Da anni nel mondo delle gare non abbiamo mai avuto l’occasione, il piacere e l’onore di intervistarlo.
Recentemente al Windsurf Grand Slam di Coluccia ha vinto il titolo di Campione Italiano Slalom 2013 ed e’ arrivato terzo alla tappa PWA in Costa Brava.
Il windsurf italiano puo’ vantarsi di un nuovo atleta che negli ultimi due anni sta letteralmente scalando le classifiche della Coppa del Mondo (PWA): il ligure Matteo Iachino.
RIW: Ciao Matteo, grazie per aver accettato il nostro invito.
Questa è la prima nostra intervista quindi partiamo dai tuoi esordi: quando e come hai iniziato a fare windsurf?
M.I.: Ho iniziato in Egitto a Hurgada a 8 anni, Mio padre era dai primi anni ’80 che faceva windsurf e mi ha insegnato le basi. Tornato in Italia ho smesso perchè allora facevo nuoto agonistico e da bambino da solo non avevo voglia di continuare. A 10 anni poi, d’estate, dei miei amici stavano facendo un corso in spiaggia e per mostrare loro che già sapevo andare ho ricominciato. Di li non ho più smesso e lo sport è diventato prima una passione e poi quasi un lavoro.
RIW: Da quanto tempo fai gare e come sei diventato un professionista?
M.I.: E’ dal 2007 che ho iniziato a fare le gare. Secondo il mio giudizio essere professionisti in qualcosa significa che quel che fai è un lavoro per te che ti paga e ti permette di viverci senza dover fare niente in parallelo. In quest’ottica questa è la seconda stagione che per me è una professione.
RIW: Negli ultimi due anni hai davvero scalato le classifiche del PWA. Come sei arrivato a questi risultati?
M.I.: Ogni posizione guadagnata è stata dura. Il livello è ogni anno più alto e i soldi sono sempre meno quindi è sempre più difficile anno dopo anno. Sicuramente l’allenamento ben organizzato e continuo durante l’inverno ha dato pian piano i suoi frutti. Con Sparky, giudice pwa in acqua ad allenarci in slalom su partenze e strambate a Tenerife, e Roberto Actis come allenatore a secco ho fatto dei buoni passi avanti e questo mi ha dimostrato che l’allenamento paga e mi sprona ad allenarmi sempre di più.
RIW: Alla tappa coreana sei arrivato terzo nel primo tabellone, poi non sei piu’ riuscito a replicare. Cos’era successo?
M.I.: Il livello come ho detto è altissimo. Un rider che in Korea è nei top 3, nella tappa dopo può tranquillamente essere oltre il 25° posto. Basta un errore e sei fuori. A questo aggiungi che in Korea per me era la prima finale vincenti, una grande emozione e altrettanto grande pressione avevo sulle spalle il tabellone dopo e quello dopo ancora. Questo mi ha fatto partire anticipato una volta, e male la seconda volta. A questo aggiungi il fatto che non c’era nessuno scarto in Korea e otteniamo il risultato.
RIW: In Costa Brava finalmente il tuo primo podio. Te lo aspettavi? In che momento dell’evento questo risultato si è concretizzato?
M.I.: Non me lo aspettavo di sicuro. Quest’anno sinceramente speravo di riuscire ad entrare nei 10 ad un evento e di finire la stagione nei primi venti o magari qualcosa di più, ma non avrei mai creduto di riuscire a finire una tappa con 4 tabelloni al terzo posto. Ad essere sinceri non ho guardato risultati ranking e punteggi fino all’ultimo giorno. Poi in spiaggia, poco prima dell’ultima finale vincenti, Rosati è venuto da me e mi ha detto che con l’ultima finale sarei stato 3° come minimo e che se facevo nei primi 4 potevo arrivare secondo. A quel punto toccavo già il cielo con un dito e sono andato in mare rilassato cercando di dare il tutto per tutto per finire nei 4. Ci hanno annullato 2 volte la batteria per cali di vento ed entrambe le volte ero nei 4. L’ultima, che hanno dato valida, ero 5° dietro ad Allen ed ho provato davvero di tutto per passarlo fino quasi a mancare una boa dovendo virare per finire 8°.
RIW: Cos’è successo dopo che la classifica finale della tappa in Costa Brava è stata pubblicata? Amici, parenti e conoscenti ti hanno preso d’assalto per complimentarsi? Come ci si sente a salire su quel podio?
M.I.: Mi hanno scritto e telefonato in molti e mi ha fatto davvero molto piacere. Le sensazioni che ho provato e a cui non ero pronto sono state indescrivibili … E’ stato quasi più di un sogno che diventa realtà, auguro a tutti di poterlo provare, magari in qualche altro ambito … dal di fuori sembravo ubriaco e rimbambito ma veramente non capivo più niente ahahah
RIW: Di che cosa ti occupi nella vita? Un atleta italiano da podio PWA riesce a mantenersi di solo windsurf?
M.I.: Come ho detto prima ora mi sto dedicando unicamente al windsurf. Sono ancora iscritto ad Economia a Genova ma sono ormai 2 anni che non do’ esami regolarmente. E’ difficile far coesistere le 2 cose, specialmente se si fa una scelta. Sono dell’idea che se non si sceglie non si arriva da nessuna parte perchè ormai in ogni ambito c’è troppa competizione e non si può sperare di riuscire in qualcosa senza dedicarcisi al 100%. Comunque si, in questo momento ci sto riuscendo, non è facile e non è la vita di un calciatore ma sono comunque davvero soddisfatto, era esattamente quello che volevo da tanti anni.
RIW: Che cosa serve al giorno d’oggi per diventare un windsurfista professionista?
M.I.: Prima passione e talento, poi dedizione e professionalità. Bisogna lavorare duro negli allenamenti ogni giorno senza che nessuno ti dica niente, bisogna viaggiare moltissimo e spesso in modo scomodo e stare via da casa per molto tempo.
RIW: Che cosa serve al giorno d’oggi per salire sul podio slalom PWA?
M.I.: Ahahah questo è un po’ troppo … Non saprei dopo una sola volta. Direi anche qui dedizione e professionalità. Se non si è al proprio massimo e non si è faticato abbastanza non ci si riesce ad arrivare di sicuro.
RIW: Dopo questo tuo podio quali sono i tuoi prossimi obiettivi? Saresti in grado di fare un pronostico? Chi vincerà il campionato slalom slalom PWA 2013?
M.I.: L’unica cosa in più che ho imparato in Costa Brava è che per me è fondamentale affrontare ogni gara ed ogni batteria come se fosse la prima e a se’ stante senza porsi problemi di risultato o pensare a quel che si è fatto o si potrebbe fare. Continuerò ad allenarmi perchè ho ancora tanto da imparare e in cui migliorare e continuerò a dare il mio massimo e vedremo come andrà. L’importante è sapere che tutto quel che si poteva fare lo si è fatto.
Per il vincitore … Beh non saprei. Antoine sembra bello in forma e difficile da battere. Alberto ha dimostrato di poterlo fare e spero per lui che possa fare altri bei risultati. Ci sono tanti ragazzi forti vicini che possono dire la loro anche se sembra che il francesone sia a metà dell’opera. Però chi lo sa … Abbiamo fatto solo due tappe, non si può mai dire cosa può succedere!
Vorrei approfittare dell’occasione per ringraziare i miei sponsor: Biancamano S.P.A. per il grande aiuto he mi sta dando offrendomi in uso un fantastico Fiat Ducato per tutta la stagione, F2 per le tavole, Challenger Sails nella persona di Claudio Badiali per i miei motori al top, Powerex per quanto riguarda gli alberi, AL-360 per i boma, Prolimit per mute e accessori, la Lega Navale di Albisola e tutti i suoi soci per il supporto in tutti questi anni. Infine ci tengo a ringraziare i miei genitori senza i quali non avrei nemmeno mai iniziato a fare windsurf, la mia ragazza che in questa stagione mi ha dato davvero un grande aiuto seguendomi di gara in gara e tutti gli amici che ora vedo poco ma che mi sono comunque sempre vicini.
interview: www.RIWmag.com
photo©Carter/PWAworldtour.com