Nel primo episodio della visita di RIWmag presso Italica, Alberto Solza, VP Sales, ha presentato la sua azienda (www.riwmag.com/la-missione-di-riwmag-italica-1mo-episodio/).
Nel secondo episodio Rossano Bisioli, responsabile per Italica dei progetti alberi da windsurf in Italia e in Cina, ha spiegato come viene formulata la domanda tecnica che porta al progetto e alla costruzione di un albero (www.riwmag.com/la-missione-di-riwmag-italica-2do-episodio/).
Nel terzo episodio RIWmag ha visitato l’ufficio di Rossano per capire come si sviluppa la fase di progetto di un albero (www.riwmag.com/riwmag-italica-3zo-episodio-il-progetto/).
Nel quarto episodio Rossano ha mostrato la sala taglio, dove vengono preparate le tele di preimpegnato dopo che sono state tirate fuori dalla cella frigo (www.riwmag.com/riwmag-italica-4to-episodio-la-sala-taglio/).
Nel quinto episodio RIWmag ha cercato di capire cosa succede nella zona presse, in che cosa consiste la compattazione e come funzionano l’autoclave e l’estrazione (www.riwmag.com/riwmag-italica-5to-episodio-dalle-presse-allestrazione/).
Nel sesto episodio insieme a Rossano RIWmag e’ riuscita a ricostruire e a presentare al suo pubblico le fasi di test post-produzione degli alberi da windsurf e la misura/verifica dell’ IMCS (www.riwmag.com/riwmag-italica-6to-episodio-i-test-dellalbero/)!
Principalmente questi episodi video si dividono in due categorie, quelli COMMERCIALI e quelli TECNICI. Nel settimo episodio COMMERCIALE Alberto Solza affronta l’argomento del confronto tra gli alberi prodotti dalle velerie e gli alberi ‘generici’ prodotti da brands che non producono vele. Secondo i dati forniti da Alberto Solza stesso Italica fornisce circa il 60% della domanda mondiale degli alberi da windsurf.
Su richiesta esplicita di Alberto i suoi interventi sono stati registrati in inglese, a seguire la trascrizione dei dialoghi in italiano.
RIW: Cari lettori di RIWmag, rieccoci con Alberto Solza di Italica in questa missione speciale RIWmag presso la sede di Italica. A questo punto affronteremo l’argomento del confronto tra gli alberi prodotti dalle velerie e gli alberi prodotti da brands che non producono vele. (Alberto) Secondo la tua esperienza professionale come vedi questo confronto?
Alberto Solza: Grazie mille, questo confronto lo vedo molto male per essere onesto. Se torniamo indietro nel tempo a molti anni fa quando c’erano aziende come Fiberspar e Powerex, loro costruivano alberi standard che vendevano all’industria del windsurf e tutti i velai disegnavano le loro vele attorno a quegli alberi. Quello era uno scenario perfetto e ideale, siccome l’albero e’ la spina dorsale della vela, si poteva essere sicuri che ogni singola vela era costruita attorno a quell’albero. Questo era lo standard industriale. Oggi le cose sono cambiate perche’ ogni brand vuole avere i propri alberi, e ogni giorno vedo nuovi brands di alberi, nuove aziende che producono alberi, e’ come vedere crescere i funghi dopo le giornate di pioggia, e quindi e’ molto difficile giudicare se l’albero che si vuole acquistare e’ davvero ideale per la propria vela. Negli ultimi anni le cose sono cambiate davvero molto, oggi l’industria offre la possibilita’ ai velai di avere i loro alberi, e ci sono anche aziende di alberi generici che offrono alberi a qualunque prezzo e di qualunque qualita’: e’ davvero difficile poter scegliere. Cio’ che facciamo ad Italica e’ di lavorare mano nella mano con i velai e i products managers di ogni singolo cliente in modo che loro vogliono disegnare una vela, ci chiedono un albero, noi gli forniamo dei campioni, li testano, se sono contenti allora poi disegnano le loro vele attorno a quegli alberi. Alla fine di questo ciclo di sviluppo noi siamo sicuri al 100% che questo albero sia davvero fatto per quella vela. E quindi secondo me, qualunque sia il budget a disposizione, e’ sempre preferibile e meglio acquistare un albero e una vela dello stesso brand in modo da essere sicuri di ottenere l’albero migliore e perfetto per quella vela per cui e’ stato disegnato.
RIW: Sempre basandosi sulla tua esperienza, qual’e’ il ruolo giocato dalla percentuale di carbonio?
A.S.: Questa e’ una domanda difficile, dobbiamo spostare questa domanda su un altra questione: quale tipo di vela o quale tipo di esperienza di windsurf si ha o si vuole avere? Se si e’ devoti alle regate, allora si parla di vele camberate, e di attrezzatura da Formula1, in questo caso si deve semplicemente acquistare l’albero raccomandato dalla veleria, questa sara’ la sola scelta immaginabile, perche’ se si ha voluto comprare proprio quella vela, si ha gia’ acquistato una tavola top level, una pinna top level, un boma top level, e tutto e’ al top! E quindi sarebbe sciocco e stupido risparmiare sull’acquisto dell’albero e compromettere la prestazione dell’intero rig. Ma se andiamo oltre l’aspetto delle gare, le vele camberate andranno sempre meglio con un albero 100% di carbonio. Ma comunque si puo’ avere un ottimo livello di qualita’ con un albero 80% di carbonio, e in alcuni casi addirittua al 60%. Tutto il resto sotto questi valori secondo me e’ comunque meglio acquistare un albero al 30% o 50% di carbonio dall’azienda che produce anche la vela, piuttosto che acquistare un albero che costa poco da una azienda qualunque solo per una questione di prezzo. A quel punto si ha un albero che semplicemente non lavora bene sulla vela. Quindi questo e’ il mio punto di vista su come ottenere la migliore prestazione della vela tramite l’albero. Riguardo le altre vele, come quelle wave o freeride, e’ abbastanza divertente notare come presso le aziende che producono alberi generici mettano un’etichetta che dichiara il 100% di carbonio, e un albero di 4 metri potrebbe pesare 1.8 o 1.7 chilogrammi, mentre i nostri alberi 100% di carbonio pesano tra 1.3 e 1.4 chilogrammi. Gli altri alberi 100% carbonio hanno la stessa qualita’ o eventualmente inferiore ai nostri alberi al 50% o 40% di carbonio. Non parlo in assoluto di tutti gli altri alberi, c’e’ di sicuro qualche brand generico che costruisce ottimi alberi, ma quello che posso vedere e’ che c’e’ una tendenza del mercato in cui molti brands si rivolgono a produttori di alberi non come noi, magari piu’ piccoli, nell’Europa dell’est o in Cina, per chiedere di produrre un albero al costo di un 50% di carbonio e mettergli l’etichetta del 100% di carbonio. Secondo me questo non e’ corretto, ecco perche’ bisogna sempre paragonare il peso degli alberi e il prezzo. La percentuale di carbonio in molti casi non significa niente. E’ ovvio che se in quanto windsurfisti si hanno delle restrizioni di budget come sfortunatamente succede al giorno d’oggi a molti di noi, secondo me si puo’ avere comunque un albero di qualita’ migliore al 50% di carbonio dal brand della vosra vela piuttosto che un albero al 100% di carbonio da un altro brand. Non e’ detto che un albero al 50% di carbonio abbia una qualita’ inferiore, puo’ avere un ottima qualita’ se esce dalla mia azienda (ndr RISATA!).
RIW: Cercando di entrare ancora piu’ nel dettaglio del discorso sulla percentuale di carbonio, seguendo la tua spiegazione sembra che la percentuale di carbonio non sia il fattore principale, mentre il fattore principale e’ piuttosto il peso reale dell’albero. Secondo te e’ possibile acquistare un albero con una percentuale inferiore di carbonio con un peso inferiore che e’ migliore di un albero con una percentuale superiore di carbonio ed un peso maggiore. Ma allora cosa possiamo dire a proposito del resto della performance di un albero? E’ davvero solo il peso il fattore principale in questo caso?
A.S.:No, non e’ solo il peso! Il fattore chiave principale di sicuro sta nel fatto che noi lavoriamo in stretta collaborazione con i nostri clienti e sail designers in modo da ottenere un prodotto con ottime prestazioni attraverso tutto il range. Il nostro focus non e’ quello di rendere felici solo quei pochi windsurfisti che si possono permettere alberi al 100% di carbonio, noi cerchiamo di offrire un prodotto davvero ottimo su tutto il range che abbiamo a disposizione: a partire dallo 0% di carbonio fino al 100% di carbonio c’e’ sempre uno sviluppo e noi vogliamo assicurarci insieme ai nostri clienti che il prodotto che acquistano da noi lavori perfettamente con le vele dello stesso brand. Non e’ solo il peso che conta, noi lavoriamo anche sui diametri, e infatti mi meraviglio come un brand generico di alberi possa davvero copiare i nostri diametri, le nostre curvature, e addirittura le nostre tempistiche. Sarebbe virtualmente impossibile che possano produrre alberi generici completamente compatibili allo stesso tempo in cui le velerie mettono sul mercato le nuove collezioni di vele. Questo sarebbe semplicemente impossibile perche’ per riuscirci dovrebbero avere ottenuto da noi informazioni riservate sul nostro lavoro, ed ovviamente noi non forniamo simili informazioni. Quindi non e’ solo il peso, e’ anche il diametro, il mandrino dello stampo, la stratificazione del carbonio, la curvatura. Tutte queste informazioni rendono la vita difficile a chi cerca di vendere un albero compatibile.
RIW: Ok Alberto, grazie mille per aver condiviso la tua esperienza, e tutti questi elementi chiave del tuo lavoro quotidiano, noi invitiamo i nostri lettori a seguirci sul nostro sito web per i prossimi episodi.
A.S.:Grazie, ciao.