Questa intervista era in preparazione gia’ da qualche settimana e purtroppo si e’ prolungata a causa della rottura del computer di questa nostra intervistata speciale, ma questa lunga attesa ne e’ valsa davvero la pena!
Quando nel lontano 1999 arrivo’ nel mondo delle regate preolimpiche c’erano ancora le classi Aloha e Mistral One Design.
Era una giovanissima ragazza che si fece subito notare per la sua bellezza, ma in poco tempo riusci’ a farsi notare per la sua bravura.
Epiche e accanite furono le battaglie tra lei e Laura Linares per riuscire ad andare alle Olimpiadi del dopo-Sensini.
Fu proprio Flavia Tartaglini a guadagnarsi il biglietto per i Giochi Olimpici di Rio2016 dove parti’ benissimo in prima posizione dominando fino al penultimo giorno per concludere poi 6sta nella classifica generale finale.
Agli sgoccioli delle selezioni per Tokyo2020 era tra le piu’ favorite ma e’ arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia della sua scelta di ritirarsi dal mondo delle regate.
L’abbiamo prima raggiunta al telefono per assicuraci sul suo stato d’animo, e poi con lei ci siamo accordati per questa intervista “a cuore aperto”.
RIW: Buongiorno Flavia. Grazie per averci concesso questa difficile intervista. Questa notizia e’ stata scioccante. Confermi di aver comunicato alla FIV la tua decisione di abbandonare il mondo delle regate?
Flavia Tartaglini: Si, è una decisione in realtà già presa a settembre ma solo adesso si è potuta ufficializzare.
RIW: Il tuo impegno agonistico non ti vedeva solo coinvolta con la FIV, ma anche con le Fiamme Gialle. Cosa implica questa tua scelta nei confronti della divisa? Continuerai a restare nelle Fiamme Gialle?
F.T.: Si, il mio desiderio è quello di rimanere nel mondo dello sport, le Fiamme Gialle mi hanno dato tanto e mi piacerebbe rimanere all’interno di questa bellissima famiglia, dovrei iniziare a breve a lavorare nell’Ufficio Stampa del Centro Sportivo.
RIW: Quali sono state le motivazioni che ti hanno portato a prendere questa decisione? Da quanto tempo la stavi elaborando e qual’e’ stato il fattore che l’ha consolidata portandoti al di la’ del punto di non ritorno?
F.T.: Purtroppo ho dovuto ammettere con me stessa che la sola voglia di rivincita per quella famosa medaglia persa a Rio non era sufficiente a motivare la mia campagna per Tokyo. Quando ho deciso di riniziare dopo Rio avevo un’enorme motivazione ma ahimè mi sono resa conto in questi tre anni che non ero più capace a soffrire in gara e rialzarmi e senza questo non si va da nessuna parte. A Tokyo volevo andare per vincere una medaglia ma ho capito che non ne ero più in grado.
RIW: Qual’era il tuo stato d’animo prima di prendere questa decisione e come stai adesso che l’hai comunicata ufficialmente?
F.T.: Negli ultimi 3 anni ho avuto tantissimi alti e bassi, un bronzo agli Europei 2017, un bronzo ai Giochi del Mediterraneo ma tante gare in cui non riuscivo più a carburare e mi ero messa come limite personale fine anno 2019 … ho tirato le somme e ho detto basta, non posso più prendermi in giro e illudermi, non ho più il fuoco dentro per gareggiare, non ho più la fame agonistica.
E’ stato durissimo ammetterlo con me stessa e questi mesi più di una notte mi sono svegliata con le lacrime sognando le Olimpiadi o gli ultimi Mondiali del Garda in cui sono stata un fantasma, perché oltre al fisico (problema avuto precedentemente alla spalla), la mia testa era altrove.
RIW: La domanda che sicuramente si stanno ponendo tutti. Agli sgoccioli della selezione di Tokyo2020 non era possibile per te stringere i denti fino alla fine dei Giochi Olimpici e abbandonare il mondo delle regate subito dopo? Perche’ proprio adesso?
F.T.: Perché non conta un giorno, un mese, un anno se ti rendi conto che non hai più quella forza interiore, anche un giorno può essere un’eternità e purtroppo non ce l’ho più fatta, sono arrivata al tetto massimo di sofferenza per lo sport … che è pur sempre sport e per quanto le gare siano stressanti deve rimanere un AMORE.
RIW: Il tuo ritiro dal mondo delle regate riguarda solo la classe olimpica o tutte le competizioni in windsurf? Non potresti cimentarti con le gare slalom in PWA? Nel 2017 al Windsurf Grand Slam di Torbole non eri andata male …
F.T.: Devo dire che non metto un piede su una tavola da windsurf dai Mondiali, al momento ho un po’ un rifiuto, mi sto dedicando al surf e alle passeggiate in spiaggia con Brunello ahaha … non so, in futuro magari mi tornerà sicuramente voglia!
RIW: E adesso cosa succedera’? Quali sono i tuoi prossimi programmi e obiettivi?
F.T.: Al momento sto facendo un Corso di Management Olimpico al Coni, interessantissimo e mi sta insegnando a vedere lo sport dall’altro lato, quello organizzativo, dirigenziale. Ho voglia di ampliare le mie conoscenze, di fare qualche esperienza nel mondo magari della Comunicazione sempre legata allo Sport. Ma devo dire che il mio desiderio più forte al momento e di godermi tutto quello che ho trascurato per lo sport, come trascorrere del tempo con amici, con il mio ragazzo, la mia famiglia e ovviamente … Brunello!!!
RIW: Oggi cosa vorresti fare da grande? Ovvero hai gia’ dei programmi, degli obiettivi, dei desideri sul medio-lungo termine?
F.T.: Diciamo che ti ho risposto già più o meno e aggiungo che potrebbe piacermi magari anche aggiungere a Brunello un figlio vero eheh 🙂
RIW: Se potessi tornare indietro cosa cambieresti? Hai dei rimpianti o dei rimorsi?
F.T.: Sicuramente tornerei agli anni dell’Università e mi ci dedicherei di più, non ho mai frequentato le lezioni, ho sempre studiato per conto mio e ho preso solo una laurea triennale. Per la paura di non allenarsi a sufficienza e di non arrivare davanti alle gare ho avuto un bel paio di paraocchi per tanti anni, ero giovane e magari dedicandomi anche ad altro sarei arrivata con più fame e motivazione adesso che potevo raccogliere i frutti di anni di sacrifici e invece mi sono trovata a smettere perché avevo quasi la nausea.
RIW: Di tutto questo lungo e complesso percorso che ti ha occupato anima e corpo per tutti questi anni quali sono i ricordi migliori e le soddisfazioni piu’ grandi?
F.T.: Sarò banale ma sicuramente conquistare il mio pass per la mia Olimpiade a Rio e sicuramente non scorderò mai la seconda e terza giornata di gara, ricordo come ieri il giorno in cui ho fatto 1-1-4 (o 5) … mi ricordo ogni singola emozione e ogni scelta tattica presa … tutti pensano mi ricordi solo della Medal Race ma per fortuna, nonostante la delusione rimane come una cicatrice per sempre, rimangono tanto anche le emozioni belle e le emozioni che ho suscitato in chi mi seguiva da vicino, i miei genitori e tutti i tifosi!!!!!!
RIW: Noi comuni mortali windsurfisti amatori abbiamo sempre sognato di diventare un giorno campioni di windsurf ma non ci e’ stato possibile realizzare un simile sogno. Vedere una campionessa del tuo calibro rinunciare a questo punto ci risulta di difficile comprensione. Ma sicuramente i grandi campioni sono proprio coloro che sanno affrontare i momenti piu’ difficili facendo delle scelte fuori dal comune, a testa alta e senza curarsi dei giudizi e delle riflessioni altrui. Vorresti aggiungere ancora qualcosa di importante che non e’ stato affrontato nelle domande precedenti?
F.T.: Un appello a tutte le giovani windsurfiste/i … sognate, giocate, divertitevi e sudate tanto perché divertirsi non vuol dire non impegnarsi anzi! … ma non iniziate a prendere tutto troppo sul serio da giovani, ricordatevi che se non amate e non avete una profonda passione per quello che fate i risultati comunque non arriveranno. E poi fidatevi solo di voi stessi e siate forti nel prendere le VOSTRE decisioni, nessuno può decidere per voi!
RIW: Grazie per tutte le emozioni sportive che ci hai regalato in tutti questi anni. Il vento e il mare ci spingono spesso verso direzioni inattese. Speriamo di poter restare ancora in contatto con te!
F.T.: Lo spero anche io, in mare sicuramente tra le onde 🙂
interview: www.RIWmag.com
photo: Alberto Novelli, Fabio Taccola, courtesy Ferrari, Flavia Tartaglini, World Sailing / Sailing Energy