Matteo Iachino (Starboard, Point-7, Citroën, Xcel, TWS) ce l’ha fatta, ha raggiunto il suo sogno, l’obiettivo di una vita, e’ il primo italiano a vincere una coppa del Mondo professionistico windsurfistico (PWA)! Non solo una tappa di coppa del Mondo, ma il titolo finale overall di tutta la stagione! Dopo tutti gli articoli dedicatigli ( www.riwmag.com/?s=iachino+campione+mondo ) dopo questa impresa finalmente RIWmag e’ riuscita a raggiungerlo per un’intervista a pochi giorni da questa incredibile impresa.
RIW: Matteo, innanzitutto enormi complimenti per questo immenso risultato! Ti rendi gia’ conto di quello che e’ successo? Come stai? Cosa provi?
Matteo Iachino: Grazie! Beh non mi rendo ancora conto. Fatico a metabolizzare il raggiungimento di un obiettivo che un tempo ritenevo irraggiungibile!
RIW: Quando hai iniziato a fare windsurf, avresti mai detto che un giorno ne saresti diventato campione del mondo?
M.I.: No, come ho detto non lo avrei mai detto. Le cose vengono da se’, la passione è diventata una professione e un’ossessione. Ma io mi sono sempre divertito in acqua e ancora ora il divertimento è al primo posto. Ho fatto molti sacrifici ma con il sorriso sulla bocca, fiero di quel che facevo e senza il minimo sforzo.
RIW: Quando e come hai deciso di fare del windsurf il tuo mestiere? Quando hai preso questa decisione, quali erano i pro e i contro di questa scelta?
M.I.: Cinque anni fa ho deciso che era il momento di scegliere se fare mille cose fatte male o concentrarmi solo su una e farla al massimo. Ho lasciato l’università e ho iniziato ad andare via durante la stagione invernale per allenarmi al 100%. L’anno dopo sono passato da 23° a 10°. Avevo capito di aver fatto la scelta giusta e non mi sono certamente fermato … All’epoca della scelta i pro erano quelli di vivere la vita che avevo sempre sognato ed inseguire un sogno che avevo nel cassetto da quando ero bambino, rendere un lavoro quel che era la mia passione.
RIW: Oggi che sei diventato campione del mondo, quali sono i pro e i contro di questa scelta?
M.I.: Non c’è assolutamente nessun contro. Ho mille impegni, viaggio molto, mi alleno molto e non ho quasi mai un attimo di calma ma questo per me è ormai normale. Non sono mai stato una persona che ha voglia di riposarsi o fermarsi, sono sempre stato iperattivo e con voglia di fare fino a non cadere sul letto distrutto la sera. Questa vita mi si addice ahah.
RIW: Quando e come hai capito che sarebbe stato possibile diventare campioni del mondo PWA?
M.I.: L’anno scorso ho vinto il mio primo tabellone slalom, poi il mio primo evento in coppa del mondo, e anche il secondo … Ho sfiorato la vetta senza essere pronto e incredulo di dove ero arrivato. Ho capito che potevo far tesoro di quella stagione e quell’esperienza ed arrivare più forte e motivato al 2016. Ho dato il tutto per tutto quest’anno, con un altro bagaglio di esperienza e un’altra mentalità e ci sono riuscito.
RIW: Chi vorresti ringraziare?
M.I.: Potrei stare ore a ringraziare senza mai arrivare alla fine. I ringraziamenti sono doverosi perchè credo che da soli non si possa arrivare da nessuna parte nella vita e l’obiettivo che ho raggiunto è il termine di un percorso che è stato deviato e arricchito da tutti quelli che ne hanno preso parte e che hanno aggiunto quel qualcosa in più per permettermi di essere all’altezza di vincere un mondiale che mai nessun italiano aveva vinto. Innanzitutto voglio ringraziare me stesso per essere stato una gran testa di c…o, perchè è questo che mi ha fatto crescere in mare fregandomene di tutto e tutti, a volte anche troppo. Non mi sono ancora ringraziato e lo faccio qui ahahah. Poi la mia ragazza India, che mi ha accompagnato e supportato durante la mia crescita nelle ultime 4 stagioni, attraversando momenti davvero difficili ma condividendone altri di gioia incredibile. Non è facile essere spesso in secondo piano vicino a me, sentire sempre parlare delle stesse cose e vivere di fianco ad una persona che è così appassionata ed ossessionata dal lavoro e dagli obiettivi da dimenticarsi spesso del mondo che la circonda.
Ringrazio i miei genitori senza i quali non sarei chi sono ora e tantomeno avrei potuto fare quel che ho fatto. Mio padre mi ha insegnato ad andare in windsurf e mi ha trasmesso una passione che mai morirà. Mi hanno sempre aiutato al massimo fino a che ne ho avuto bisogno, grazie. Ringrazio i miei sponsor Starboard e Point-7 per avermi offerto la possibilità di competere con l’attrezzatura che senza ombra di dubbio al momento è la più performante in ogni condizione. Ma voglio anche ringraziare Remi e Andrea per essere grandi persone, al di la’ del business. Andrea a Fuerte facendomi da caddy con Giuseppe Pugliese mi ha aiutato nella gara più impegnativa dell’anno, in cui stavo cedendo ma in cui ho anche ritrovato la forza mentale per tornare in alto e sfiorare il podio che anche in quell’evento sarebbe stato facile raggiungere, grazie ragazzi.
Ringrazio Citroen per il supporto e gli amici di una vita che sono venuti a La Torche per sostenermi durante le ore finali e più difficili della stagione, Roberto Actis che mi ha visto crescere, Giulia, Gianni, Alessandro e tutti gli altri presenti e infine tutti gli amici a casa e della LNI di Albisola che mi seguono e credono in me da sempre.
RIW: Quali sono adesso i programmi e gli obiettivi futuri?
M.I.: Ora tanto relax e divertimento. Andrò in vacanza un mese e poi starò da Natale un mesetto a casa prima di allenarmi per la prossima stagione per arrivare ancora più forte alla prima tappa del 2017.
RIW: Dopo questo risultato, “da grande” che cosa vorresti fare o diventare?
M.I.: Si è concluso un capitolo della mia vita. Sono cresciuto ed ho vissuto in funzione di arrivare qui ed arrivarci ora mi lascia un po’ frastornato. Ma si apre un altro capitolo che sarà altrettanto avvincente. Ho davanti ancora tanti anni di gare e sicuramente non voglio perdere il titolo che ho appena conquistato 😉
interview: www.RIWmag.com
photo: JC(c)PWA, Eric Bellande, Matteo Iachino
video: P-7