Waverider, skater, supper, skier, anche surfer all’occorrenza e fotografa! Questo il profilo da “glisse” rider di Adele Frola (99NoveNove, Maverx, Al360, Severne). RIWmag ha colto l’occasione dell’uscita del suo ultimo video per farle anche qualche domanda per un’intervista.
RIW: Buongiorno Adele! Questa e’ la tua prima intervista su RIWmag e quindi partiamo dall’inizio. Quando e come e’ nato il tuo interesse per il windsurf?
Adele Frola: Ciao RIWmag, grazie per avermi dato l’opportunità di raccontare com’è nata la mia passione per il windsurf. Nel 2005 durante gli studi per il conseguimento della laurea in scienze motorie e sportive ho avuto la possibilità di partecipare a due stage per imparare questa meravigliosa disciplina a Bordighera presso il centro N.S.T e da allora è stato un “amore odio” a prima vista. Questo perché da allora fino ad oggi sono trascorsi 11 anni di tanti sacrifici e altrettante soddisfazioni che questo sport ci può regalare. Credo di essere arrivata fino a questo livello grazie al mio carattere testardo e perseverante, grazie alla preparazione fisica che ho costruito negli anni precedenti con altri sport praticati; grazie alla spinta dei miei genitori ma soprattutto al mio papà che mi ha sempre allenato facendomi capire quali sono i veri sacrifici e valori dello sport. Tutto questo ha sviluppato una forte motivazione mentale che mi ha sempre permesso di arrivare all’obiettivo sportivo cui mi ero prefissata …
RIW: Che cosa ti ha colpito di questo sport in maniera cosi’ forte da continuare a praticarlo fino ad oggi e qual’e’ la tua disciplina preferita?
A.F.: Nel windsurf ciò è accaduto per il waveriding che è la mia disciplina preferita! La sensazione di poter surfare al meglio un’onda con la tecnica giusta mi ha sempre appassionato fin dai primi viaggi che ho trascorso a Maui dove seduta sulla famosa collina di Hookipa stavo ore e ore a guardare i migliori riders del mondo disegnare sull’acqua curve perfette. Un grazie speciale va anche ad Andrea, mia dolce metà, che in tutti questi anni mi ha sempre spronato ad andare avanti nei momenti di sconforto e mi ha dato grandi suggerimenti a livello tecnico che mi hanno permesso di arrivare fino a qui.
RIW: Sei anche un’ottima fotografa. La passione per la fotografia e’ nata prima o dopo quella per il windsurf? Quanto tempo passi sul windsurf e quanto dietro alla macchina fotografica (editing delle foto compreso)?
A.F.: Ed è proprio viaggiando alla ricerca di spot dove praticare questa disciplina che è nata anche la passione per la fotografia; ho avuto la possibilità di imparare tantissimo anche solo guardando il gesto tecnico dei migliori atleti; all’inizio passavo molto tempo a scattare visto il mio livello troppo basso per poter uscire; oggi posso finalmente trascorrerne di più in acqua anche se la passione per la fotografia e per il video-editing rimane grande e richiede tantissime ore di selezione, pulizia e correzione. C’è poi un aspetto lavorativo commerciale che con Andrea stiamo portando avanti da un po’ di anni per poter dare al meglio visibilità agli sponsor.
RIW: In questi anni hai viaggiato molto e hai potuto visitare diversi spot e incontrare diversi windsurfisti da tutto il mondo. Che idea ti sei potuta fare sul legame tra le ragazze e il windsurf? Perche’ secondo te questo rimane uno sport dalla predominanza maschile?
A.F.: Essendo uno sport molto fisico, soprattutto nella fase iniziale di apprendimento, c’è bisogno di una preparazione fisica molto importante ed è per questo che tutte le ragazze windsurfiste che ho conosciuto viaggiando erano tutte allenate e super fisicate 🙂 Purtroppo non potendo passare molte ore in acqua al di fuori dei miei viaggi di vacanza legati al windsurf cerco di allenarmi a casa con altre discipline tra cui nuoto, yoga, slackline, indoboard che mi permettono di avere una base costante di allenamento per poter affrontare al meglio le onde!!!
RIW: Il tuo ultimo video e’ stato girato a Jericocoara dove hai auvto un incidente in acqua. Cos’e’ successo e come sei riuscita a continuare a uscire in windsurf anche nei giorni successivi?
A.F.: Durante la vacanza a Jericoacoara questo novembre mi sono procurata la rottura del timpano provando il forward; era dall’anno scorso che questa manovra mi incuriosiva e ho iniziato con i primi tentativi di schianti “alla paperissima” fino a riuscire a chiuderne qualcuno partendo dall’acqua; ma purtroppo, come tutti sanno, questi sono gli imprevisti del mestiere; così ho dovuto stare una settimana fuori dall’acqua e poi per fortuna alcuni amici mi hanno portato dall’Italia dei tappi in silicone. Con dei cerotti e caschetto sono riuscita a continuare a surfare.
RIW: Durante la tua permanenza in Brasile hai anche partecipato alla gara wave di Jericocoara organizzata e sponsorizzata da WindJeri Pousada. Com’e’ andata?
A.F.: È stata un’esperienza emozionante partecipare ad una gara e confrontarsi con alcune delle ragazze che seguono il circuito mondiale del pwa. Ed ancora più inaspettato è stato il mio risultato: sono arrivata terza su dieci ragazze! Sono stata molto contenta anche se le condizioni erano difficili perché il vento era leggerissimo ed avendo pochi minuti a disposizione bisogna fare una selezione sulle onde migliore da prendere.
RIW: Che attrezzatura usi al momento? Secondo te le ragazze avrebbero bisogno di materiale progettato specificatamente per loro o sul mercato c’e’ comunque talmente tanta scelta che la maggior parte di loro possano trovare il materiale di cui hanno bisogno?
A.F.: Penso che per una ragazza sia molto importante il fattore leggerezza ed è per questo motivo che ho scelto di utilizzare questi materiali: vele Severne Blade Pro, alberi Maverx MX100 e Superleggero, boma a sezione ridotta Al360 slim e tavola 99NoveNove quad Custom Board. Molto importante nella scelta dell’attrezzatura sono livello e tecnica: più si diventa bravi e più cambiano le esigenze! Nel mio caso dopo anni di onde surfate ho iniziato a sentire sempre più differenze nel gesto tecnico di una curva e a capire quale tavola potesse adattarsi al mio stile di surfata. Il feeling che ho con questa attrezzatura è a dir poco perfetto; sensazione di leggerezza nelle mani e manovrabilità assoluta sulla tavola … ora devo solo mettere un po’ di coraggio ed iniziare a provare nuove manovre per migliorarmi sempre di più anche se dopo che surfi un’onda perfetta sei appagato per il resto della tua giornata e vorresti continuare finché c’è il vento a disposizione 🙂
PS: il video e’ stato girato in Brasile, le foto sono state scattate in Sud Africa (dopo il viaggio in Brasile).
interview: www.RIWmag.com
video & photo: A F Production