Attraverso pochi e semplici passi Uniber mostra come far tornare come nuova la pinna.
La pinna proposta nell’esempio è in G10 e presenta diverse crepe sul lato frontale, l’obiettivo è ripararla e riportarla nel suo stato e profilo originario. In nessun modo verra’ modificata la forma della pinna per riparare graffi e ammaccature.
Si parte grattando con un foglio di carta vetro 120 sopra e intorno la zona danneggiata, al fine di assicurarsi che non vi siano residui o sabbia prima che venga applicata la resina.
A questo punto si passa all’applicazione della resina (una qualsiasi resina epossidica): la pinna viene adagiata su un foglio di nastro magico 3M, il quale servirà da guida per l’espansione della resina, infatti non è consigliabile una pressione eccessiva durante questa fase al fine di permettere alla resina di andare a riempire perfettamente le zone danneggiate. Per una corretta applicazione è consigliabile adagiare la pinna su un tavolo ed alzare leggermente la punta per lavorare perfettamente in orizzontale e non avere spostamenti di resina.
Si parte con l’applicazione di piccole dosi, a questo punto la resina scorrerà bene lungo il lato e sotto la pinna. Per completare il processo in un’unica volta è meglio aspettare che la resina inizi ad addensarsi un po’ per riempire con più semplicità i buchi più grandi. Assicurarsi di aggiungere abbastanza resina da superare la forma originaria, non importa se si esagera, sarà semplice ripristinare la vecchia forma con la levigatura.
L’ultimo passo consiste nella fase di levigatura, che inizia dopo qualche giorno per far si che la resina sia completamente asciutta. Unifiber consiglia l’utilizzo in serie di carta vetro 120, 240 e 400 con l’ausilio di un blocco di polistirolo per ripristinare lo shape originario. In caso di riparazioni più serie può essere necessario l’utilizzo di carta vetro 60 o 80 al primo passaggio.
La riparazione ora è conclusa ed accettabile sia da un punto di vista dell’estetica che della performance. Se la riparazione riguarda una pinna nera, può essere utilizzato una matita nera “Edding” per coprire la zona riparata.
Infine se si deve riparare la punta della pinna è consigliabile usare fibre di vetro o di carbonio per sopportare la forza che la punta subisce quando è a contatto con il suolo.
Questa tecnica funziona con la maggior parte dei materiali come fibra di vetro, finilestere, carbonio e G10, ma non con le vecchie plastiche ABS e le moderne in Nylon.
Per maggiori informazioni www.unifiber.net/2015/blog/2015/09/windsurfing-fin-repair-guide/
source: Unifiber