Come Maurizio Andreello spesso cita su facebook, la vita e’ una grande onda, e noi di RIWmag possiamo aggiungere che i windsurfisti sono sempre pronti a cavalcarla.
L’incontro con la windsurfista intervistata in questo articolo, Caterina Tiazzoldi, e’ avvenuto in modo del tutto occasionale e in un contesto quasi completamente estraneo al mondo del windsurf … ma poi in modo altrettanto occasionale l’aspetto windsurfistico e’ saltato fuori e noi di RIWmag non potevamo lasciarcelo scappare … perche’ in fin dei conti anche il windsurf non e’ forse una forma d’arte e anche l’arte un’onda da cavalcare?
RIW: buongiorno Caterina. Grazie per aver accettato il nostro invito a questa intervista. Da quanto tempo vai in windsurf e come hai iniziato a praticare questo sport?
Caterina Tiazzoldi: Ho iniziato da piccolissima, ero anche uscita su Nice Matin come la piu’ giovane windsurfista della Costa Azzurra. Solo che allora esistava solo attrezzatura per adulti pesantissima per altro quindi avevo gettato la spugna.
Poi a un certo punto avevo un fidanzato molto sportivo ma appossionato di montagna. Ho pensato che cominicare a fare windsurf insieme fosse un buon modo per stare vicino al mare.
RIW: quali sono gli spot che frequenti e le tue condizioni ideali?
C.T.: Adoro la Grecia, Creta Est, Karpatos e Rhodi Sud. Li’ ci sono 25nodi (Creta), 30-35-40 nodi a Karpathos e Rodi. Sono piu’ o meno garantiti! Mi innervosisco troppo ad andare a caccia di vento! Mi piacciono piu’ le baie che non i littorali. Mi piacciono i posti shark free!
RIW: come descriveresti la tua passione per il windsurf e quale aspetto della tavola a vela ti lega cosi’ tanto a questo sport?
C.T.: Mi piace stare in mare a lungo. All’inizio essere intimidita e poi divertirmi. Il windsurf ti permette di essere tecnica ed intuitiva allo stesso tempo. A volte ti viene paura ma se hai paura non ti diverti, se sei troppo spavalda ti fai male. C’e un momento bellissimo in cui unisci corpo e mente. Le sensazioni che provi allora sono cosi’ forti che te le porti dietro tutto l’anno.
RIW: e nella vita di che cosa ti occupi? Qual’e’ la tua professione e occupazione?
C.T.: Sono un architetto, vivo un po’ fra Torino e NY. Ho avuto la fortuna di essere riconosciuta internazionalmente per l’innovazione dei mie progetti e come una delle ottanta donne più creative della scena mondiale dell’architettura e design! Attualmente insegno alla Graduate School of Architecture Planning and Preservation at Columbia University a New York, al Politecnico di Torino, alla Rhode Island School of Design, allo IED Milano. Ho ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, quali la nomination al Cooper Hewitt Museum National Design Award, Premio Architecture Rivelate dell’Ordine degli Architetti di Torino, finalista al premio Renzo Piano per i Giovani Talenti Italiani in Architettura e sono stata premiata al Memphis Art Museum, Theachers College Competition.
RIW: parlaci di questa tua ultima esposizione d’arte. Come si intitola e di che cosa si tratta?
C.T.: Presentata alla Galleria Civica di Arte Moderna Torino, alla New York Design Week nel 2013 e al Memphis Art Museum, Instant Installation è disegnata come un labirinto di tubi di lattice colorato e rotaie prefabbricate concepito per creare percorsi e spazi raccolti all’interno di spazi più aperti.
Creato come un prodotto di design con la caratteristica quindi di poter essere ordinato, confezionato e spedito, è una installazione portatile, “ibrido fra un prodotto di design e una architettura”, che può essere riconfigurata in forme diverse a creare spazi differenti ogni volta che viene utilizzata. In questo modo la curiosità del “pubblico” è sollecitata ad esplorare le differenti possibilità di relazione con lo spazio, a giocare con le vibrazioni delle corde di lattice in uno spazio che continuamente si modifica.
RIW: com’e nata l’idea di questo progetto e qual’e’ il suo legame con il windsurf?
C.T.: Visto che l’idea era di creare un’ architettura trasportabile che potesse riconfigurarsi in posti diversi era di fondamentale importanza riuscire a trasportarla contenendo i costi. La mia esperienza da surfista mi ha insegnato che con moltissime linea aeree si puo’ portare una sacca da windsurf con 85-100 euro.
Le misure delle sacche da windsurf sono diventate l’unita per disegnare i miei pezzi e componenti. Tutti i pezzi della Instant Installation sono stati scomposti in componenti che potessero entrare in una sacca da windsurf. Alla fine siamo riusciti a disegnare uno spazio di 80-100 metri quadri facilmente trasportabili per il mondo appunto in una sacca da windsurf.
RIW: esiste una qualche correlazione tra la tua passione per il windsurf e la tua maturazione artistica professionale o sono due aspetti della tua vita che mantieni completamente separati e indipendenti?
C.T.: Si e no. Il mio lavoro e’ come il windsurf, molto tecnico e molto creativo, devi avere chiarissima l’idea di efficienza, dei fenomeni fisici dei limiti e delle condizioni, ma poi sta proprio a te mettere tutto insieme dando un interpretazione sintetica e creativa.
Ho provato a unire viaggi di lavoro e windsurf ma e’ stato un po’ un pasticcio. Dovevo fare una conferenza per l’UNESCO alle Canarie. Ho messo la roba da windsurf in valigia e mi hanno perso tutto. Comuque le strade un po’ converngono. Ora sto progettando un impianto eolico.
RIW: grazie mille per la tua disponibilita’ e in bocca al lupo per il proseguimento del tuo progetto.
C.T.: Grazie a voi e’ stato un piacere conoscervi!!!
Per maggiori info: www.tiazzoldi.com , Caterina Tiazzoldi su lastampa.it
interview: www.RIWmag.com
photo: courtesy Caterina Tiazzoldi