23/02/2015, Tenerife: il vice campione del mondo slalom 2013 Alberto Menegatti (avrebbe dovuto compiere 30 anni l’aprile successivo) fu ritrovato senza vita nel suo appartamento al Medano stroncato da un malore.
23/02/2017 – Sara Menegatti, sorella di Alberto: “Non ho chiaro in testa quanto tempo sia passato dall’ultima volta che ti ho visto … in carne ed ossa … eri in partenza per Tenerife, lo sportellone laterale del furgone non ne voleva sapere di stare al suo posto, nemmeno dopo essere passato sotto le mani di diversi carrozzieri, la mamma per salutarti aveva portato dei pasticcini … quello al pistacchio non lo aveva mangiato nessuno … è ancora sul tavolo … di un verde splendente, ancora perfetto … sembra che il tempo non esista.
Ogni giorno sei con me, nei miei pensieri, nelle mie azioni … con te ho iniziato a pregare, e di questo ti ringrazio.
Grazie a te tutta la mia vita ha cambiato sapore, ha acquisito un valore che prima neanche immaginavo perché non riuscivo a comprendere.
Nel mio cuore hai lasciato tanto dolore, tante lacrime sono scese sul mio volto ma tutto quello che mi hai regalato in vita, tutta la forza che mi hai trasmesso da fratello mi sta’ permettendo … giorno dopo giorno … di trasformare questa enorme ferita in Amore … un’Amore sopra le righe … che mi porta a sorridere e ad avere sempre una Grande Gioia nel Cuore anche quando tutto fuori non va’ nel verso giusto.
Ora so’ che Tu Fratellino Mio … ci SEI SEMPRE e al momento giusto ti RIVEDRÒ
Per ora posso solo che dirti GRAZIE, una semplice parola che però racchiude davvero tanto. GRAZIE di essere stato parte della mia vita.”
Carlo Alberto Pizzamiglio in ricordo di Alberto: “che dire, la vita va avanti malgrado tutto. A volte penso ad Alberto e non riesco a credere che non ci sia piu’. Sono una persona adulta e nella mia vita ho avuto come tutti i miei dolori e le mie perdite. Con Alberto e’ diverso, quando lo penso lo immagino in viaggio in qualche posto bellissimo come spesso capitava.
Conoscevo Alberto da tanto tempo. Fin da giovanissimo, e’ sempre stato uno dei giovani piu’ promettenti nel nostro sport. Ma non siamo mai stati veramente amici, la parola giusta e’ conoscenti.
Poi un giorno ho incominciato a lavorare con Andrea e tutti i ragazzi di POINT-7. Alberto era rientrato nel team nel 2013 dopo diversi anni di gare con altri marchi.
Noi eravamo in un momento di svolta per l’azienda e volevamo dimostrare a tutti che con la passione e l’amore per il nostro sport anche un piccolo gruppo di amici sarebbe potuto arrivare a grandi risultati.
Con il ritorno di Alberto fin dalla prima gara i risultati sono stati travolgenti, prima vittoria in coppa del mondo per un italiano e prima vittoria per una veleria italiana in Slalom … da non crederci. Mi ricordo che ho pianto dalla gioia … il più bel giorno della mia vita.
Ricordo il giorno che doveva partire per la Corea e che ci siamo salutati. Gli ho detto che se avesse vinto la prima Heat mi avrebbe fatto il regalo per il mio compleanno e lui ha vinto!!! Ogni volta che lo incontravo mi tornava alla mente quella giornata bellissima e tutto quello che poi ne e’ seguito.
Piano piano giorno per giorno ho imparato a conoscere Alberto sia come amico che dal punto professionale. Senza accorgerti le persone ti entrano dentro, condividi tante cose, tante emozioni sia nel bene che nel male.
Oggi posso solo dire che mi manchi e che mi mancherai.
Ti ricordero’ sempre felice al tuo ritorno dalla Corea in una delle nostre normali giornate di lavoro.
Ciao Gino.”
Ma oggi, a due anni di distanza, vorrei provare a rivedere il tutto da un altro punto di vista, provando a fare uno sforzo emotivo per andare al di la’ dell’innegabile sentimento della perdita di uno di noi …
Perche’ e’ vero … non si e’ mai pronti alla scomparsa di una persona cara, tantomeno quando ci si trova di fronte a qualcuno di cosi’ giovane, vitale e con ancora cosi’ tante belle cose davanti a lui … ma per questo inaccettabile sentimento di perdita si potrebbe rischiare di non rendersi conto di cio’ che invece la sua presenza ha lasciato e ha regalato durante l’esclusivita’ della sua esistenza.
Tutti noi abbiamo i nostri limiti e difetti ma in fondo in fondo quello che conta veramente e’ quanto la nostra presenza riesca a influenzare in modo positivo l’esistenza degli altri … e a leggere tutti i messaggi scritti in questi due anni potremmo dire che Alberto e’ riuscito ad essere campione anche in questo …
Ma probabilmente e’ riuscito a fare anche di piu’ … perche’ al di la’ dei ricordi personali che ha lasciato in ciascuna delle persone che ha incontrato, e’ riuscito ad essere il primo a segnare la strada per raggiungere certi risultati nella Coppa del Mondo slalom PWA.
Mi ricordo quando anni prima al telefono mi aveva confidato la volonta’ di arrivare nella topten PWA e all’epoca in media gli italiani si fermavano molto spesso a meta’ classifica … e mi ricordo quando qualche anno dopo disse di voler arrivare addirittura tra i primi 3 … se da un lato tutti riconoscevano le sue grandissime capacita’ tecniche, al tempo tali obiettivi sembravano troppo ambiziosi se non addirittura impossibili … tanto impossibili da causargli infiammazioni a gambe e braccia da non poter neanche piu’ trasportare l’attrezzatura fuori dall’acqua … ma proprio quando chiunque altro avrebbe rinunciato, si sarebbe arreso davanti ad un’evidenza cosi’ avversa, Alberto invece ha continuato a vincere, a salire sui podi e ad arrivare ad un secondo posto generale mondiale ad un passo da quello che in quel momento sembrava un inarrestabile e irragiungibile Antoine Albeau.
Questa impresa ha reso magicamente e improvvisamente raggiungibile qualcosa che prima sembrava impossibile … ma non solo … ha anche mostrato a tutti cosa serviva per arrivare a tali risultati …
Purtroppo poi Alberto non e’ riuscito a completare la sua impresa ma ha lasciato un segno talmente forte e talmente indelebile che mai come lo scorso anno abbiamo avuto cosi’ tanti slalomisti italiani in alto nelle classifiche e sui podi delle singole tappe fino ad avere poi Matteo Iachino come primo italiano nella storia del windsurf a vincere una Coppa del Mondo!
Tutte queste sequenze di avvenimenti non potranno mai essere spiegate in modo scientifico con delle relazioni causa-effetto e lungi da noi l’affermare che e’ stato tutto e solo merito di Alberto … Tutti gli attuali slalomisti italiani oggi in gara nel PWA sono atleti super preparati e super talentuosi e sicuramente un giorno o l’altro avrebbero comunque raggiunto certi risultati … ma da un punto di vista storico sono riusciti a farlo dopo le imprese e la vicenda di Alberto ed esplicitamente ispirandosi a lui … come se in questo caso esistesse una linea invisibile che potremmo chiamare eredita’!
Perche’ tutti noi in quanto esseri viventi siamo destinati ad essere mortali, ma se riusciamo a vivere a fondo la nostra vita, se riusciamo a realizzare completamente il nostro destino e se questo percorso di vita non si esaurisce solo nella realizzazione di noi stessi ma si fonde in un vero e proprio scambio con chi e con cio’ che ci circonda, allora forse riusciremo a lasciare una nostra eredita’ capace di andare oltre alla nostra morte e tale eredita’ ci rendera’ immortali continuando a farci vivere in qualche modo nei risultati di chi viene dopo di noi.
E anche in questo Alberto e’ stato ancora una volta un campione!”
text: Sara Menegatti, Carlo Alberto Pizzamiglio, www.RIWmag.com
photo: courtesy Alberto Menegatti (facebook), CST, JC(c)PWA, Carlo Alberto Pizzamiglio, Sara Menegatti, Roberto Vuilleumier (Promovideo)