Lo slalomista italiano Fabio Canella ha preparato una presentazione della tavola Patrik Slalom 130 2017:
“Come promesso, ecco un “free test” dopo alcune uscite in compagnia del nuovo Patrik Slalom 130 2017.
Delle differenze a secco, rispetto al modello dello scorso anno, avevamo già parlato nel dettaglio qui, dove peraltro trovate alcune foto dei key point della nuova tavola.
www.riwmag.com/fabio-canella-presenta-le-patrik-slalom-2017/
Ora: bando alle ciance, mettiamo finalmente in acqua e vediamo come si comporta il nuovo nato.
La prima impressione che si ha, arrivando dagli shape degli anni precedenti, è che la tavola sia … diversa!
Il che è già una notizia di per sé, sapendo quanto Patrik Diethelm sia fedele alle sue idee fin quando eventuali nuove soluzioni testate non superino le vecchie in tutti gli ambiti.
Evidentemente, era questo il caso.
In pratica, appena entrati in planata, si guarda verso la tavola e quasi ci si spaventa: pare mancare proprio un pezzo di poppa, rispetto a prima!
Questo per via della poppa più squadrata e per la differente posizione reciproca tra scassa della pinna e strap posteriore.
Adesso, sembra proprio di avere la pinna “sotto” al piede posteriore, il che genera appunto la sopra citata sensazione di trovarsi più arretrati sulla tavola.
A mio avviso la situazione in cui questo nuovo assetto mostra le sue doti è di bolina e nei buchi di vento: prima che gridiate allo scandalo (è una tavola slalom!!!) fatemi spiegare.
Innanzitutto ricordiamo che per fare dei bei laschi, a meno di avere fidanzate e/o mogli, caddy, ecc … disposti a venirci a prendere in macchina 10 km più sottovento, dobbiamo essere disposti a RISALIRE il vento.
Inoltre, tutti noi sappiamo che quando il vento cala l’andatura più difficile e ostica è proprio la bolina; quante volte -quando il vento è al limite- questo ci fa propendere per “insipide” uscite in&out al traverso, perché troppo faticoso risalire?!? E così ci giochiamo anche l’adrenalina dei bei lasconi …
Ecco, quel che ho notato è che il nuovo Patrik Slalom 130 riesce a “tenere il bordo” e risalire anche con una bava d’aria. E la cosa più bella è che, con il nuovo assetto tra posizione pinna e piede posteriore, basta spostare leggermente il tallone posteriore in avanti e la tavola segue fedelmente la traiettoria. Diventano di fatto un lontano ricordo le posizioni da ballerina (o contorsionista?) che obbligavano a improbabili posizioni del piede posteriore dentro o fuori dalla strap per fare la giusta -delicata!- pressione sulla pinna.
Detto questo, venendo alle vere e proprie caratteristiche “slalom addicted”, qui quello che ho notato:
-> la tavola è rigida, mizzeca se è rigida! Ma non è una novità, Patrik ci ha abituati a tavole leggere e non gommose e, trattandosi di uno shape da vento leggero, non possiamo che accogliere positivamente la cosa.
-> il controllo, nel chop, è notevole. Io sono leggero (73 kg) e uso questa misura in abbinamento alla 8.6. Fino a qualche anno fa, avevo timore ad avvicinarmi a questi litraggi, fermandomi ai classici 122 litri x 75 cm; ora, dopo aver provato gli shape precedenti e ancor di più la nuova nata, posso affermare che i timori sono definitivamente svaniti anche sul chop più ribollente dei laghi. In particolare, la sensazione di tavola ultra corta e compatta, aiuta a giocherellare con la pressione dei piedi per mantenere la tavola in volo tra una cresta e la successiva. Divertente!
-> la velocità di punta. Permettendomi di portarvi i “numeri” di chi ha più voce in capitolo di me, il weekend scorso durante l’ultimo Speed day organizzato sul Lago d’Iseo, Massimo Masserini ITA 7 ha fatto segnare con questa tavola 29 nodi e rotti di media sui 5 sec, in una giornata in cui si planava a stento e il vento era tutto fuorché disteso … lo stesso atleta ha dichiarato la sua nuova sfida: raggiungere i 35 nodi con l’attrezzatura grande (cioè questa tavola e la 8.6). Considerando la determinazione che infonde nella sua attività, c’è da credere che anche lui sia convinto di avere finalmente l’arma giusta per arrivare a un simile traguardo.
-> Infine, veniamo al capitolo strambata. E’ uno dei punti in cui si percepisce più chiaramente la differenza rispetto alla tavola dell’anno scorso, anche per chi -come me- non è esattamente un professionista. Infatti, con i movimenti automatici inseriti, figli dell’abitudine sul 128 2016, all’inizio si rimarrà delusi. Sembra che la tavola sia più propensa a piantarsi a metà curva ed avere più difficoltà a stare piatta per proseguire la planata. In realtà, poco dopo si scopre che è tutto un gioco di piedi. Mi spiego: la nuova distribuzione dei volumi, unita alle nuove linee d’acqua, fan sì -a mio avviso- che sia necessario muoversi con i piedi nelle delicate fasi di strambata MEZZO passo più avanti rispetto a prima.
Cosa che indirettamente conferma la sensazione di tavola più compatta sotto i piedi.
Preso il nuovo automatismo, si ritrova il solito feeling che tanto fa apprezzare la strambata degli slalom targati Patrik.
-> ultimo accenno, per le situazioni di “rientro al galleggio” (quando siete stati fuori a godervi fino all’ultimo refolo d’aria e rientrate che proprio non ce n’è più …) Ecco, fate attenzione che la tavola ha ancor meno volume in prua e possibili ingavonate sono dietro l’angolo! Certo non si può annoverare tra i difetti -in fondo la tavola si compra per planare, o sbaglio?!?- ma ho voluto aggiungere questa nota perché a mio avviso è una riprova che i 2 litri aggiunti in questa versione 2017 sono stati accumulati tutti sul “didietro” (volgarmente detta anche poppa) e forse altrettanti son stati spostati lontano dalla prua, sempre più slim e asciutta. Questo fa però eccellere la tavola in velocità, quando si ha proprio la sensazione che sia tutto lì, tra le straps. Con gli annessi vantaggi di rapidità di risposta agli input, senza l’inerzia tipica alle volte delle attrezzature più grandi.
Penso sia tutto. Come sempre, ci tengo a precisare che quanto raccontato non ha l’intento di essere inteso per “Verità rilevata” e anzi ogni uscita è per me, in primis, un continuo processo di apprendimento e approfondimento.
Se vorrete provare con i vostri … piedi le tavole Slalom 2017 by Patrik Diethelm, bussate all’importatore Non Solo Mute di Lecco.
Per i dettagli e tutto quanto può soddisfare la vostra curiosità, date un occhio alla pagina dedicata sul sito Patrik, anche in Italiano!
http://patrik-windsurf.com/it/slalom-2017/
Buon vento a tutti,
Fabio Canella
ITA 67
source: Fabio Canella