Alla NORTH SARDINIA WAVE CLASSIC che si e’ svolta a Cala Pischina poche settimane fa un rider piu’ di altri si e’ messo in evidenza: il suo nome non era per nulla nella lista dei favoriti al podio tanto che alla fine della prima giornata di gare qualche lettore vedendolo al secondo posto della single elimination ci ha scritto: “ma chi e’ Lorenzo Michelacci?”
Lorenzo Michelacci ha poi concluso la gara wave sarda al terzo posto e abbiamo cosi’ deciso di intervistarlo per conoscerlo meglio …
Se il suo recente risultato sportivo e’ considerabile una “rivelazione”, le sue risposte alla nostra intervista sono una “rivelazione nella rivelazione”. (prima parte, la seconda parte qui)
RIW: Ciao Lorenzo, chi sei e cosa fai nella vita?
L.M.: Sono il titolare di un’azienda di arredamento della quale sono molto orgoglioso, per condurla e portare avanti il nostro Made in Italy passo le mie giornate in ufficio tra computer, telefono e riunioni, come molta gente che lavora in questi anni. E’ un concetto devo dire sbagliato, quello di lavorare spesso oltre 10 ore al giorno ma ad oggi non è semplice mandare avanti le cose in modo rilassato.
Da circa due anni con la mia compagna abbiamo per questo deciso di passare più tempo possibile in Sardegna ed è la nostra opportunità di vivere come “ai vecchi tempi” in un ambiente incontaminato e tutt’ora ventoso. In Toscana il vento possiamo dire sia letteralmente sparito da circa 10 anni e le condizioni per poter progredire o anche solo divertirsi sono sempre troppo limitate.
RIW: Ci complimentiamo davvero per il tuo grande risultato a Cala Pischina! Il pubblico italiano non sa molto di te, avevi gia’ fatto altre gare? Ti sei allenato all’estero per arrivare in forma?
L.M.: Si per alcuni anni ho partecipato a eventi wave ad invito tipo Capo del Capo sempre con risultati non di rilievo perché purtroppo con la preparazione Toscana come dicevo non si va molto lontano. Negli ultimi 7-8 anni ho preso l’aereo solo due anni fa per andare all’estero a fare windsurf, due settimane a Maui per accompagnare il mio migliore amico a fare una gara di triathlon X-Terra. Dal 2008 al 2010 posso dire che causa lavoro, zero viaggi e zero vento in Toscana non ho praticamente fatto windsurf. Dopo Maui mi è ripresa la voglia e visto che il troppo lavoro “stroppia” mi son ributtato attivamente sul windsurf che da sempre è la mia passione principale.
Questo mi ha permesso di riprendere a praticare e progredire. Il windsurf è uno sport molto duro richiede tempo e non si può pensare di competere senza praticarlo, non si può sentirsi a proprio agio in onde grandi vedendole poche volte l’anno.
RIW: L’allenamento in tutti gli sport agonistici è fondamentale. Ti alleni anche fuori dall’acqua?
L.M.: In Toscana andare in bici è come far surf alle Hawaii, è la cosa ideale, disperdersi sull’appennino tosco-romagnolo nei periodi di primavera ed estate è bellissimo, ed è proprio la bici che mi ha dato sempre la base per tutti gli sport. In inverno negli ultimi 13 anni ho poi sempre praticato corsa in montagna assieme a quello che era il mio cagnone che purtroppo a dicembre ci ha lasciato.
L’alimentazione per me è base dell’allenamento, mi piace svilupparla e metterla a punto per quelle che sono le esigenze del mio corpo. Nella dispensa di casa si trovano solo alimenti biologici o biodinamici, non mangio carne da qualche anno visto il mio amore e rispetto per gli animali ed anche il pesce solo in casi eccezionali.
Ormai è chiaro che la storia di mangiar carne è tutta una falsa per nascondere quanto gli altri alimenti siano oggi privi di nutrienti e per di più avvelenati dai pesticidi. Se mi volete bene non invitatemi a mangiar fuori al ristorante se non è bio!
Se si vuole lavorare molto, fare sport duri e impegnativi, non è possibile pensare di farlo a lungo senza pensare a quello che immettiamo nel nostro corpo. Una vita all’aria aperta aiuta molto e la parte più dura della vita è sicuramente quella passata in ufficio! Le dodici ore in ufficio con un’alimentazione sbagliata diventano una bomba inesplosa negli anni, le cinque ore in acqua con un’alimentazione sbagliata portano se non altro a scarsi risultati.
RIW: Questo risultato è stato una sorpresa per molti atleti e persone del settore. Per te?
L.M.: Ovviamente si che è stato una sorpresa, anche se qualche amico mi aveva proprio incoraggiato (vero Carlo?). Mi ha forse aiutato il fatto di poter gestire la gara con maggior rilassatezza rispetto a chi doveva difendere posizioni acquisite gli anni precedenti, ognuna delle mie batterie altro non erano che 10 minuti del windsurf che faccio a Cala Pischina in una giornata normali, senza forzature.
Interview: Marco Livraghi
Photo: www.windpirus.com
Photo Courtesy: Lorenzo Michelacci