrare in acqua sono stati Bjorn e Hans Kreisel verso le 12,40 quando ancora il vento era leggero: 39knts Bjorn e 37knts Hans … entro anche io, sottoinvelato con la 5.0 e nonostante inizio pompando finisco con 39,5kts di media il mio primo run nel Canale di Luderitz.
Il secondo run vede appena prima della mia partenza un po’ di maretta perché qualche Big non rispettava la fila e qualcun altro ha strillato … io parto nervoso e poco prima del traguardo cado a circa 43kts in velocità riportando una piccola incrinatura ad una costola … vabbè penso … tanto ne ho parecchie 😉 chiudo la run rotolando negli ultimi 30mt a 40kts di media.
Purtroppo poi per un’oretta il dolore mi ha fatto sbagliare 2-3 partenze e sono stato a fare la fila nel momento con più vento … Quindi deluso e un po’ inc…to ho preso la macchina e mi sono piazzato a fine canale per vedere le condizioni dell’acqua … Erano migliorate tantissimo!!!
Il tempo di tornare in fila e il vento scende di intensità … insieme coi tempi dei riders!
Allora decido di mettermi la gopro in testa e con la 5.0 faccio 3 run circa alla stessa velocità: tra i 41,5 e 42kts di media con 43,6kts di picco … E penso: non male questa 5 … non vedo l’ora che arrivi il vento!!!
Tutti gli altri erano con la 5.8.
K.C.: ma perché non hai fatto qualche run anche tu con la 5.8?
P.: cercare gloria con la 5.8 non porta a nulla … per me fare 47 o 42 era pressoché ininfluente (almeno nelle prime due settimane … ) … avevo, forse sopravalutandomi, ben altre ambizioni … affinare la 5.0 poteva aprire le porte al sogno …
Chi se lo sarebbe mai aspettato che quel 1° Novembre sarebbe stato l’unico giorno di vento sopra i 30 nodi!!! …
Comunque mi era sparito in più il mio nuovo 400 per la 5.8 e quindi anche volendo non avrei potuto usarla … l’ho ritrovato diversi giorni dopo perché erroneamente un altro rider l’aveva messo in un altro container pensando fosse di un suo amico (io lo avevo lasciato fuori sotto la tenda … Mentre ero andato a farmi un panino) … Capita …
K.C.: e gli altri due giorni?
P.: eravamo impegnati a fare il calendario :-)))))))
K.C.: hahahaha intendevo di navigazione
P.: il secondo giorno di vento è stato il 7 novembre … Vento già dalla mattina … io penso: vai oggi cammino!!! Armo ancora la 5.0 cambiando il trim delle stecche e mi avvicino alla partenza … ma prima di me entrano Albeau, Anders e un altro paio di ragazzi …
Faccio un run che comincia bene … poi il vento muore a metà … per tornare bello potente negli ultimi 100mt … incredibilmente ero tra i più veloci del momento con Antoine 39, Anders 40,8 ed io 40,04 ed erano solo le 13 … quindi c’era una grande possibilità che il vento arrivasse forte e già mi sognavo un bel run alla grande … Il mio GPS segnava 44 di picco e c’erano solo 20-25 nodi di gran lasco … e col chop da guerra …
Purtroppo però subito dopo è successa una cosa bruttissima: al momento di partire per il mio secondo run (con più vento e angolo meno in poppa), ho visto una mia cara amica essere scaraventa in aria da una raffica col suo kite … l’atterraggio è stato così duro da fargli uscire la tibia dalla muta … abbiamo temuto per il peggio … e su alcuni di noi, dopo i primi soccorsi, le guance si sono bagnate di dolore …
Con Anders passiamo qualche ora in Ospedale finchè siamo certi che tutto andrà bene … e a parte la frattura alla gamba finalmente ci dicono, grazie a Dio, che non ci sono lesioni gravi sulla colonna …
Un abbraccio Sophie, ti vogliamo tutti bene!!! Le prime parole che ha pronunziato sono state: I’m so sorry … I’m so sorry … si è scusata mille volte … che donna … grande cuore … grande coraggio … grande senso del dovere.
Ma noi in qual momento non pensavamo che alla sua salute … e lo speed sembrava così lontano … come il calcio Italiano …
Una volta avviata a buon fine la trafila medica, nel tardo pomeriggio Anders ed io torniamo al canale … e ci vogliamo buttare in acqua per lavarci quel senso di inquietudine che ci era entrato dentro con malvagia intensità …
Vento quasi nullo sul far della sera … facciamo un run quasi insieme alla rilevante velocità di 30 kts: quasi un record con una tavola da 41cm 🙂
Poi ci sono stati altre due mezze giornate ma con vento però mai sopra i 30 nodi …
Ho usato la vela alare di 4,85 metri che avevo già provato all’inizio in due giornate con vento ultra leggero … partiva prima di una 5.8 e mi ha restituito il sorriso per la tranquillità e il piacere con cui si porta: accelera che è un piacere … stay tuned!!!
Solo il 17 novembre ho usato la 5.8 Aero 2014 facendo anche una grandissima velocità di punta che preferisco tenere per me … ma purtroppo con una media dei primi 250mt di circa 28 kts grazie al vento bucato …
Chiudo il run sui 37kts e decido che è tempo di fare i bagagli …
K.C.: chi ti ha impressionato positivamente?
P.: di certo Alberto Possati e Francesco D’Urso che sono riusciti a fare due grandi run nonostante, negli ultimi anni, non pratichino la disciplina con la stessa assiduità di tutti gli altri: Bravi!!!
Francesco non l’ho visto … lui era la prima settimana ed io le ultime tre … Ma Alberto quel primo Novembre era raggiante come un Cavaliere che sentiva la forza della vittoria nella sua spada: Immenso!!!
Sono stato poi colpito da Nick Vardalachos
che ho trovato in grandissima forma, come anche Farrel O’Shea; grandi Jurien Van der Nord e Hans Kreisel
che conferma le sue doti velocistiche …
Anders ha trovato una seconda giovinezza e incredibilmente ha addirittura migliorato il suo stile già stellare!!!
Complimenti a tutti!!!
Un abbraccio particolare ad Anders Biorkqvist e Daniel Borgeling che mi hanno aiutato nei miei momenti bui … quando gli spettri volevano farla da padroni …
E complimenti a Zara Davis che anche con un ginocchio fuori uso andava come una saetta!!!
K.C.: potresti descriverci la giornata tipo quando si navigava … e quella quando non c’era vento?
P.: certo. Nelle giornate ufficiali: sveglia 6,30, riscaldamento e stretching; 7,30 colazione ( uova e pancetta, yogurt e frutta ecc. ecc.) ore 9 al Canale; si montano due-tre rig … poi si naviga dalle 13 alle 18; 30 minuti per metter a posto, ore 19 doccia calda in albergo e stretching; ore 20 cena ore 22 qualche birra e tequila 😉
Quando non ‘era vento sufficiente per aprire: sveglia sempre 6.30 … colazione alle 8; lotta con Mark Grinnel
nella sala colazioni … così tanto per riscaldare gli animi e crearsi qualche nuovo dolore … e allietare la permanenza degli altri ospiti combattuti tra divertimento e paura:-))))
ore 11 palestra: TRX, palla, figure, stretching …
ore 13 pranzo; ore 14 al canale a montare e trimmare vele e pinne …
poi abbiamo anche fatto un po’ di photoshooting da vere star :-)))))
e nel tardo pomeriggio … un cappucino al coffe shop di Diaz Point
Infine un piccolo aperitivo al Nest Hotel … che con nostro grande stupore ci ha dedicato una sala, a noi riservata: Grazie Ulf, Grazie Tom, Grazie Bruno!!!
K.C.: potresti descriverci Luderitz e l’area circostante?
P.: il posto è incantevole … sembra di stare sulla luna …
la Natura è tra le più belle mai viste
Specialmente il panorama che s’incontra nei 1300km che si fanno da Cape Town.
Scegliendo la strada sterrata che si prende appena dopo il confine, sembra di stare nel paese delle meraviglie … è quasi surreale … specialmente di notte con la luna piena (come è capitato a noi: Antoine, Sarah, Mitch ed io, nella strada di ritorno).
K.C.: passiamo agli aspetti tecnici … ci spieghi il canale?
P.: il canale è orientato a circa 150° mediamente. Quando il vento è leggero diventano 160 o più … quando rinforza, si allontana dalla poppa fino a 140° (che è già un lasco bello profondo per la maggior parte di chi usa tavole da 38 a 42cm).
La partenza è al traverso (e col vento leggero di “laschetto”) in acqua piattissima poi il canale curva bruscamente in prossimità di una gabbia messa per il fotografo, e da lì ci sono circa 600mt: 50 per accelerare, 500 il run e 50 per fermarsi.
Il canale in alcuni punti è largo 5 metri ma la parte navigabile può non arrivare a due, in quanto ai lati l’acqua può andare al di sotto dei 25 cm … profondità media 40 cm.
Per contrastare la marea è stato fatto un gigante muro sottovento che crea turbolenze e in caso di caduta ti accoglie con tanto di sorriso (questo per me è stato il benvenuto al primo run del giorno precedente l’apertura ufficiale).
Lo scorso anno il muro non c’era … il canale era più sensibile alle maree … ma in alcuni giorni era decisamente più piatto, con meno turbolenze e più facile. Si sta lavorando, ognuno portando le proprie esperienze e idee, per migliorare un canale fisso, che non sia marea-dipendente ma altrettanto veloce … questo è stato il primo tentativo … comunque di alta qualità, il prossimo anno andrà meglio!
Il posto è molto difficile e potrebbe intimorire anche i più coraggiosi big wave riders …
Però nei giorni perfetti se marea e vento collaborano per avere un effetto stabile sul piano d’acqua e sulla vela … allora potrebbe diventare il Paradiso Terrestre!!!
Il sogno per ora è rimasto nel cassetto …
Ma quel cassetto prima o poi si aprirà!
Forever Speed
Principe
ITA 223
interview: Karim Cirillo 4 www.RIWmag.com
photo: Andrea Baldini, (c) Patterson, (c) Windsurf Australia, (c) Luderitz Speed Challenge, Peter Davis, pierre bisson/www.gsyphoto.com