Oggi e’ sicuramente uno dei personaggi che piu’ rappresenta gli ultimi 20 anni del nostro sport. Da atleta a titolare di aziende di windsurf lui si ama definire “World Champion. Developer. Father.”
Il nostro agente 007 lo ha intervistato e ha percorso con lui e per noi la sua storia da quando ha lasciato l’Argentina ai giorni nostri: ecco a voi Francisco Goya. (prima parte, la seconda parte qui)
English version follows.
RIW: Aloha Francisco e grazie per questo momento con noi. Hai lasciato l’Argentina quando avevi circa 18 anni (dopo aver terminato la scuola superiore), per andare a Maui e seguire il tuo sogno di diventare un windsurfista professionista. Cosa pensi oggi di aver lasciato in Argentina che non si poteva trovare altrove e che cosa hai trovato a Maui (che non si poteva trovare altrove)?
F.G.: Grazie per la vostra intervista. Beh, l’Argentina e Buenos Aires hanno una cultura molto speciale, come succede in qualsiasi parte del mondo, e quando si cresce ci si sente molto vicino a quella cultura, quindi si può dire che ho lasciato un po’ di contatto con questa cultura speciale, ma ho ancora degli amici che visito quasi ogni anno e per fortuna tutti i miei fratelli, mia sorella e mia madre vivono a Maui, così possiamo condividere molti momenti. Oggi mi sento a casa in molti luoghi in tutto il mondo e specialmente a Maui, dove ora ho speso la maggior parte della mia vita e qui insieme con la mia famiglia abbiamo sviluppato un legame molto bello con la comunità. Quello che ho trovato qui per me è il futuro, Maui è magia e natura, densità, una comunità multiculturale è quello che io sogno per me e la mia famiglia.
RIW: All’età di 18 anni quindi sei andato via di casa per seguire il tuo sogno di diventare un rider professionista. A 29 anni hai vinto il titolo mondiale PWA wave. Oggi possiedi i tuoi marchi di windsurf Goya Sails e Goya Boards. Quanti windsurfisti pensi che possano provare qualcosa di simile e quanti possano davvero avere successo? Quali sono secondo te le chiavi di questo successo?
F.G.: Non so quante persone ci provino, ma ancora vedo molte persone abbandonare i loro sogni. Io davvero non so quale sia la ragione per cui le cose vanno così, so solo che io sto facendo quello che amo fare e cerco di renderlo coerente.
RIW: Vincere il primo titolo mondiale onda all’età di 29 anni non è così comune tra gli atleti. Spesso questo accade quando si è più giovani. Cosa pensi ti abbia aiutato e permesso di ottenere quel titolo in quel momento e non prima?
F.G.: Quando ero più giovane volevo vincere e infatti sono stato molto vicino a vincere il mio primo evento di Coppa del Mondo a Ho’okipa nel 1993, quando avevo 22 anni, ma credo che la vita ha avuto un percorso diverso per me, ho dovuto imparare altre cose prima che io fossi in realtà pronto a farlo in modo coerente durante quell’anno e in tutto il mondo. Dopo il ‘93 le mie priorità sono cambiate in modo da essere più connesso allo sport e a come avrei voluto navigare e solo nel ’98 sono stato pronto a tornare a tempo pieno nel tour insieme a mio fratello Lalo e nel ’99 anche con Scott Sanchez come coach.
RIW: Come pensi che il tuo titolo mondiale possa averti aiutato in qualche modo quando hai deciso di costruire la tua azienda? Che cosa il titolo ha aggiunto alla tua vita personale e professionale?
F.G.: Una volta resomi conto che i sogni si avverano ho continuato a sognare, è così che si è arrivati a Goya Windsurfing.
RIW: Considerando oggi il numero delle aziende di proprietà di Windsurfisti ex professionisti, pensi che siano già troppe o non abbastanza? Perché? Quali sono i pro e i contro di evolvere da rider professionista a proprietario di un’azienda di windsurf?
F.G.: Sono così contento di vedere così tante marche di windsurf di proprietà di surfisti, questo è il sogno per il nostro sport e la base per il nostro futuro.
English version (part 1/2)
RIW: Aloha Francisco and thank you for being with us. You left Argentina when you were about 18 years old (after finishing the high school) in order to move to Maui and follow your dream of becoming a pro windsurfer. What do you think today you left in Argentina which you could not find anywhere else and what did you find at Maui (which you could not find anywhere else)?
F.G.: Thank you for your interview. Well, Argentina and Buenos Aires has a very special culture like anywhere in the world and when you grow up there you feel very close to it, so you could say I left a bit of that but I still keep friends I visit almost every year, luckily all my brothers, sister and mother live on Maui so we can share many moments. Today I find myself at home in many places around the world and specially on Maui, I have spent now most of my life here and along with my family we have develop a very nice connection with the community. What I found here to me is the future, Maui is magic and the nature, density, multicultural community is what I dream for myself and my family.
RIW: At the age of 18 therefore you left home for following your dream of becoming a pro rider. At the age of 29 you won your PWA wave world title. Today you own your windsurf brands Goya Sails and Goya Boards. How many windsurfers do you think can try something similar and how many can really succeed? Which you think are your keys for this success?
F.G.: Not sure how many people try that, still I see many people leaving their dreams. I really don’t know what is the reason why things turn out the way they did other than I’m doing what I love doing and keep being consistent.
RIW: Winning your first wave world title at the age of 29 is not so common between athletes. Often this happens earlier. What do you think helped and allowed you to get that title at that time and not sooner?
F.G.: When I was younger I wanted to win and in fact I did come pretty close to winning my first World Cup event at Ho’okipa in 1993 when I was 22, but I guess life had a different path for me, I had to learn other things before I was actually ready to do it consistently through the year and around the world. After 93 my priority changed to get more connected to the sport and how I wanted to ride and it wasn’t until ‘98 that I was ready to come back full time on the tour along with my brother Lalo and on ‘99 also with a coach Scott Sanchez.
RIW: How you think your world title could help you somehow when you decided to build your own Company? What did that title add to your personal and professional life?
F.G.: Once I realize that dreams do come true I just kept on dreaming, that is how it translates to Goya Windsurfing.
RIW: Considering today the number of Windsurfing Companies owned by former pro windsurfers, do you think there are already too many ones or not enough? Why? Which are the pros and cons of evolving from pro rider to a windsurf Company owner?
F.G.: I’m so stoked to see so many windsurfing brands owned by windsurfers, this is the dream for our sport and the base for our future.
Interview: 007 – www.RIWmag.com