Di recente ha cambiato le vele. In passato atleta polivalente (freestyle, slalom e wave) ultimamente si dedica solo al wave nazionale e allo slalom internazionale.
Il suo ultimo successo la vittoria ai mondiali IFCA Masters. RIWmag ha raggiunto Andrea Rosati (RRD, Loftsails, Nissan) per un’intervista su questo brillante inizio di stagione.
RIW: Ciao Andrea. Ultimamente ti abbiamo visto sponsorizzato con le vele da slalom Loft Sails. Prima gara primo successo! Che vele hai utilizzato per questi mondiali e come ti ci trovi?
Andrea Rosati: Ciao RIWmag e un saluto a tutti i lettori. Diciamo che era da un po’ di tempo che desideravo entrare a far parte del mondo Loft e finalmente l’anno scorso siamo riusciti a trovare un accordo ed eccomi qui. Le vele come ho sempre detto sono fantastiche e Monty è un vero designer. Basta entrare in acqua con una sua vela e lo capisci subito. Le volo sono delle vere e proprie armi da gara. Hanno un’accelerazione bruciante con una facilità mai vista e la cosa bella è che più alza il vento e più vai veloce e la vela tira tutta sul gancio del trapezio, quindi più ne hai te più ne ha lei!!! Ho usato 8,6 e 7,8 e 7,0 ovviamente Racing Blade.
RIW: Il tuo coinvolgimento con Loft Sails e’ solo da atleta o partecipi anche allo sviluppo delle vele?
A.R.: Per ora è solo da atleta ma ho dato i miei feedback a Monty e a tutto il team già dal primo giorno in acqua e le ultime due settimane le ho passate a Tarifa dove finalmente ci siamo conosciuti e dove ho anche potuto provare qualche prototipo.
RIW: Com’e’ nato questo cambiamento di vele?
A.R.: Un amore non corrisposto? ahahahahah No, a parte gli scherzi … Sarei dovuto andare in Loft Sail nel 2011/2012 quando ancora il brand non era famoso come adesso e tutte le vele erano con rdm. Provai una 8,3 ad Alacati e ci rimasi malissimo perché andavo il doppio che con la mia vela e facevo un quarto della fatica … ma ai tempi non avevano budget e quindi optai per altri “Budget” … Penso sia stato uno dei più grossi errori che abbia mai fatto nella mia carriera … Ed eccoci qua … Ok ho avuto una piccola parentesi ad inizio 2013 ma vorrei non parlarne e poi a fine 2015 siamo stati in contatto ma stavano ristrutturando l’azienda e non c’era di nuovo budget e alla fine la scorsa estate durante una gara al Garda, “l’alpino” Maurizio Andrello (distributore Loft Sails Italia) mi ha fatto capire che erano interessati e che questa volta poteva essere la volta buona. Che dire, il treno passa sempre due volte? Stavolta ci sono salito!!!
RIW: Come sono andati i campionati mondiali IFCA Masters di Hyeres?
A.R.: In due parole, un incubo finito nel migliore dei modi!!!
Vi spiego bene: in IFCA (purtroppo) si possono registrare solamente 2 tavole e 4 vele ma ti fanno gareggiare sia con 8 nodi (anche se il limite è 11) che con 40 ( che poi ho scoperto non essere vero). Le previsioni erano per il primo giorno un bel maestrale dai 20 ai 40 nodi!!! E poi il resto della settimana cippa lippa. Conoscendo il posto e ricordandomi che nel lontano 1997 gareggiai con la 4,7 da slalom e non riuscivo a stare in piedi … non ho esitato due volte a stazzare la tavola piccola e la grande per la cippa lippa. Risultato solamente 2 prove su 7 la piccola si è rivelata azzeccata e comunque con la media ce l’avrei fatta alla grande mentre la grande non sarebbe mai servita!!!
Hanno fatto di tutto per non farmi gareggiare con il vento forte e il primo giorno quando finalmente il vento forte è arrivato ci hanno mandato a terra per ragioni di sicurezza … e l’ultimo giorno quando davano un bel vento si sono inventati un bello skipper meeting al mattino presto per evitare di prendere il vento forte!!! Quindi ho dovuto tirare fuori tutta la mia esperienza accumulata in anni di gara per riuscire a battere il mio avversario più pericoloso, Ludo Jossin, che tra l’altro giocava anche in casa! Come si dice a Roma … jo dato de fino 🙂
Le gare le ho tutte vinte alla partenza, l’ho marcato stretto e sono riuscito sempre a decidere io cosa fare e dove partire senza incappare in errori o proteste. Gattuso a confronto sarebbe stato un principiante. Non ho sbagliato una partenza in finale e sono sempre riuscito a tenerlo dietro a debita distanza. L’unica partenza in cui non ho potuto marcarlo è stata la prima in quanto ho dovuto cambiare al volo la tavola e non mi hanno aspettato per la partenza. Sono arrivato in partenza ai 30 secondi e sono partito dietro senza tempo con il 98 e la 7,8 e non lo so neanche io come abbia fatto a recuperare tutti con solo 3 boe … Per il resto mi sono dovuto inventare delle combo un po’ particolari, tipo 7,8 e 129 oppure mi è capitato di rimanere con la 8,6 e il 129 quando erano tutti con la 7,8 e la media. Per fortuna che quest’anno ho le tavole più facili e belle del mondo e delle vele che ti permettono di andare con qualsiasi vento e mi sono allenato come non mai dal punto di vista fisico!!
RIW: Ecco appunto, non abbiamo parlato di tavole visto che ormai sei da sempre atleta RRD. Cosa dici dei nuovi X-Fire?
A.R.: Così come con le vele un sogno diventato realtà!!! Finalmente dopo anni e anni di adattamento a materiali non adatti al mio peso e alla mia stazza, ho potuto mettere mano insieme ad Arnon (Dagan) ed Enrico (Marotti) alo sviluppo delle tavole dall’inizio alla fine. Abbiamo lavorato duramente per riuscire ad avere un prodotto che fosse veloce ma allo stesso tempo facile da utilizzare e sopratutto facile da strambare. Penso che nella storia di Racing RRD non sia mai esistita una linea da slalom così vasta e così perfetta. Posso dire a mani basse che quest’ano siamo il brand di riferimento per il mondo dello slalom. Arnon e Antoine (Albeau) quest’anno al PWA saranno imprendibili ed io spero di seguirli come un leprotto in calore!!!
RIW: Dal punto di vista fisico ti sei allenato in maniera diversa dagli altri anni visto che prima ci hai accennato che sei in gran forma?
A.R.: Negli ultimi anni ho avuto diversi infortuni da sovra allenamento ed ho sofferto tantissimo con i gomiti. Diciamo che più di 30 anni di onorato servizio non hanno giovato tanto alla mia salute e quindi di comune accordo con il mio allenatore (Giuseppe Pugliese) abbiamo deciso di cambiare completamente tipo di allenamento. Lui ormai mi segue da parecchi anni e gli faccio i complimenti per la professionalità e la grande passione che ha per lo sport e per tutti noi windsurfisti! Mi conosce meglio del mio dottore di famiglia e così a fine stagione scorsa ci siamo incontrati e ci siamo scambiati un po’ di idee su come gestire l’allenamento e sopratutto su come non incappare in infortuni. Gli ho dato i miei feedback, lui i suoi e siamo partiti con un programma completamente nuovo e diverso. Il target era aumentare peso, aumentare la forza sulle gambe, aumentare la capacità anaerobica e sopratutto allenare al massimo la parte alta del corpo senza compromettere troppo le articolazioni del gomito e i muscoli delle braccia.
Devo dire che non mi sono mai sentito così forte ed energico in vita mia e non ho mai avuto così tanta forza alle gambe da riuscire a fare serie con la pressa a 45° con 430kg. Sono arrivato a pesare più di 91kg senza prendere neanche una polverina.
In gara ogni volta che avevo un piccolo affanno dopo pochi secondi recuperavo come se fossi un pischelletto di 15 anni e mi sento veramente pronto per affrontare qualsiasi tipo di competizione. Obiettivo raggiunto al 200%!!!
RIW: Quali sono i tuoi prossimi programmi?
A.R.: Per ora c’è il PWA in Korea e Giappone ma la situazione politica non mi piace tanto e questa settimana deciderò se andare o no. Non vorrei trovarmi nel bel mezzo di una guerra nucleare per colpa di una gara, tra l’altro in un posto che è meglio non giudichi …
E’ tutto e un saluto a tutti voi e non vedo l’ora di riscendere in acqua con i miei gioielli, questa volta però senza incubi 🙂
interview: www.RIWmag.com
photo: Jeremy Lacave, Shayne Krige