Fabio Ferrari Pocoleri (Wave Garage) ha voluto condividere questa “Storia di Mare” con i lettori di RIWmag: vita vissuta o pura invenzione?
La bellissima isola di Barbados, un amore complicato e naturalmente il windsurf … (seconda e ultima parte, qui la prima parte)
“Torino il sabato è molto provinciale, la gente si riversa per le strade con i vestiti nuovi e le macchine tirate a lucido, pronti a farsi notare dall’amico o dal collega di lavoro. Giorgio ed io cerchiamo di mischiarci in quella folla che riempie le strade del centro storico, ma è un’impresa impossibile. Il forte accento romano del mio collega si fa notare e, si sa, di questi tempi non passa inosservato.
“Sono le cinque, devo chiamare Marilena”. Provo a comporre il numero, ma quella fastidiosissima vocina mi dice: “TELECOM Italia Mobile, l’utente da lei chiamato potrebbe avere il terminale spento”. Riproverò più tardi.
E’ ormai l’ora di cena, cerchiamo un ristorante dove mangiare e ne troviamo uno molto grazioso. Tovaglie rosso fuoco, candele accese sui tavoli, insomma un posticino veramente intimo, peccato che sono con il mio grassoccio collega e non con una bella ragazza. Provo e riprovo a chiamare Marilena, ma il suo telefonino non da’ cenni di vita. Squilla il mio telefono, forse è lei? “Pronto Max? Sono Lucio, ti volevo avvertire che finalmente il 39 è uscito” Si brinda, avevo appena ricevuto la notizia che avevo fatto una buona vincita al lotto e, con i tempi che corrono, di certo non guasta. Riprovo a chiamare Marilena. Niente.
A questo punto mi viene un dubbio: ” Forse avrà paura di rivedermi dopo tanto tempo?” Provo ad inviarle un messaggio con il telefono; le scrivo: “Il tuo silenzio è, forse, dovuto alla paura dei cambiamenti?”
Strano la risposta è immediata. Squilla il mio telefono, finalmente è lei. “Max, non è come tu pensi, sto passando dei momenti poco piacevoli!”
L’incontro è fissato per il giorno dopo, la devo andare a prendere a Novara. Intanto la serata prosegue tranquilla; Giorgio ed io beviamo, mangiamo e paghiamo un salatissimo conto. “Non ti preoccupare, mettiamo tutto in conto alla società”.
La serata poi prosegue in vari locali della città; nonostante il freddo polare, Torino è molto ospitale, in special modo le ragazze! Verso la mezzanotte ci ritroviamo in un localino gestito da brasiliane a festeggiare con due ragazze appena conosciute. Arrivati al dunque, il mio collega si fa indietro e decide di farsi riaccompagnare in albergo. Per fortuna la ragazza con la quale stavo stringendo una “profonda amicizia” decide di aspettarmi nel pub.
Il tempo di scaricare Giorgio nella sua stanza, purtroppo non regge l’alcool, e mi ritrovo nel letto della mia nuova amica.
Mi sveglio con un terribile mal di testa, ma il mio unico pensiero è all’incontro di questa sera, di certo non con la ragazza che mi stava dormendo vicino. E’ proprio vero, come nel film “Harry ti presento Sally”, la mattina dopo, senza nemmeno guardare in faccia la donna con la quale hai appena fatto l’amore, non vedi l’ora di andare via (dovrei andare da uno psicologo forse)!!!
E’ l’ora del tanto atteso incontro, fremo e sono eccitato come un quattordicenne alla sua prima uscita con la tanta sospirata compagna di scuola. Forse sarà che anche io ho paura dei cambiamenti, non tanto di quelli di Marilena quanto i miei: qualche capello in meno, il fisico non perfettamente in forma e il colorito della mia pelle non è esattamente quello che avevo alle Isole Barbados!
Mi telefona è mi dice di aspettarla sotto casa. E’ buio. Io scruto attentamente tutti i passanti cercando di scorgere qualche rassomiglianza con i pochi, ma ben chiari ricordi, che ho di Marilena. Eccola, è lei, ma è troppo buio per vederla bene, mi saluta ed io mi catapulto fuori della mia auto.
Rimango per un attimo senza fiato: è bellissima! Sembra strano, è più affascinante e attraente di quando l’ho vista l’ultima volta. Scherzi del tempo.
Oltretutto non ha perso il suo sguardo dolce ed i penetranti occhi da cerbiatto, aggiungendovi un pizzico di malizia e di sensualità che non guastano mai.
Mi trovo, improvvisamente a rimpiangere i tempi passati, perché non ho creduto di più in quella relazione, perché non sono stato più audace. Nel rivedere Marilena, mi sembra avere la sensazione che, forse, io potrei aver sbagliato qualche cosa: ho tentennato quando avevo di fronte una creatura così perfetta, mentre mi sono gettato a capofitto in una relazione piena d’incertezze.
Così, sono con la mente ad elencare le innumerevoli differenze tra la mia compagna e la ritrovata Marilena.
Andiamo a cenare in un piccolo ristorante alle porte di Novara, un posto molto tranquillo, ma un po’ nascosto. La mia “amica”, forse, non vuole farsi vedere in compagnia di un uomo per paura dei pettegolezzi, in fin dei conti lei è una donna sposata.
La serata trascorre piacevolmente, nel ricordo dei tempi passati e nel tentativo di ripropormi alla ragazza con la quale non mi ero comportato nel migliore dei modi, sparendo all’improvviso per inabissarmi in qualche avventura sentimentale.
Ormai è ora di tornare a casa, saliamo in macchina e ci ritroviamo in quell’attimo di silenzio dovuto all’indecisione di fare certe scelte. Io sono nel dubbio se provare a baciarla o, far svanire nel tempo l’incontro avuto con l’unica persona che non ho mai smesso d’amare.
Purtroppo non sono più il Max di una volta che mieteva vittime ogni sera, il lavoro, la vita di coppia e il vivere in una città dispersiva e frenetica come Roma, mi hanno profondamente cambiato: adesso non sono più estroverso e smaliziato come lo ero ai tempi della mia permanenza nell’isola caraibica.
Ci lasciamo sotto casa sua come due buoni amici riproponendoci di rivederci al più presto. Riparto verso Torino in un profondo stato di smarrimento, con il cuore che sprigiona felicità da ogni parte e il freddo pensiero razionale che mi riporta alla vita di tutti i giorni.
Il ritorno a Roma e’ traumatico, continuo a pensare a quegli stupendi momenti passati a Novara, ma, nello stesso tempo non riesco a guardare negli occhi la donna con la quale vivo.
Mi alzo tutte le mattine pensando al momento che potrò chiamare al telefono Marilena, cercando di mascherare le mie emozioni a Rosanna. Vivo tormentandomi nel pensiero se rompere la relazione con la mia attuale compagnia e gettarmi tra le braccia di Marilena o, continuare a tirare avanti cercando di dimenticare. Non è facile.
Rosanna è una donna molto particolare, ha avuto una vita molto difficile. Prima la morte della madre, poi il terribile incidente nel quale hanno perso la vita le sue due amiche migliori, hanno fatto sì che il cuore le s’indurisse irrimediabilmente. Almeno questa è la scusa, tirata sempre in ballo, per farsi perdonare da me un’eccessiva freddezza nel nostro rapporto.
Questo è il mio vero problema: ogni volta che ho tentato di lasciarla perché oramai stanco della nostra relazione, mi trovavo con il rimorso di coscienza nel vederla soffrire a causa mia.
Continuo ad uscire con la mia tavola da windsurf nei pochi momenti liberi che la vita mi concede, ormai sono due anni che non ho più notizie di Marilena, la mia relazione con Rosanna procede sempre nello stesso modo e, in quei momenti di piacevole solitudine che io trascorro nel mare, cerco di trovare delle spiegazioni alle mie scelte.
Qualcuno dice “do the right thing” (fai la cosa giusta): “Fatemi sapere qual è”!?!”
text: Fabio Ferrari Pocoleri 4 www.RIWmag.com
photo: Stefano Happy Surf 4 www.RIWmag.com