Il mondo del windsurf è stato scosso qualche settimana fa dalla prematura scomparsa di Peter Volwater. Con una carriera durata 20 anni nel PWA Tour, Peter è stato rispettato come uno dei migliori di tutti i windsurfisti avendo raggiunto risultati da top10 in 4 discipline (Wave, Freestyle, course e Super X) se non da top5. La sua prima apparizione nel World Tour risale a metà degli anni ’90. Fresco e senza paura e’ rapidamente migliorato tra le fila dei rookie ed entro la fine del decennio si affermo’ come una vera forza da non sottovalutare in acqua. La sua precoce padronanza del doppio forward gli valse un pedigree da rider radicale e coraggioso per le condizioni più estreme. Non solo era agile e talentuoso quando si trattava di onde e manovre freestyle ma era anche velocissimo. Un rider completo che poteva eliminare la maggior parte degli atleti lungo un percorso di slalom e che spesso ha sfidato il dominante Bjorn Dunkerbeck nello speed. Quando la disciplina Super X è emersa per la sua breve apparizione nel tour, la combinazione di Peter in velocità e controllo gli hanno permesso di guadagnare un 5° posto generale ampiamente meritato nel 2006. Al di fuori di eventi competitivi ha mantenuto alta la sua reputazione cavalcando alcune delle più grandi onde del pianeta tra cui Jaws sulla costa nord di Maui. Ma Peter aveva qualcosa di molto diverso rispetto ad alcuni degli altri super atleti che si sfidato sull’acqua. Sapeva come divertirsi. Ha goduto di ogni minuto in mare, questo era ovvio, ma il sorriso sul suo volto è durato ben oltre il suo ritorno alla spiaggia, e spesso fino a notte fonda. Se c’era una festa in corso si poteva scommettere che Peter non solo era lì, ma che fosse armato del suo sorriso enorme, della sua risata cavernosa e forse, solo forse, di una coca e whisky in ogni mano. Amichevole e accessibile a chiunque aveva la capacità di creare divertimento dal nulla, e proprio per questo in moltissimi hanno espresso il loro immenso dolore per la sua perdita, come testimonianza dell’enorme numero di vite che ha toccato con il suo sorriso sempre contagioso. Sebbene la sua carriera agonistica fosse in questi ultimi anni concentrata piuttosto nello slalom, Peter aveva ancora un appetito incontenibile per le onde ed era ben noto per stare in acqua “fino al buio” durante le più grandi giornate nella sua casa spirituale a Margaret River in Australia, dove ha continuato a dimostrare lo stesso atteggiamento impavido nel colpire lips enormi.
Nonostante questo attaccamento indiscutibile di Pete per la vita, nell’estate del 2014 ha cominciato a lottare con la propria salute mentale ed e’ stato costretto ad abbandonare le gare mentre si è messo di nuovo in pista. Grazie al continuo sostegno dei suoi numerosi amici, della sua famiglia e della sua ragazza Alana, ha combattuto una battaglia coraggiosa contro gli ostacoli che ha dovuto affrontare soffrendo molti alti e bassi lungo la strada, ma era deciso a continuare a combattere fino a quando poteva. Purtroppo e’ stata una battaglia che anche lui non ha potuto vincere alla fine. La perdita per la sua famiglia, i suoi tanti amici e per Alana è qualcosa che è difficile da quantificare, avendo toccato cosi’ tante vite durante i suoi 40 anni su questa terra, ma per tutti coloro che lo conoscevano, hanno navigato con lui o semplicemente lo hanno guardato dalla spiaggia (o al bar!), le cose non saranno mai piu’ le stesse. Nulla sarà mai in grado di riempire il vuoto lasciato e Pete non sarà mai dimenticato.
text: PWA
video: Thomas Bouwman – This film was shot during the Paddle out tribute in Wijk aan Zee, the Netherlands, Peter his homespot.
Music: Eddie Vedder – Long Nights
Footage used from: Windsurf Australia – The Movie (vimeo.com/61945921 for the complete film)