Diversi giovani riders italiani hanno partecipto al PWA wave di Pozo di quest’ anno.
Oltre all’affermato pro rider torinese Fedrico Morisio, al wing-wind rider professionista Giulio Gasperini e alla promessa ligure Samuele Ferraro, dalla scuola di Porto Pollo sono arrivati due nuove giovani promesse.
RIWmag ha seguito e intervistato gli italiani Fernando Sottile, Ercole Rosso Chioso e il loro allenatore Riccardo Genazzani.
RIWmag: Quanti anni hai, da quanti anni vai in windsurf e come hai iniziato questo sport?
Fernando Sottile:
Ho 15 anni e sono nato nel 2008, pratico windsurf da 5 anni, ho iniziato insieme ad Ercole con il Techno. Ho iniziato perché all’asilo ho conosciuto Ercole e sono stato spinto da suo padre Augusto che ci ha dato l’opportunità di provare da bambini.
Ercole Rosso Chioso:
Ho 14 anni, sono nato nel 2008 e quest’anno ne devo fare quindici. Sono nato in Sardegna e mio padre è titolare della scuola Portopollo.it, ho iniziato a fare windsurf da piccolo con il gioco surf, viste le mie origini familiari.
A 7 anni mio padre mi ha iscritto all’attività del Techno, allenato da Francesca Alvise ed a 10 ho iniziato gli allenamenti con Riccardo per la formazione nella specialità del Freestyle.
RIWmag: Cosa fai adesso nella vita e cosa sogni di diventare da grande?
F.S.:
Come Ercole anch’io studio e sono iscritto al liceo Nautico della Maddalena, mi alleno in windsurf tutto l’anno insieme al Team ogni volta che c’è vento.
Il mio sogno è di diventare professionista e girare il mondo facendo gare in questo bellissimo sport.
E.R.C.:
Durante l’inverno nella vita studio, sono iscritto al liceo Nautico a Maddalena. Mi alleno tutto l’anno sia in inverno che d’estate, insieme agli altri ragazzi del Team di Portopollo, ogni volta che c’è vento sopra i 18 nodi.
Prima di questa esperienza a Pozo, dove ci siamo allenati per un mese, siamo stati a contatto con gli altri ragazzi della gara. All’inizio non credevo in un futuro dove avrei potuto fare windsurf come professionista, invece adesso mi sento davvero motivato e so che se mi metterò d’impegno potrò diventare uno dei prossimi campioni come lo è Lennart Neubauer, che ammiro molto come ragazzo e come atleta.
RIWmag: Come mai hai deciso di fare gare wave e perché’ hai deciso di partecipare al PWA?
F.S.:
Riccardo ci insegna a stare in acqua con tutte le condizioni di vento e di mare, ci allena nella disciplina del Freestyle soprattutto perché sono le condizioni che abbiamo a Portopollo, ma anche perché a suo avviso è la disciplina che prepara un giovane a tutte le altre discipline.
La scelta di partecipare al PWA e alla gara wave nasce unicamente dalla necessita’ di fare competizioni, e purtroppo per noi juniores questa è una delle poche accessibili.
Riccardo ritiene che le due discipline, freestyle e wave possano aiutare un ragazzo a migliorare in entrambe le specialità.
Come tutti gli amanti del windsurf le onde mi hanno sempre affascinato e fare l’esperienza a Pozo e stata davvero utile.
Abbiamo deciso di iscriverci alla gara wave del PWA anche per confrontarci con gli altri ragazzi più forti di noi che partecipano alla coppa del mondo e perché amo mettermi alla prova.
E.R.C.:
Valgono anche per me le stesse motivazioni di Fernando, in questo ci guida anche Riccardo.
Per quanto mi riguarda, visto che sto diventando grande, ho ritenuto importante iniziare partecipando a qualche gara, anche per capire se potevo essere all’altezza degli altri. Per cui il PWA , visto la presenza dei migliori giovani windsurfisti al mondo, è stata la scelta più giusta.
RIWmag: Com’è andata questa prima esperienza e quale è stato il tuo risultato?
F.S.:
Questa è stata la mia prima esperienza ad una gara mondiale, in passato ho partecipato a gare Techno. Devo dire che è andata molto bene, sono contento di aver fatto questa esperienza così speciale e di aver conosciuto e visto all’opera i più forti windfsurfer al mondo.
Mi sono classificato sesto nella categoria under 17 e sono molto contento del mio risultato visto soprattutto il livello degli altri ragazzi.
E.R.C.:
Anche per me è stata la prima esperienza ad una competizione del genere ed anch’io ho partecipato a gare Techno prima di allenarmi nel freestyle.
Mi sono classificato 9no nella categoria under 17, e tenendo conto che ero il più giovane della categoria direi che il risultato è più che positivo.
Durante questa esperienza ho avuto l’opportunità di conoscere meglio, sia come amici che come atleti, i miei sfidanti e devo dire che mi sono divertito molto.
RIWmag: Quali sono i tuoi prossimi obiettivi e programmi windsurfistici?
F.S.:
I miei obbiettivi sono di allenarmi ogni qual volta ci sia vento, per migliorare le medie nelle manovre di freestyle, ed una volta pronto, imparare nuove manovre sempre più difficili.
Se sarà possibile, ad ottobre di quest’anno, vorremo partecipare alla tappa PWA wave, Cold Hawaii Juniores di Klitmøller e a quella del campionato freestyle Danese open.
E.R.C.:
La stessa cosa vale per me, e come ho già detto vorrei tanto diventare un atleta professionista e dedicare la mia vita al windsurf.
Molto probabilmente continuerò a fare gare e ad allenarmi duramente per raggiungere il mio obbiettivo.
RIWmag: Riccardo come hai conosciuto questi ragazzi e perché’ hai deciso di accompagnarli in questa avventura?
Riccardo Genazzani:
Lo sport, ed il windsurf in particolare, ed aiutare i bambini a diventare atleti è sempre stata la mia passione. Ho iniziato questa avventura più di 20 anni fa quando mio figlio aveva 9 anni e da allora ho sempre cercato di aiutare i più giovani a progredire.
Nel 2018 mi sono trasferito definitivamente in Sardegna, e la richiesta di aiutare questi giovani residenti qui in zona, una decina circa, per tutto il periodo annuale è partita da Augusto ed Alberto, che sono miei carissimi amici e che riconoscono il valore del mio lavoro.
Il team che è composto da circa 10 ragazzi/e ha come base la scuola di Portopollo e vengono aiutati ed introdotti da Alberto ed Augusto. I livelli di abilità non sono del tutto omogeni, ma potersi allenare in gruppo con i propri coetanei, tutti insieme, diventa un momento di gioia e di facile apprendimento anche per i meno bravi.
RIWmag: Al di là delle loro capacità e potenzialità, cosa serve ad un giovane italiano per intraprendere la carriera professionistica sportiva nel windsurf e quali sono le possibili prospettive?
R.G.:
Innanzitutto devo ringraziare Alberto Augusto che hanno sin dall’inizio fatto da sponsor ai ragazzi del Team, mettendo a disposizione il materiale e la scuola negli anni.
Hanno altresì contribuito economicamente alla realizzazione di questo mese di allenamento residenziale a Pozo.
Ringraziamo Paul Simmerl perché ci ha aiutato dandoci in uso un bellissimo prototipo WE ONE, e ringraziamo Giacomo della Surf House CA ‘Artù di Pozo per averci sopportato ed ospitato per tutto il mese.
Per quanto riguarda il windsurf, l’Italia ha tanti meravigliosi Spot dove allenarsi per lo slalom, il freestyle, il wave ed il Techno, ma le medie di vento sopra i 20 nodi sono caratteristiche solo di poche località. Tra queste fortunatamente c’è Porto Pollo, e potersi allenare con costanza è sicuramente una delle cose più importanti per diventare professionista.
Per diventare professionista nel windsurf, a mio avviso, bisogna fare tanti sacrifici e sforzi per arrivare ad un buon livello. È fondamentale un allenamento costante, ed un allenatore che ti corregga costantemente gli errori.
I costi per svolgere l’attività possono essere alti se hai bisogno di spostarsi da uno spot all’altro per allenarti. Questi possono incidere molto se vivi a Milano. Noi che viviamo in Sardegna siamo più fortunati, tutto diventa più facile ed economico.
Fino a quando non diventi maggiorenne e patentato non sei mai autonomo, e per spostarsi alla ricerca di spot e condizioni adatte, dipendi sempre dalla automobile di un genitore oppure di un amico patentato che ti accompagni.
Come ben sappiamo l’attrezzatura nuova è molto costosa, ma fortunatamente il mercato dell’usato offre diverse soluzioni a prezzi diversi. Sicuramente il windsurf, comprando l’usato, è meno costoso di tantissimi altri sport di nicchia.
Quello che serve veramente ad un giovane, oltre al supporto economico necessario, per diventare un atleta professionista è: costanza nell’allenamento, tenacia nelle ripetizioni delle manovre, volontà di apprendere e migliorare ed un bel gruppo di coetanei con cui condividere la stessa passione. Naturalmente partecipare alle gare.
interview: www.RIWmag.com
photo: Riccardo Genazzani