CON LA PASSIONE TUTTO E’ POSSIBILE … ANCHE A SCUOLA!!! (seconda parte, qui la prima parte)
Raccogliamo e pubblichiamo con estremo piacere e interesse la testimonianza e l’esperienza di un nostro appassionato lettore, professore di educazione fisica alle superiori, che e’ riuscito a realizzare un corso di windsurf completo ai suoi allievi durante il suo programma scolastico: Bruno Giordano.
“MARE FINALMENTE!!!
Lunedì 20 maggio
Dopo un tranquillo viaggio in treno accompagnati dalla mia grande collega Laura e … udite, udite … dal Preside che non ha voluto rinunciare alla nostra avventura, accolgo i ragazzi alla stazione di Arma. Io ho usato il mio fido furgone sul quale ho trasportato altra attrezzatura per integrare quella di Kaori. Sistemiamo i bagagli in hotel e ci fiondiamo in spiaggia. Dramma!!! Quando cerchi il vento spesso non lo trovi, oggi che ne sarebbe bastato anche pochissimo … 25 nodi con raffiche oltre i 30 e mareggiata di Libeccio, per fortuna sole ed abbastanza caldo. I miei amici Christian ed Alfredo sono alla Spiaggia d’Oro con le 4.2 e 4.7. Guardo i moli e vedo che spesso sono superati dalle onde che raggiungono anche i 3 metri. Giuro davanti ai ragazzi che il mare così grosso qui l’ho visto raramente. Spiego loro che non sono condizioni per entrare in acqua e cominciamo con il simulatore a terra.
Riproviamo i movimenti della posizione di partenza, dell’orzata e della poggiata con un rig da 1.3 m e subito si rendono conto che con il vento è tutta un’altra cosa. Quando tutti hanno provato il simulatore colgo nei loro sguardi un filo di delusione, mi volto verso il mare e vedo che le onde sono un po’ calate ed anche le raffiche sono meno violente. E’ ora di pronunciare le parole magiche: “Ragazzi indossiamo le mute, tavole in acqua e via con gli esercizi di equilibrio”.
Caos: c’è chi indossa una muta di tre taglie più grossa, chi viceversa sembra un insaccato con evidenti problemi di mobilità dovuti ad una muta esageratamente stretta, uno addirittura con la cerniera sul davanti! Ristabilito un po’ di ordine tutti in acqua a provare a stare in equilibrio in un mare piuttosto movimentato. Dopo pochi minuti cominciano a chiedermi anche le vele e, valutate le condizioni che lentamente tornano ad essere più “umane”, porto loro due rig da bambino. Nonostante le condizioni proibitive tutti provano e diversi riescono ad eseguire i primi movimenti. Con un po’ d’insistenza li faccio uscire dall’acqua e spiego che l’esperienza odierna non deve demoralizzarli e che in queste condizioni nessuna scuola di windsurf avrebbe fatto entrare dei principianti. Nessuna scuola escludendo il “Bonelli”!!! In verità, nonostante tutto, sono soddisfatti e terribilmente affamati. Salutiamo il Preside che in treno torna al suo lavoro, svuotiamo la cucina dell’hotel e dopo una breve camminata ed un ottimo gelato tutti a nanna. Le previsioni per domani sono favorevoli. Speriamo …
Martedì 21 maggio
Alle 8.00 tutti hanno già terminato la colazione, caldi come dei boiler ci trasferiamo in spiaggia. Vento leggero, acqua piatta e sole. Tutto ok! In effetti con condizioni adeguate tutto è moooolto più semplice!!! Vengo favorevolmente sorpreso dalla facilità di apprendimento dei miei ragazzi e dopo tre ore in acqua … pausa pranzo. Facciamo il punto della situazione: tutti hanno imparato a navigare e sanno eseguire la virata elementare. Approfitto della digestione per analizzare con un video didattico tutto quanto imparato finora e la strambata base. A seguire propino loro un mio video girato a Hyeres con la Gopro e qualche evoluzione dei più famosi campioni. Sale l’eccitazione e la voglia di tornare in acqua. Appena possibile ci ricacciamo.
Altre tre ore abbondanti e la sera alcuni di loro chiudono la duck jibe, il 360° di vela e il 360° body and sail. Addirittura Simone, il più giovane e minuto della compagnia, mi chiede cos’altro si possa fare sulla tavola. Non è giusto: io ho impiegato anni per riuscirci!!! A cena mentre li guardo divorare ogni cosa, colgo nei loro sguardi la soddisfazione. Senza passeggiata e nemmeno gelato crolliamo nei nostri letti, stravolti dalla fatica. In verità fatico a prendere sonno perché sono ancora eccitato nel ripensare a quanto impegno i ragazzi avevano dimostrato in acqua. Sono molto orgoglioso di tutti loro.
Mercoledì 22 maggio
Ore 9.00 già in spiaggia colazionati e con tutti i bagagli caricati sul furgone. Le previsioni assicuravano vento da ovest leggero al mattino ed in rinforzo nel pomeriggio. Ormai come dei vecchi lupi di mare prepariamo tavole e vele ma il vento tarda ad arrivare. Il mare è liscio come l’olio e le bandiere non si muovono. Bisogna studiarsi qualcosa. Ecco: via tutti i piedi d’albero dalle tavole, raccattiamo qualche pagaia di fortuna e proviamo il SUP. Adattiamo le nostre tavole e le pagaie da kayak e dopo pochi minuti di pratica organizziamo una gara a batterie di 4 persone. Il divertimento è notevole ma il windsurf è un’altra cosa! Anticipiamo la pausa pranzo con gli sfiziosissimi panini di Kaori e, durante la digestione, impariamo qualche nodo: piano, savoia, parlato e gassa d’amante. Siccome Arma è un posto magnifico, il vento comincia a soffiare con intensità sempre più interessante. Tutti in acqua … non voglio sembrare patetico ma vi assicuro che mi sono venute le lacrime nel vedere i ragazzi che avevano l’autonomia di partire e tornare senza fatica, che si aiutavano, che si davano consigli. Per me è stata un’enorme soddisfazione. Angelica ad un certo punto mi chiede: “Possiamo andare in due?”. Detto fatto, in un attimo tutte le tavole diventano dei tandem.
Le ore passano velocemente e prima che siano troppo stanchi organizziamo le batterie per la regata finale. Non stanno più nella pelle!!! In acqua se ne vedono di tutti i colori con l’ agonismo alle stelle. Non importa chi è arrivato primo … hanno vinto tutti … ha vinto il windsurf. Sfruttiamo fino all’ultimo minuto le condizioni favorevoli per stare in acqua e, dopo aver lavato e rimessato tutto, ci congediamo da Kaori e ci dirigiamo verso la stazione ferroviaria. Tutti un po’ ustionati dal primo sole, sicuramente esausti ma estremamente soddisfatti.
Tornati a scuola abbiamo fatto morire d’invidia tutti gli altri ed ormai, quando ci incrociamo, il nostro saluto è: “Hang Loose”. Più surfisti di così!!! Per concludere, questa mattina a scuola apro il mio cassetto e sopra il registro trovo una foto di gruppo scattata in acqua, firmata da tutti loro e con la dedica: “Grazie per tutto quello che ci ha trasmesso, è stata un’esperienza magnifica”. Per fortuna ero da solo perché stavolta i miei occhi hanno sudato un po’ …”
BRUNO GIORDANO:
“Laureato in Scienze Motorie, insegnante (da troppi anni) di Educazione Fisica nella scuola superiore, ho conosciuto il windsurf nel 1981, istruttore Windsurfer nel 1984, ho insegnato in diversi circoli e in vari villaggi vacanze. Nonostante tutto continuo ad essere “appassionato” ed a inseguire il vento e le onde … Se qualche collega volesse provarci ed ha bisogno di qualsiasi informazione mi contatti: [email protected] “
text&photo courtesy: Bruno Giordano