Al termine del terzo giorno del campionato europeo iQFoil a Silvaplana (www.riwmag.com/il-primo-iqfoil-european-championships/), su facebook Matteo Iachino (Starboard, Severne Sails, Citroën, Xcel, TWS, Shamal Sunglasses, Starboard Foil) ha pubblicato un post di rabbia e malcontento sulla gestione delle gare finali di questo evento.
Il giorno dopo Matteo Iachino torna sulla questione con sangue piu’ freddo per spiegare concretamente quali sono state le cause di una simile reazione:
“Buongiorno a tutti , vi scrivo per scusarmi per aver reagito in maniera così forte ieri e spiegare al meglio senza dare giudizi cosa è successo. Viviamo nel mondo del politicamente corretto e non si può essere duri senza spiegazioni. Ora spiegherò e poi giudicherete.
Prima di tutto congratulazioni ai vincitori perché se lo meritano e si allenano quanto me a prescindere dal fatto che la gara sia stata un continuo di regole rotte e calpestate.
Il primo giorno abbiamo fatto slalom. La Regola dice che sotto 10 nodi si deve fare slalom, sopra i 15 course. Il vento era 7-14 e abbiamo fatto due slalom.
Il secondo giorno con vento più forte abbiamo fatto 6 course races.
Con 8 prove fatte c è uno scarto. Ma lo scarto è obbligatorio applicarlo alle prime quattro. Mi trovo a dover scartare un primo posto perché ho vinto tutte le prime quattro prove mentre devo contare un 8 che è il mio risultato peggiore perché è nelle ultime quattro. Sono comunque secondo in classifica e l’importante è essere nei primi 12 ma comunque la regola degli scarti è abbastanza ridicola.
È importante essere nei 12 perché il formato scelto è stato il medal race con eliminazione diretta. Ciò significa tre prove secche cancellando i risultati precedenti. Da 12 si diventa 8. Da 8 si diventa 4. I 4 gareggiano per il podio. Formato effettivamente bello e mediatico.
Una ulteriore regola dice che la ratio tra slalom e course deve essere 2 a 1 se le condizioni lo permettono. Qui eravamo 4 a 1 avendo fatto 6 course e solo 2 slalom. Ultimo giorno, vento leggero ma comunque scelgono course pensando andrà ad aumentare. Regola calpestata.
Entriamo in acqua e il vento è chiaramente inferiore a 10 nodi.
DOPPIA REGOLA INFRANTA. Non si rispetta la ratio e si sceglie un formato quando le condizioni sono palesemente corrette per l’altro.
Gareggiamo, VINCO e da 12 diventiamo 8.
Torniamo in acqua e ci lamentiamo per cambiare e fare slalom perché le condizioni non sono giuste per il course. Ci dicono che abbiamo ragione ma una volta deciso il format non si può cambiare.
Gareggiamo, non riesco nemmeno a mettermi sull’ala in partenza con Mateus Isaac. In barca e sul percorso il vento scende sotto i sette nodi costantemente e di regola andrebbe cancellato il course. Scende anche sotto a 5 e addirittura uno slalom sarebbe da cancellare ma si finisce comunque. REGOLA ROTTA.
Io sono fuori ormai e i primi quattro vanno a fare la finale. In finale cancellano la heat perché è ridicola e i ragazzi sono al galleggio. Con paura di non finire cambiano e si fa slalom. Ma non avevano detto che non era possibile dieci minuti prima? Ottima professionalità.
A VOI IL GIUDIZIO ORA.
Un abbraccio e
Ci vediamo presto in mare.”
Da notare che anche altre testate straniere riportano lamentele da parte degli atleti loro connazionali, quindi probabilmente il commento di Iachino ha fatto piu’ rumore di quello degli altri regatanti presenti ma non e’ stato la sola lamentela.
La classe iQFoil e’ appena nata e ha la responsabilita’ di rappresentare il futuro del windsurf ai Giochi Olimpici. Quando si cambia e si propone qualcosa di nuovo si incorre sempre nel rischio di sbagliare.
L’importante e’ riuscire a imparare dai propri errori per migliorare strada facendo … per lo meno questo e’ quello che si augurano tutti.
source: Matteo Iachino
photo: ©Sailing Energy / Engadinwind 2020