Matteo Iachino (Fanatic, North Sails, LSD Fins, Biancamano s.p.a., Unifiber, ION) nel ranking 2014 della Coppa Del Mondo slalom era 8vo. In quello 2015 appena concluso e’ arrivato 3zo rimanendo 1mo in classifica tra la penultima e l’ultima tappa.
Il 2015 e’ stato per lui un anno che di sicuro ricordera’ per tutto il resto della sua vita.
Nato e cresciuto nella provincia di Savona e’ stato l’atleta italiano che ha saputo assumersi la responsabilita’ di portare avanti la preziosa eredita’ agonistica lasciata da Alberto Menegatti. RIWmag lo ha raggiunto per un’intervista di bilancio di fine stagione.
RIW: Buongiorno Matteo. Adesso che la stagione e’ finalmente finita come ti senti dopo aver raggiunto la terza posizione generale finale del PWA slalom?
Matteo Iachino: Sono molto felice del risultato. Avevo come obiettivo entrare nei primi 5 di coppa del mondo e un podio era oltre quel che potevo immaginare. Essere fuori dai venti è una cosa, nei venti un’altra, nei 15 un’altra ancora. Sono tre anni ormai che sono in top 10 ma c’è una grande differenza tre top 10, top 5 e podio.
RIW: Ripercorriamo le tappe principali del 2015. L’anno e’ iniziato con la tragica scomparsa di Alberto Menegatti. Per te era un amico ma in acqua anche il punto di riferimento con cui eri sempre in sfida. Come ti ha segnato la tristissima esperienza della sua precoce dipartita?
M.I.: Senza ripercorrere quel momento bruttissimo che non è ancora finito, purtroppo l’anno migliore della mia carriera agonistica è stato anche l’anno in cui ho avuto la più brutta esperienza della mia vita. Parlando dal punto di vista strettamente sportivo, e’ incredibile che differenza possa fare avere un punto di riferimento a livello agonistico, un esempio da seguire e improvvisamente non averlo più, e lo è ancora di più se è anche un amico …
RIW: Poi sono cominciate le gare e in Costa Brava hai vinto la tua prima tappa di PWA. A questo punto eri gia’ consapevole del potenziale che stavi per realizzare?
M.I.: In Costa Brava non sapevo nemmeno come ero arrivato ad un risultato simile sinceramente. Quando ho realizzato che avevo vinto una tappa, mi sono reso conto ch potevo giocarmela bene quest’anno, ma è stato a Fuerteventura che, dimostrando a me stesso di poter competere al 100% anche nel vento forte, ho avuto la conferma di poter puntare in alto.
RIW: Alle tappe di Fuerteventura e di Alacati sei salito ancora sul podio per poi vincere a Sylt e ritrovarti cosi’ in testa alla classifica. Quali fattori ti hanno permesso quest’anno a differenza del passato di andare cosi’ forte?
M.I.: Al 99% solo testa. La consapevolezza di essere competitivo in ogni condizione, di saper partire quasi sempre bene e di avere una strambata che mi permette delle rimonte notevoli sia nel vento leggero uscendo in planata, sia nel forte controllando la traiettoria meglio di altri avversari, mi ha permesso di credere molto di più in me stesso e di conseguenza di conseguire risultati migliori. Se a tutto questo aggiungi che ero in pieno comfort come materiali, il gioco è fatto.
RIW: Nel periodo tra la tappa di Sylt e Noumea ti sei ritrovato in testa alla classifica generale provvisoria. A che cosa hai pensato in quel periodo e come hai affrontato la preparazione per la tappa di Noumea?
M.I.: Ero teso e concentrato. Mi sono allenato il meglio che ho potuto e ho cercato di arrivare il più preparato possibile alla tappa Neo Caledoniana.
RIW: Cos’e’ successo a Noumea? Come mai non sei piu’ riuscito ad eccellere e soprattutto cos’e’ successo nel bordo finale di quel tabellone in cui eri in testa nella finale vincenti ma invece hai passato la boa del traguardo dal lato sbagliato?
M.I.: La stessa testa che mi ha permesso di andare così forte durante la stagione, mi ha giocato un brutto scherzo nei primi due giorni di competizioni. In realtà non era una finale vincenti ma un primo turno purtroppo. Comunque avevo preso parte ad alcuni slalom in una competizione nei giorni prima del PWA, la Chateau Royal long distance and slalom. In quelle competizioni l’arrivo era sempre tra la boa Orangina gialla grande e una bandiera blu a terra o su un gommone. Nella batteria di cui parli, il primo turno del primo tabellone di Noumea, ero primo in relax molto avanti agli altri, troppo in relax, e ho visto da distante solo la stessa boa Orangina gialla dei giorni prima, con il gommone sopravento. Ho tagliato il traguardo tra la boa e il gommone, come nei giorni prima, per poi rendermi conto che tra la boa gialla enorme e il gommone c’era un’altra boa di percorso che era più piccola ed era l’effettiva boa di arrivo, ma ormai era troppo tardi … A Noumea mi è mancato il sangue freddo dopo il primo errore fino al termine del secondo giorno, e ormai era troppo tardi. Sono comunque contento di essermi rimesso in sesto ed essere riuscito a terminare l’evento nei top 10 ugualmente, sono due stagioni che non finisco una gara PWA fuori dai primi dieci e questo era importante per me, ma comunque non è bastato.
RIW: Tu e Antoine Albeau quest’anno siete stati fotografati spesso insieme non solo sulla spiaggia ma anche durante le serate post gara con le rispettive fidanzate/mogli. Erano solo foto di circostanza dovute alle vostre posizioni in classifica o siete davvero diventati amici?
M.I.: Effettivamente si è creato qualcosa. India (la fidanzata di Iachino, NdR) e Paola (la moglie di Albeau, NdR) stanno molto insieme sulla spiaggia e Antoine è un bravo ragazzo e uno sportivo al 100%. Non c’è alcuno screzio fuori dall’acqua e se riusciamo andiamo a mangiare spesso fuori insieme. Anche l’ultimo giorno di gara, appena finito l’evento siamo usciti a cena insieme ed è stato piacevole.
RIW: Antoine Albeau ha vinto il suo 23mo titolo, il quarto consecutivo in slalom. Qualunque cosa succeda alla fine la spunta sempre lui anche se con un margine sempre minore. Secondo te qual’e’ il segreto di questo incredibile atleta?
M.I.: Anche li è la testa. Antoine è una macchina, grazie all’enorme esperienza e determinazione che ha. Per me era la prima volta che ero al comando della Coppa del Mondo e che mi giocavo il titolo, per lui probabilmente la ventesima.
RIW: Pierre Mortefon e’ stato un tuo compagno di squadra ma anche un agguerrito rivale. Come avete gestito questo difficile equilibrio?
M.I.: Anche con Pierre c’è un bel rapporto e molto rispetto. E’ un grande rider, fortissimo in ogni condizione, ed essendo mio coetaneo sarà un grande rivale per tutta la mia carriera.
RIW: A questo punto cosa prevedi per il prossimo anno? Ci sono gia’ delle novita’?
M.I.: Siamo ancora a dicembre … Vedremo. Comunque la vedo bene 😉
interview: www.RIWmag.com
photo: JC/PWA