Circa due settimane fa un articolo a proposito di una petizione che, nella seconda fase della lotta contro il Covid-19, avrebbe chiesto al Governo Italiano la possibilita’ di praticare il windsurf in quanto sport individuale, aveva scatenato le ire di molti utenti e lettori.
Noi di RIWmag non avevamo messo a sufficienza i puntini sulle “i” e avevamo involontariamente commesso l’errore di abbinare quella iniziativa alla foto di un atleta che non aveva fatto altro che informarci sulla petizione ma che non era l’autore di una simile iniziativa.
Per calmare inutili polemiche quindi avevamo deciso di ritirare quell’articolo con tanto di scuse. (www.riwmag.com/ripresa-attivita-windsurf-la-polemica/)
Questa volta non commetteremo gli stessi errori e partiamo dal principio che in quanto ente di informazione sportiva del mondo del windsurf abbiamo il diritto e il dovere di riportare fatti di cronaca e attualita’. RIWmag non e’ mai stata e mai sara’ ne’ un tribunale ne’ un giudice. RIWmag puo’ stimolare riflessioni ma da sempre vuole assumere una posizione super partes proprio per cercare di fornire un’informazione il piu’ oggettiva possibile.
Fatta questa dovuta premessa e ribaditi questi principi fondamentali, ci accingiamo a dare una nuova notizia che molto probabilmente scatenera’ nuove discussioni.
In una democrazia sana non si e’ obbligati ad essere sempre tutti d’accordo, e sempre in una democrazia sana ognuno puo’ esprimere il proprio eventuale accordo o disaccordo.
In una democrazia sana pero’ un simile processo di dialettica deve assicurare il massimo rispetto per tutte le parti in gioco e legalmente ogni forma di insulto e mancanza di rispetto e’ perseguibile.
Fatta anche questa seconda precisazione ci possiamo finalmente permettere di passare al contenuto vero e proprio di questa notizia.
Su facebook c’e’ una chat privata di windsurfisti, alcuni dei quali anche professionisti, che si sta organizzando per poter richiedere di poter praticare nuovamente lo sport del windsurf a partire dal 4 maggio, data che dovrebbe ufficialmente segnare il passaggio dalla fase 1 alla fase 2 dell’epidemia Covid-19 in Italia.
Questa nuova iniziativa nasce anche, ma non solo, come reazione alla presunta intenzione del Governo Italiano, di permettere sin dal 4 maggio la ripresa dello sport del calcio che non e’ uno sport individuale.
La diatriba tra gli sport alternativi come il windsurf e il mondo del calcio e’ ormai vecchia da piu’ di 30 anni.
Il calcio per la sua semplicita’ sia di pratica che di comprensione e per gli altissimi interessi in gioco ha da sempre cannibalizzato l’attenzione mediatica sportiva mondiale proprio a discapito degli sport cosidetti minori, scatenando la rabbia e l’invidia dei praticanti degli sport alternativi.
Ovviamente tra il dire e il fare c’e’ di mezzo il mare, visto che molti dei praticanti degli sport alternativi poi sono anche i primi a seguire le partite di calcio in televisione, dando cosi’ implicitamente il proprio consenso e il proprio supporto proprio a quel mercato che dicono di criticare, quando invece per essere coerenti con il proprio dissenso basterebbero piccoli gesti semplici per attuare una vera e propria protesta democratica ed efficace, come per esempio cambiando canale.
Ma torniamo al nostro argomento principale: i partecipanti di questo gruppo privato di windsurfisti nelle prossime ore posteranno sulla propria bacheca facebook un messaggio e una foto per esprimere la loro protesta e la richiesta di poter tornare in mare visto che il windsurf e’ davvero uno sport individuale a differenza del calcio che potrebbe essere tra i primi sport a godere delle condizioni di sblocco progressivo della fase due.
A questo punto le reazioni e le domande che si scateneranno saranno diverse …
Quando e’ il momento giusto per avanzare in modo democratico una simile richiesta?
Quale sara’ il giusto peso da attribuire ad una simile richiesta sia da un punto di vista mediatico che di priorita’ da prendere in considerazione da parte del Governo?
Quanti windsurfisti riterranno lecita una simile richiesta e quanti la condanneranno in confronto alle problematiche delle urgenze sanitarie ed economiche in corso?
In effetti il windsurf non rappresenta anche un lavoro e un mercato per chi lo ha scelto come professione?
E poi: meglio protestare da soli come categoria o unirsi a tutti i praticanti di sport individuali?
Ma il CONI e la FIV non saranno gia’ ad un tavolo di lavoro con il Governo per discutere sulle migliori condizioni possibili per la ripresa degli sport individuali visto che anche il windsurf e’ sport olimpico e quindi rientra in una sfera di interessi nazionali ben piu’ ampi?
Cos’e’ piu’ importante? Rinforzare il proprio sistema immunitario tramite la pratica sportiva oppure ridurre al massimo la possibilita’ di avere bisogno di assistenza medica a causa di un eventuale infortunio sportivo?
A voi lettori l’imbarazzo della scelta e la liberta’ della vostra coscienza.
Nel frattempo quella famosa petizione che due settimane fa scateno’ tanto scalpore oggi ha superato le 1500 firme ma voi, come nelle sparatorie nei saloon dei film western, ricordatevi di non sparare sul pianista …
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