RIWmag.com ha intervistato uno dei migliori fotografi nel mondo del windsurf italiano: Vittorio Greggio, local sardo.
RIW: Ciao Vittorio, sei uno dei fotografi di windsurf piu’ rinomati in Italia! Com’è nata la passione per la fotografia?
Vittorio Greggio: Ciao, allora la passione per la fotografia è nata da bambino, mio padre ha sempre dipinto e fotografato, io sono una schiappa in disegno e non ne sono mai stato appassionato, ma quando mi son trovato al collo la prima macchina fotografica, non l’ho più lasciata.
RIW: Come ti sei avvicinato al windsurf? Ti piace questo ambiente?
V.G.: Ai tempi delle superiori feci un corso di vela con la scuola, un anno dopo vinse la curiosità di provare il windsurf che mi dava l’idea di libertà e la possibilità di spostarmi con l’attrezzatura che in barca non c’era. Era il 1997 e da allora non mi sono mai allontanato da questo mondo. E’ un ambiente fantastico: amici, sport, gare e mare, cosa puoi chiedere di più?
RIW: Qual è la disciplina che preferisci fotografare? Meglio immortalare una competizione o una session di free-sailing?
V.G.: Mi piacciono tutte le discipline del windsurf, ma quelle che preferisco fotografare sono Slalom, Freestyle e Wave, penso che esaltino al massimo tutto ciò che il windsurf ha da offrire. Gara o free-sailing … non saprei che dirti su questo, ognuna ha il suo perchè: in gara c’è la tensione e la competitività per il risultato che è bellissima, ma quando scatti una sessione di allenamento, soprattutto in wave o freestyle, tante volte vedi quelle manovre e quelle prove che gli atleti non farebbero in gara perchè troppo azzardate, ma lì in quel momento puoi portare a casa uno scatto spettacolare di un nuovo trick o di un salto al limite.
RIW: Hai viaggiato in direzione di spot caldi e ventosi fuori dal Bel Paese? Qual è il tuo spot preferito in Italia e all’estero? Una meta nel cassetto?
V.G.: L’inverno mi vede impegnato con l’ottimo lavoro che stiamo portando avanti con Photofuture.it quindi non ho molto tempo per le mete calde per svernare. Per ora ho visitato solo la Spagna, anche se mi piacerebbe molto il Brasile e anche le Hawaii, direi che quelli sono i miei spot preferiti. Per quanto riguarda l’Italia, bè tiro acqua alla mia terra, gli spot della Sardegna sono fantastici, da Chia a Coluccia, passando per Stintino e Capo Mannu e tutti quelli che non scrivo per non fare un elenco troppo lungo. Ho la fortuna di vivere in una palestra naturale per il Windsurf quindi è decisamente questo il mio spot preferito.
RIW: Dietro alla macchina fotografica sei bravissimo, sul windsurf come te la cavi?
V.G.: L’ho praticato e insegnato per anni, per un po’ ho smesso per dedicarmi alla barca e poi prima ho re-iniziato a fotografarlo, ora son tornato anche sulla tavola,. Vorrei riprendere a dedicarmi al freestyle avendo più tempo, ma dopo aver visto come vanno ora i ragazzi forse sarà meglio che ci pensi bene ahahah.
RIW: Come descriveresti le tue foto? Qual’e’ la loro caratteristica?
V.G.: Penso di non essere il miglior giudice di me stesso, ma direi che nei miei scatti cerco di trasmettere l’intensità dell’azione che riprendo e l’impegno dell’atleta, con un occhio anche al contorno perchè chi guarda ci si senta portato dentro. Se dovessi indicare una caratteristica delle mie foto credo sia l’energia.
RIW: Qual è la tua foto preferita? Un istante che vorresti immortalare ma che non hai ancora nel tuo hard disk?
V.G.: Sinceramente non ho una preferita, quando una foto mi ronza in testa voglio farla al più presto, mi godo il momento di quando son riuscito a farla (anche se non sono mai del tutto soddisfatto) e poi sto già pensando alla prossima che vorrei realizzare, o a come rifare l’ultima cercando qualcosa di diverso.
interview: Marco Livraghi 4 www.RIWmag.com
photo: Vittorio Greggio, Silvia Uda