AUTORE: METEOEVENTI – [email protected]
Buongiorno popolo di RIWMAG e METEOEVENTI.
Come descritto nell’articolo pubblicato il 14 Gennaio, a fine Dicembre un italiano è entrato di diritto nell’olimpo dei surfisti delle grandi onde surfando, in Portogallo, un’onda di 18 m.
18 METRI!?!
18 METRI!!!
Come è possibile che si formino onde di tale portata? E poi in Europa!?!
Cerchiamo le risposte a questa curiosità.
Lo spot nel quale Marcianò ha compiuto l’impresa non è insolito a tali onde, anzi possiamo dire che sia LO SPOT Europeo delle big waves per eccellenza nonché uno degli spot mondiali per antonomasia. Infatti è qui che si sono compiute le cavalcate record con onde anche di 30 m (record mondiale non confermato di onda cavalcata da Garrett McNamara nel gennaio 2013)!!!
Parliamo di Nazarè, un piccolo paese portoghese a nord di Lisbona, a cui la natura ha regalato tutti gli ingredienti per far si che in certe condizioni meteo-marine, si possano creare veri e propri palazzi marini da cavalcare.
Gli ingredienti sono principalmente tre:
• posizione dello spot rispetto alla mareggiata;
• batimetria ovvero la conformazione del fondale marino (montagne, avvallamenti, insenature ecc. del terreno sotto la superficie del mare) ;
• ventilazione ed in particolare il fetch (la porzione di mare sulla quale il vento soffia approssimativamente costante in velocità e direzione, come descritto nel nostro articolo precedente METEO(EVENTI): ENERGIA … VENTO … MARE).
Il piccolo paese portoghese dalla sua ha tutti e tre gli ingredienti che traducono una mareggiata in un’onda gigantesca. Infatti, la batimetria dei fondali è tale per cui un lunghissimo canyon sottomarino si affaccia proprio davanti alle sue coste allungandosi sotto l’Atlantico per circa 230 km.
Figura 1 e 2. La batimetria del fondale marino di fronte a Nazarè (mappe da National Oceanography Center) .
Questa peculiarità fa si che le forti correnti marine, associate ad una perturbazione di rilievo con ampio fetch, vengano canalizzate all’interno del Canyon di Nazarè.
Pensandoci è come per l’atmosfera se al canyon di Nazarè sostituissimo la valle del Rodano nel caso del potente Maestrale. In fluidodinamica la legge di Bernoulli porta a quello che viene chiamato effetto Venturi ed equivale a dire che diminuendo la sezione di uscita di un flusso, la velocità aumenta. E così succede in questo caso. Una volta arrivata di fronte alla costa, una potente mareggiata, incanalatasi nel Canyon con velocità consistenti, trova uno scalino sottomarino caratterizzato da un incredibile dislivello di qualche centinaio di metri che permette alla mareggiata di concentrare tutta la sua energia in un unico punto ed alzarsi imponentemente.
Figura 3 e 4. Sopra Marcianò e la sua onda di 18 metri (photo Guilherme Soares), sotto la mappa di pressione in quota del 23 Dicembre 2015 dove si vedono molto bene due attori: 1) l’alta pressione nord africana ladra di vento sui mari italiani 2) la perturbazione sull’Atlantico prossima alla penisola iberica (Fonte NOAA National Oceanic and Atmospheric Administration).
Il caso di Marcianò è uno dei tanti che si contano ogni anno nella stagione invernale a Nazarè. Negli ultimi giorni di Dicembre del 2015 la zona atlantica è stata interessata da una vasta area di bassa pressione presente per alcuni giorni e bloccata nel suo naturale scorrimento verso est da un promontorio di alta pressione nord africana, quello per chiarirci, che ha determinato una noiosissima calma di venti sulla nostra penisola. La costante presenza della perturbazione sull’Atlantico per diversi giorni ha favorito un fetch costante, ampio ed in intensificazione culminato il 23 Dicembre dello scorso anno quando il fronte freddo associato è transitato sul Portogallo sfociando, quindi nella mareggiata da lui surfata.
Che dire, tanto di cappello a questi eroi del mare
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