Anche per via della dipendenza critica dalle condizioni e delle regate su chiamata, negli ultimi anni organizzare in Italia una competizione wave e freestyle e’ diventata cosa non facile.
Appena conclusa la tappa wave AICW 2017 a Puzziteddu RIWmag ha raggiunto Cristiano Siringo, vicepresidente AICW e responsabile delle discipline artistiche, il freestyle e il wave appunto.
RIW: Buongiorno Cristiano. Facciamo un breve riassunto delle puntate precedenti. Lo scorso anno ti eri dimesso a causa dei problemi sorti per l’organizzazione delle gare di freestyle durante il Windsurf Grand Slam di Torbole. Poi con l’avvio del nuovo quadriennio sei stato rieletto responsabile delle discipline wave e freestyle. Sicuramente hai fatto tesoro dell’esperienza dello scorso anno. Cosa e’ cambiato quest’anno da un punto di vista organizzativo e dell’offerta delle gare nei confronti dei riders?
Cristiano Siringo: Ciao a tutti, il riassunto è corretto, unica puntualizzazione riguarda la circostanza che, una volta rieletto, mi è stato chiesto di continuare con le discipline artistiche in quanto ero l’unico del nuovo Consiglio Direttivo che aveva esperienza ed era addentro ai meccanismi di queste due classi.
Per quanto riguarda i cambiamenti devo dirti in tutta franchezza che non ce ne sono stati, ma si è continuato sulla strada intrapresa di ricercare la possibilità di dare più servizi agli Atleti.
Infatti, e forse non molti ne sono a conoscenza, per il Freestyle del Garda vi erano numerosissime convenzioni con alberghi e ristoranti; c’è stata grazie ad ITALICA, che ci ha messo i soldi, la possibilità prima di avere lo streaming (poi abbandonato per motivi tecnici) e poi di avere le foto di un professionista del calibro di FIORE, nonché grazie ad RRD e Surf Planet abbiamo distribuito un montepremi di 1.000€.
Alla gara wave di Puzziteddu invece, grazie alla famiglia Cappuzzo ed al loro Wind Resort, abbiamo avuto lo streaming che per i partecipanti è sempre una gran bella vetrina, seppur con tutti i problemi connessi di linea ecc., gli atleti non hanno speso praticamente nulla per vitto ed alloggio, ed inoltre è stato messo a disposizione dei primi 3 classificati un montepremi di 600€, circostanza questa che è sfuggita a tutti i giornalisti.
RIW: Quest’anno la tappa di campionato freestyle prevista per Puzziteddu non e’ stata chiamata per mancanza di condizioni durante il relativo waiting period. Le gare di freestyle si sono dunque concentrare nella settimana del campionato sul Lago di Garda che finalmente ha funzionato. Qual’e’ il tuo bilancio?
C.S.: La gara del Garda comunque è stata a detta degli atleti bellissima per cui poco male … al vento non si può comandare. Speriamo per il prossimo anno ove potenzialmente ci dovrebbero essere 3 gare freestyle compreso il Gran Slam e 3/4 gare wave. Comunque il problema non è solo relativo alle condimeteo ma inoltre è aggravato da un calendario internazionale (PWA,EFPT, AWT ecc.) veramente gravoso e per il quale in AICW siamo costretti a veri salti mortali per evitare concomitanze … e questo dovrebbe essere apprezzato visto che in altre nazioni non interessa nulla di tutto ciò, tanto che i cosiddetti top rider non partecipano alle gare nazionali perché, quasi sempre, messe a calendario o chiamate senza stare a guardare il resto del panorama internazionale delle regate.
Io, e Carlo, invece crediamo che una crescita nazionale passi anche dal confronto in regata dei giovani emergenti con gli atleti di riferimento.
RIW: Raggiunto l’obiettivo delle gare di freestyle nel 2017, quello delle gare wave non e’ stato cosi’ scontato ma alla fine almeno una tappa e’ stata completata. E’ cosi’ difficile chiamare una gara wave con dei waiting period cosi’ ampi?
C.S.: A questa domanda ho già risposto ma ribadisco che in primis abbiamo un cambiamento climatico di cui tutti si sono accorti e non si hanno più tutte quelle perturbazioni e mareggiate degli anni passati (ad esempio da me nel Lazio credo che non si faccia del wave di livello ormai da anni … le onde ce le siamo proprio dimenticate), inoltre le varie concomitanze internazionali a volte bruciano delle possibili chiamate sul nascere.
RIW: Si e’ appena conclusa la tappa wave di Puzziteddu. Vento e onde non sono mancate. 13 iscritti e molti commenti positivi da parte dei riders presenti. Qual’e’ il tuo bilancio?
C.S.: Il mio bilancio è discretamente buono perché comunque la gara ha avuto condizioni di livello assoluto … diciamo che però siamo stati sfortunati perché alcuni atleti sardi erano impegnati in dei corsi FIV che non potevano abbandonare, altri Atleti invece erano già a Maui per l’ultima Tappa IWT; nonostante ciò il livello dei primi 7 è di per se’ altissimo essendoci in lizza i migliori italiani possibili.
Mi aspettavo più iscritti? Di certo si soprattutto al Garda per il Freestyle ma, si sà, è più facile chiacchierare e criticare che confrontarsi … Per il wave un poco lo sapevo … Puzziteddu è lontana e di certo fare una gara in Sardegna a fine agosto è molto più facile e remunerativo in fatto di numero di iscritti che andare in Sicilia a fine ottobre … ma io devo pensare a svolgere un Campionato Italiano in cui, meteo permettendo, gli Atleti si dovrebbero confrontare in vari spot e su mure diverse su tutto il territorio nazionale, e non solo in Sardegna, visto che io non organizzo zonali, che comunque resta per il windsurf Italiano una delle culle nostrane.
Poi se vuoi possiamo aprire la solita parentesi sui costi di tessere, visite medico-agonistiche, ecc. ma è un discorso vecchio e di certo, vista la legge italiana, non mi arrischierei mai a mettere a repentaglio la vita delle persone facendole gareggiare senza visita agonistica, considerando inoltre che, speriamo non sia mai, si passerebbe un gran bel guaio in quanto organizzatori se succedesse qualcosa … e te lo dico da Avvocato.
RIW: Da qui a fine anno secondo te e’ possibile riuscire a realizzare ancora una tappa wave?
C.S.: Stiamo monitorando Cala Pischina insieme a Gianmario Pischedda e la speranza è l’ultima a morire, ma, al momento ed a parte qualche ora buona con la quale non avremmo concluso neanche un single elimination, non siamo riusciti a chiamarla.
RIW: Organizzare in Italia regate di windsurf sembra sempre complicato. Nelle discipline di velocita’ e di tattica il risultato finale e’ oggettivo: vince chi arriva prima. Nelle discipline artistiche il risultato finale a volte non risulta cosi’ oggettivo e questo lascia spesso spazio a discussioni e a malcontenti. Cosa puoi dire a riguardo?
C.S.: Noi ci avvaliamo di Giudici anzi Ufficiali di Regata FIV … certo anche loro possono sbagliare ma, come dimostrato anche nel calcio tutti possono incappare in errori di valutazione tanto che ora si è arrivati all’aiuto elettronico e gli arbitri possono rivedere le moviole direttamente in campo.
Comunque per ciò che mi riguarda non ho avuto nè al Garda né a Puzziteddu problemi di contestazioni sui giudizi; spesso gli atleti chiedono di vedere i loro tabellini di gara e questo porta alla massima trasparenza ed al massimo rispetto di tutti i ruoli.
Confrontarsi con gli Atleti comunque anche sui giudizi porta sempre ad una crescita importante per lo sport e per la cultura sportiva.
RIW: Indipendentemente da una eventuale tappa wave in piu’, al momento qual’e’ il tuo bilancio complessivo sulle discipline artistiche per il 2017? Si puo’ fare di piu’? Se si, chi puo’ fare di piu’ e cosa?
C.S.: Il bilancio è per me positivo; abbiamo fatto gare bellissime e sicuramente migliorabili.
Si può fare di più e su questo ho lavorato e sto lavorando; già il prossimo anno, condimeteo permettendo avremo più tappe sia freestyle (novità) che wave (con il probabile ritorno di Funtana) e già in questa settimana ho un incontro con un operatore del settore con il quale spero di stringere un accordo per la trasmissione professionale in streaming di tutte le gare di Campionato Nazionale non solo freestyle e wave. Inoltre andrò avanti sulla strada di cercare di offrire il maggior numero di servizi possibili agli Atleti.
Permettetemi ora, oltre a salutare tutta la redazione e tutti i lettori, di esprimere un doveroso ringraziamento non solo agli organizzatori delle tappe freestyle e wave svolte, ma soprattutto di ringraziare i Giudici FIV che tanto si adoperano e sacrificano per permetterci di svolgere le nostre regate.
A presto.
interview: www.RIWmag.com
photo: Courtesy Cristiano Siringo